61. Aprire gli occhi

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Lucio's POV

-Mamma, sto uscendo!- avvisai, raggiungendola in giardino.

Mia madre si voltò verso di me e sorrise.

Indossava un cappello di paglia con una falda molto larga ed un grazioso abito giallo chiarissimo.

Leggeva, mentre papà piegava il bucato.

-Va bene, tesoro. Vai al mare?- mi interrogò.

-Sì- risposi, evitando di darle troppe informazioni. Non volevo mi rovinasse quella giornata perfetta con le sue preoccupazioni inutili.

-Con chi ti vedi?- indagò, insistente.

-Con gli altri- rimasi sul vago.

-Vengono anche Agata, Rachele, Aldo e Davide?- domandò, ma io le feci caso.

-Ti aspettiamo per pranzo?- chiese papà.

-No, non penso tornerò. Mi compro un panino da qualche parte. Voi potreste approfittarne per fare un pranzetto romantico- sorrisi, per deviare l'attenzione da me a loro.

I miei genitori si guardarono e si sorrisero.

-Non è una cattiva idea. Francesco, a te va di uscire?- gli chiese mia madre.

-Potremmo andare in uno di quei ristoranti sul lungomare- propose lui, ed io storsi il naso.

-Non è un po' scomodo per me?- chiese mia madre, preoccupata.

Per un momento, pensai di intervenire e suggerire qualche posto che fosse abbastanza lontano da dove sarei andato io con Claudio, ma decisi fosse più saggio far decidere a loro cosa fare e poi agire di conseguenza.

-Se non temi il caldo e le buche del viale, potremmo andare a provare uno dei bistrot del corso- suggerì mio padre.

Le volte in cui mia madre era uscita di casa negli ultimi due anni si potevano contare sulle dita di una mano.

-P-per me va bene. S-sei tu che mi devi dire se ti va, amore- si rivolse a mio padre.

-Ma certo che mi va!- esclamò lui e mia madre mise su un'espressione preoccupata.

-Posso andarci vestita così?- chiese, forse pensando che per papà aiutarla a cambiarsi fosse un peso.

-Sei perfetta così- le stampai un bacio sulla fronte, poi sorrisi a mio padre, che guardava con dolcezza verso di noi. Mi avvicinai a dargli un abbraccio, poi uscii e percorsi la strada che mi avrebbe portato alla fermata dell'autobus.

Mi sentivo allo stesso tempo felice e agitato all'idea di avere un appuntamento con Claudio.

Avevo portato con me un libro, sperando di non sentire la necessità di leggerlo.

Controllai che ore fossero, guadandomi il polso e sospirai.

Ero in anticipo di qualche minuto.

Sospirai, portando lo sguardo verso il punto da cui ero sicuro sarebbe arrivato il fratello di Giovanni, ma al posto di incontrare il suo sguardo, incontrai gli occhi scuri di Pietro.

Era con sua madre.

Entrambi indossavano dei vestiti piuttosto eleganti, come se fossero stati in chiesa o come se fossero diretti a qualche evento importante.

Pietro, accanto a Valeria, sembrava più alto e quella camicia chiara evidenziava il modo in cui le sue spalle si allargavano in maniera virile.

Mi chiesi se il mio amico fosse già così adulto quando si vedeva ogni sera di nascosto con me, o se fosse cresciuto all'improvviso, come succedeva a tutti i ragazzini della sua età, che diventavano uomini nel giro di poche settimane, senza che nessuno se ne accorgesse.

Il ragazzo dai capelli grigi - COMPLETADove le storie prendono vita. Scoprilo ora