39. Provocazioni

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Lucio's POV

La villetta al mare di Aldo era a dir poco magnifica.

Era situata esattamente di fronte alla spiaggia, in quella via lunghissima, che alternava zone altamente trafficate, disseminate di stabilimenti balneari e ristoranti a zone più residenziali e tranquille.

Il padrone di casa venne ad accoglierci vicino al cancello, elegante e sorridente come sempre.

La prima a ricevere le sue attenzioni, come sempre, fu Rachele. Aldo le lasciò due baci, sembrando leggermente più rigido di come normalmente si comportava con lei, poi la ringrazio per il vino, sussurrandole qualcosa che la fece ridere, ma che io non riuscii a sentire.

Luca si posizionò accanto a me e mi mise una mano sulla spalla.

Mi voltai verso di lui e gli sorrisi, ma Luca era già troppo impegnato a guardare verso Davide, che se ne stava alle spalle di Aldo, mentre quest'ultimo parlava con Rachele.

Il futuro medico, anche lui elegante come sempre, continuava a guardare insistentemente verso sua cugina ed il padrone di casa, come se non vedesse l'ora di essere preso in considerazione.

Era tragicomico sapere che chiunque lì cercasse le attenzioni di qualcuno che non gliene dava.

Sentii il cuore stringersi alla sola idea, ma provai a non darlo a vedere.

Abbassai lo sguardo e mi pentii di essere uscito di casa, perché sapevo già che quella serata non sarebbe andata come desideravo, perché non ero dell'umore giusto per affrontare quella cena.

Mi sentivo insicuro.

Avevo l'impressione che Luca, pur stando accanto a me, avesse ben altro per la testa.

Com'era possibile che non avesse tratto nulla dal discorso che gli avevo fatto quel pomeriggio?

-Solo io ho l'impressione che Davide vorrebbe strappare Rachele dalle braccia di Aldo?- mi chiese il mio ragazzo.

Gli riservai un'occhiata priva di qualsiasi entusiasmo, sentendo avrei voluto scostarmi da lui, girare i tacchi e tornarmene a casa.

-Che ti prende?- sbottò.

-Devi sempre fare battutine su come si comportano gli altri? Pensa a come ti comporti tu- risposi, guardandolo negli occhi.

Il mio ragazzo sembrò capire solo in quel momento quanto mi ferisse il suo comportamento.

Che gli importava di cosa succedeva tra quelle persone?

Odiavo l'attenzione con cui Luca analizzava il comportamento altrui, specialmente quando l'oggetto delle sue analisi era Davide.

Sapevo lui fosse più affascinante e interessante di me, ed il solo pensiero che potesse pensarlo anche il mio ragazzo mi faceva stare male.

-Luci- sussurrò -Era tanto per dire qualcosa-

Lo ignorai.

Luca allora mi strinse la spalla più forte, forse per ottenere una mia reazione.

-Avresti potuto dire che il giardino di Aldo è bello, o che fa fresco stasera- risposi a denti stretti.

Il mio ragazzo alzò un sopracciglio e storse il naso, riservandomi uno sguardo che mi fece sentire sbagliato.

Mi chiesi di nuovo se fossi io il problema. Stavo esagerando?

Perché io e Luca stavamo bene insieme solo se da soli?

Mentre mi facevo quelle domande, portai lo sguardo sul padrone di casa e sulla bionda.

Il ragazzo dai capelli grigi - COMPLETADove le storie prendono vita. Scoprilo ora