29. Tu non hai mai paura?

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Pietro's POV

-Ecco qui-

Lucio poggiò sul tavolo il vassoio con una brocca di limonata e la crostata che aveva preparato mia madre, poi mi poggiò un bicchiere davanti, pronto a versarmi un po' di bevanda ghiacciata.

-Credo dovremmo aspettare Luca, tesoro- gli fece presente sua madre.

-Luca sta arrivando. Sta solo facendo una telefonata- disse il mio amico, poi abbassò di nuovo lo sguardo sul mio bicchiere.

Lucio sembrava triste quella sera, nonostante Luca ci avesse confermato di stare bene.

Iniziai a chiedermi se la presenza che alterava il suo umore fosse la mia, poi però mi concentrai sui botta e risposta tra lui e sua madre e mi accorsi ci fosse qualcosa che non andava tra loro.

Lucio mi aveva sempre parlato molto bene di Anna. Credevo avessero un bellissimo rapporto, come quello tra me e mia madre, ma quella sera, ogni due o tre frasi, mi ritrovavo a pensare ci fosse molta tensione tra loro.

Anna era sempre pronta a puntualizzare qualcosa.

Lucio sembrava irritato, ma non rispondeva alle sue provocazioni o comunque lo faceva in maniera pacata.

Luca, appariva infastidito almeno quanto il mio amico dalle uscite di Anna, ma allo stesso tempo sembrava avesse la testa altrove.

I suoi occhi smettevano raramente di cercare Lucio.

Ogni singola mossa del padrone di casa sembrava incantare il suo ospite.

Anche Lucio lo guardava spesso, ad essere sinceri, ma prestava comunque molta attenzione a ciò che dicevo e rideva alle mie battute.

Luca aveva letto molti dei libri di cui io e il figlio di Anna stavamo parlando.

Ogni tanto interveniva nella conversazione, distrattamente, per sottolineare qualcosa o per dare la sua opinione, nonostante non fosse richiesta, per poi continuare a stare in silenzio, come sommerso da dubbi esistenziali.

L'avevo visto scusarsi e dirigersi verso il telefono almeno sette volte, sotto lo sguardo vigile di Anna, che non aveva esitato a chiedergli chi chiamasse così insistentemente.

-Sto provando a contattare Davide. Ho dimenticato una cosa nella sua auto- aveva liquidato il discordo il giovane, per poi dirigersi per l'ennesima volta dentro casa.

Lucio lo seguiva con lo sguardo, come se vederlo allontanarsi anche solo pochi metri da lui gli facesse male.

Iniziai a sentirmi di troppo.

In quella casa la tensione era tangibile.

Anna sembrava un avvoltoio. Stava col fiato sul collo a tutti noi!

Luca sembrava andare e tornare da mondi sconosciuti pur stando sempre seduto sulla solita sedia.

Lucio aveva l'espressione di chi è esausto, ma va avanti per inerzia.

Mi mancava molto averlo tutto per me.

"Condividerlo" era difficile, per quanto ci stessi provando.

Avevo l'impressione di non essere ciò che più aveva a cuore, lì dentro e quella sensazione mi infastidiva.

Non sapevo neppure io quando avesse iniziato ad importarmi così tanto di Lucio.

Cercavo il suo sguardo.

Mi sforzavo di dire cose che attirassero la sua attenzione, ma ciò che diceva Luca gli faceva illuminare gli occhi mille volte di più delle mie stupide considerazioni, anche quando mi sforzavo di dire qualcosa di profondo ed elaborato. Ciò che diceva lui risultava sempre e comunque più intrigante e completo di ciò che dicevo io, che ero solo uno stupido ragazzino di sedici anni.

Il ragazzo dai capelli grigi - COMPLETADove le storie prendono vita. Scoprilo ora