16. Sei ancora in tempo per essere felice

216 35 51
                                    

Sei ancora in tempo per essere felice

Lucio's POV

Seguii il movimento della sua mano. Luca punse alcune penne, poi si portò la forchetta alle labbra.

Io mi soffermai a guardare la sua bocca perfetta, standogli accanto, seduto a capotavola.

Mio padre, tutto indaffarato, era salito al piano di sopra, a preparare un bagno e dei vestiti puliti per Luca.

Mia madre invece se ne stava lì, all'altro capo del tavolo, con noi.

Non aveva detto quasi nulla da quando Luca era arrivato.

Si era limitata a dargli un benvenuto abbastanza freddo e a studiarlo silenziosamente.

Non ci aveva lasciato un attimo da soli, da quando papà era salito su.

Incontrai il suo sguardo e provai a sorriderle.

Mia madre piegò appena le labbra, poi iniziò a guardare insistentemente verso il salone, forse aspettando che papà tornasse.

Abbassai lo sguardo, preoccupato, provando a non darlo a vedere.

Temevo mia madre non fosse contenta che Luca stesse da noi.

Ero pronto ad andarmene in quel caso.

Avrei chiesto aiuto ad Aldo.

Ero sicuro lui avrebbe trovato una soluzione.

-Vuoi dell'altra pasta?- chiese mia madre a Luca.

-No, grazie- sorrise lui -Era tutto buonissimo e avevo davvero molta fame, ma sono a posto così- disse, bevendo un sorso d'acqua.

-Immagino tu voglia riposarti. Sarai stanco- continuò lei -Ho detto a Francesco di prepararti una stanza-

-Mamma- m'intromisi, ma Luca non mi fece parlare -Grazie- sussurrò, riconoscente, poi si alzò in piedi e prese il suo piatto, pronto a lavarlo.

-Lascia stare, ci penso io- mi affrettai a dire.

Luca mi sorrise.

-State già facendo tanto per me- sussurrò -Voglio rendermi utile-

Sospirai, poi annuii, permettendogli di lavare quel dannato piatto.

Finii di sparecchiare, perché non volevo se ne dovesse occupare papà, che stava già facendo tanto per tutti noi.

Mentre sistemavo la cucina, sentivo lo sguardo di mia madre addosso. Delle volte lo faceva. Mi osservava con insistenza, come se volesse dirmi qualcosa. In altre occasioni, essere l'oggetto delle sue attenzioni mi faceva sentire protetto, ma la verità era che in quel momento le avrei urlato contro, pur di farla smettere.

Mia madre si stava comportando come se, in quegli anni che avevo passato chiuso tra quelle quattro mura, in stretto contatto con loro, avessi smesso di essere chi ero, per poi ricominciare quando Luca aveva superato il cancello.

Volsi il mio sguardo verso di lui.

Luca aveva appena finito di lavare i piatti.

In maniera composta, si asciugò le mani, poi tornò a sedersi a tavola, forse non sapendo che altro fare.

Gli sorrisi, perché il solo averlo attorno mi rendeva felice!

Ero impaziente di farmi stringere ancora dalle sue braccia.

-Lucio, accompagna Luca di sopra- disse -E aiuta tuo padre a preparare tutto-

Annuii, poi, preso dall'entusiasmo, afferrai la mano di Luca e lo guidai verso il piano di sopra.

Il ragazzo dai capelli grigi - COMPLETADove le storie prendono vita. Scoprilo ora