La fuga
Lucio's POV
Davide mi piazzò davanti un altro bicchiere di vino, poggiandomi poi una mano sulla spalla, poi si allontanò, tornando vicino al bancone, a parlare con il cameriere ed un uomo distinto.
Rachele rise, vedendo la faccia che avevo fatto all'arrivo di quell'ennesimo calice, poi prese il ventaglio ed iniziò a sventolarsi.
Agata le stava seduta accanto, ma parlava con una donna dai capelli scuri e mossi.
Una tale Roberta, elegantissima, nel suo vestito bordeaux.
Sbuffai un po' annoiato e mi chiesi se essere belli fosse un requisito minimo per entrare lì dentro.
Davide mi ci aveva portato un'altra volta ed ero stato bene con lui, ma quella sera il cugino di Rachele sembrava non avere intenzione di stare con noi al tavolo per più di cinque secondi!
Non sapendo bene cosa fare o con chi parlare, mi accesi una sigaretta e cominciai a guardarmi attorno.
Ci trovavamo in un locale al piano terra di un palazzo situato nella parte più alta della città.
La sala che ci ospitava aveva poche finestre.
C'era però una grande porta che dava su un giardino interno, ben curato.
Le pareti erano scure, ricoperte di carta da parati verde e dorata.
I cuscini delle sedie e i divani erano di un colore rosa opaco, ma con venature tendenti al rosso.
Tutto sembrava vecchio, ma tenuto bene.
I tavolini in marmo erano quasi del tutto pieni, ma le altre voci non disturbavano, nonostante il locale non fosse esageratamente grande.
Poi la melodia di quel magnifico pianoforte catturò la mia attenzione.
M'incantai più del dovuto a guardar suonare l'uomo che si era appena seduto davanti al piano.
Il jazz era perfetto per un ambiente come quello.
Quando il giovane smise di suonare e si accese una sigaretta per fare una piccola pausa, mi beccò intento a fissarlo.
Aveva un viso comune, ma bello. I suoi movimenti erano aggraziati ed eleganti.
Mi piaceva tutto di lui.
Adoravo persino come gli stavano gli occhiali che indossava.
Mi chiesi se fossi altrettanto affascinante quando suonavo.
Abbassai timidamente lo sguardo e controllai che ore fossero, indeciso su se andare all'appuntamento con Pietro o restare, lì, al circolo, con i miei nuovi amici e sperare la serata decollasse.
Agata continuava a parlare con quella donna dai capelli scuri. Rachele guardava quest'ultima con stizza, ma non capivo se fosse solo per gelosa o ci fosse dell'altro.
Roberta ed Agata non avevano "fatto nulla di sospetto", fino a quel momento.
Si limitavano a stare l'una appiccicata all'altra e a parlare con i visi vicini.
Niente che non avessi visto fare ad altre ragazze, senza sospettare ci fosse dell'altro.
Osservai la bionda alzare la mano ed essere raggiunta da uno dei camerieri.
Ordinò da bere per lei e per Agata, poi riportò lo sguardo su di me e sorrise, per una volta sembrandomi sincera.
Sorrisi di rimando, pensando che a Rachele facesse decisamente bene stare in quella specie di club segreto.
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Il ragazzo dai capelli grigi - COMPLETA
RomancePietro, come tutti i pomeriggi, si trova nella piazzetta del suo quartiere a leggere i suoi amati libri fantasy e, mentre se ne sta seduto all'ombra del solito albero, Lucio, con i suoi capelli grigi, irrompe nella sua vita monotona per portare scom...