10. Sondare il terreno

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Sondare il terreno

Lucio's POV

Bussai per la terza volta a casa di Agata, poi mi guardai attorno spazientito.

Passò più di un minuto prima che la rossa aprisse la finestra della sua stanza e si affacciasse.

Indossava quella che sembrava una camicia da notte molto molto scollata e trasparente.

-Arrivo!- esclamò, sorridendo -Dammi il tempo di mettermi qualcosa addosso!-

-E comunque il cancello è aperto!- mi informò.

Sbuffai, aprendolo.

Poggiai tutte le mie cose sul tavolo in ferro battuto e mi accesi una sigaretta.

Agata mi raggiunse cinque minuti dopo con addosso una vestaglia lunga fino ai piedi.

-Vieni, entra- disse, cercando di sistemarsi i capelli con le mani.

-Ti ho disturbato?- chiesi.

-No, sono io che ho fatto un po' tardi. Scusami- sussurrò -Ti va un caffè?-

Annuii, andandomi a sedere sul divano.

La padrona di casa mi sistemò un posacenere davanti, poi si rifugiò in cucina.

In quel momento sentii un leggero rumore di passi provenire dalle scale.

Mi voltai, aspettandomi di trovarmi davanti chissà chi.

Rachele non sembrò molto felice di vedermi.

Indossava una vestaglia verde menta che le stava d'incanto e che lasciava ben poco all'immaginazione.

-Buongiorno- mi salutò, con la sua solita aria altezzosa.

-Ciao- le sorrisi -Non pensavo ti avrei trovato qui- sussurrai, imbarazzato.

-Ti sembra così strano?- mi chiese.

Scossi la testa.

-No- mentii.

-Ha dormito qui. Ieri notte siamo uscite e abbiamo fatto tardi- disse Agata, guardando in faccia Rachele, mentre portava verso di me un vassoio con tre tazzine.

-Siediti pure- sussurrò, supplicando in un qualche modo Rachele con lo sguardo.

La bionda sbuffò, poi prese una sedia e si sedette accanto a me.

-Sei nervoso, che fumi già di prima mattina?- mi chiese, guardandomi sempre in quel modo che odiavo.

-Sono le dieci, e comunque sì- le risposi -Sono parecchio nervoso-

-Come mai?- domandò.

-Sto aspettando tanto qualcosa che forse non succederà mai- sussurrai.

Rachele per una volta non rispose in maniera seccata. Si limitò a distogliere lo sguardo, per cercare Agata.

Pensai che il suo attaccamento nei suoi confronti avesse un nonsoché di sospetto.

L'unica persona che avevo visto cercare qualcuno con lo sguardo così tanta insistenza era mia madre quando mio padre la lasciava da sola per troppo tempo.

Non ero sicuro ci fosse qualcosa tra di loro, anche se quel sospetto si faceva sempre più spazio in me.

Ero praticamente certo del fatto che Rachele provasse qualcosa per la mia alunna, ciò di cui non ero sicuro era se Agata ricambiasse o meno questa sorta di sentimento, più simile ad una specie di ossessione.

Il ragazzo dai capelli grigi - COMPLETADove le storie prendono vita. Scoprilo ora