17. Ospiti

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Ospiti

Pietro's POV

-Mamma!- chiamai -Dove sono i miei pantaloni beige?- chiesi, frugando dappertutto.

-Li ho stirati poco fa- urlò lei.

Scesi le scale di corsa e la raggiunsi in salone.

Mia madre stava incartando un vassoio di dolcetti.

-Guarda, ti piace come sono venuti?- mi chiese, sorridendo.

-Sì, sono perfetti. Grazie mamma- le stampai un bacio sullo zigomo.

-Sta a te, ora, cercare di farli arrivare interi!-

-Ce la farò- le sorrisi, poi afferrai i miei pantaloni e corsi a cambiarmi, mosso da un entusiasmo incontenibile.

Mi chiusi in camera mia, mi sfilai i jeans e indossai i vestiti che avevo scelto per l'occasione, poi cercai di sistemarmi i capelli, cercando di appiattirli un po'.

Quando uscii dalla mia stanza, ormai soddisfatto del risultato, mi scontrai con mio padre.

-Guarda dove metti i piedi, Pietro!- sbuffò -Te l'ho detto mille, volte! Non puoi correre dentro casa!-

-Scusa papà, ho fretta!- gli risposi, sorridendo.

-Dove vai vestito così?- mi chiese, guardandomi da capo a piedi.

-C-cos'ho di male?- domandai, andando subito in allarme.

-Sembra tu sia pronto ad andare in chiesa- mi prese in giro.

-Dici?- chiesi, sentendomi a disagio.

Pensai addirittura di cambiarmi.

-Dove devi andare?- mi chiese di nuovo.

-A casa di Lucio- risposi, insicuro.

-Come lo conosci quel ragazzino?- indagò, incrociando le braccia.

Mi faceva sentire in colpa, nonostante non stessi facendo nulla di male.

-Viene al bar di Nino- mi affrettai a rispondere, senza sapere perché mi sentissi così agitato.

-Non l'ho mai visto lì- commentò lui.

-Beh, chiedi a Claudio, se non mi credi- alzai le spalle, provando a dimostrare nonchalance.

Non mi piaceva mio padre mi facesse così tante domande. Mi faceva sempre sentire un figlio subdolo e bugiardo.

Era quasi come se, in un certo modo, mi sembrasse di mancargli di rispetto a raccontargli piccole bugie bianche.

-Non ti vanno più bene gli amici che hai?- ironizzò.

-C-cosa?- balbettai, confuso.

Avere un nuovo amico non significava che avrei smesso di volere bene a Bruno, Nicola e gli altri.

-Perché ti vai a mischiare con quella gente lì?-

-C-che intendi?- chiesi, non riuscendo a capire.

-Tu non ci fai niente a casa di quelle persone. Hai visto che villa hanno? Frequenta quelli come te, Pietro- mi disse, serio.

-Papà, i-io non ti seguo- risposi.

Non volevo credere mio padre stesse veramente dicendo quelle cose.

-Ti sei sentito a disagio l'altro giorno, con jeans e maglietta, visto che oggi hai deciso di vestirti così?- mi chiese.

-L'altro giorno ero vestito da lavoro- risposi, pur rendendomi conto che mio padre aveva in parte ragione.

Il ragazzo dai capelli grigi - COMPLETADove le storie prendono vita. Scoprilo ora