P.O.V.
HalimaDurante la difficile convivenza con una patria che, per molto tempo, mi era rimasta ostile avevo creduto a un principio di libertà in grado di rendermi, in parte, padrona di scelte che adesso non sento più mie. In Nigeria la vita è difficile e prende spunto da regole di sopravvivenza di un gioco macabro, pieno di limitazioni, e capire adesso che a farmi bene non era la certezza che pensavo di possedere ma Gyasi mi riempie di tristezza.
Mio fratello faceva tutto per me, ogni cosa. Desiderava che mi sentissi protetta con una forma d'amore che, da piccola, ritenevo quasi sbagliata dal momento che si opponeva al volere della famiglia.
Solo grazie a lui, arrivata all'età infantile richiesta per quel rito di iniziazione, sono riuscita a evitare la circoncisione femminile, la mutilazione degli organi.
Ricordo il giorno in cui si oppose a mio padre proprio come se potessi riviverlo adesso: eravamo nel tucul, la nostra vecchia casa circolare di argilla e paglia, e Gyasi, nei suoi undici anni, era schierato di fronte a nostro padre.Ne avevo solo nove, io, e tremavo di paura nel sentirli urlare. Mi chiedevo come potesse, Gyasi, parlare al capo della nostra famiglia con una simile sfrontatezza, contrastando un rito che era mio dovere svolgere. Che mi avrebbe resa pura, e quattro anni dopo pronta al matrimonio. Certo, lo sposalizio avrebbe comportato la rinuncia ai miei studi e la perdita di una vita totalmente mia, personale, ma era quello che il klan voleva. Non mi sarei opposta.
Ma Gyasi continuava a urlare. Diceva che non era giusto, che mi avrebbe fatto del male senza motivo... sentendo queste ultime parole avevo deglutito dalla paura, non conoscendo i rischi dell'operazione.
Anche mio padre urlava, imponendogli di rispettare il proprio ruolo proprio come faceva Hasim, in piedi e accostato all'angolo più buio del nostro riparo. Era un mio dovere, avrei dovuto svolgerlo... ma la testardaggine di Gyasi, unita ai problemi lavorativi di mio padre che ci costrinsero ad abbandonare la città e vivere nel South Side, misero a tacere la cosa.Distanti dalla cultura nella quale eravamo stati cresciuti, e dalle opinioni, dalle leggi, potevo continuare a vivere la vita che desideravo, perché era Gyasi a proteggerla.
Ha continuato a farlo... fino alla sua morte. Adesso c'è un silenzio insopportabile in casa. Un fratello al quale provo a riservare la stessa dose d'amore, rivolta un tempo a Gyasi, senza venire ugualmente ricambiata, e temo che questa assenza di suono possa essere un cattivo presagio.
Domani compio sedici anni, e proprio ieri ho sentito mia madre parlare a tarda notte e pronunciare il nome di un uomo, accostato al mio. Temo che appartenga alla persona che dovrò presto sposare.
Sollevo la testa al cielo per poter fissare negli occhi Gyasi e supplicarlo di tornare. Ho bisogno di lui più che mai, prima non sapevo cosa desiderassi dalla vita, solo per me. Non lo so nemmeno ora con certezza ma tremo di paura di fronte all'insicurezza.
Non desidero sposarmi. Non voglio subire la stessa pericolosa operazione che ha avuto mia madre... voglio vivere come le ragazze che vedo a scuola, portatrici della mia stessa età ma di un tipo diverso di problemi.
Loro non avvertono la pesantezza di un laccio emostatico, stretto attorno al dito di un fidanzamento imposto. Non avvertono il rischio di non sentire più proprio il loro corpo...
Rispetto mio padre, ma ho paura della sua intransigenza. Ho paura perché non possiedo nemmeno metà del coraggio di Gyasi, e lui si è arreso.
Continuo a procedere lungo la strada con le braccia tese in avanti, a trattenere questa montagna di calde coperte, con la testa leggermente rivolta al cielo.
Attraverso il ticchettio dei miei bassi sandali, poi, è possibile concepire che qualcosa mi governa la mente visti i passi stanchi. Nonostante la pesantezza dei pensieri, però, riesco a raggiungere Marcus mentre veste la sua pettorina, di fronte al refettorio.
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Fumo negli occhi
Romance[COMPLETO] *Tutti i diritti riservati* (Certificazione Patamu) In un South Side ricco di polvere e caos serpeggia la speranza delle anime pure di trovare presto una redenzione, da peccati commessi e da violenze subite, attraverso la continua ricerc...