65- Il solo modo che ho di prometterti amore

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"Si, al di là della gente
ti cerco.
Non nel tuo nome, se lo dicono,
non nella tua immagine, se la dipingono.
Al di là, più in là, più oltre.
Al di là di te ti cerco.
Non nel tuo specchio
e nella tua scrittura,
nella tua anima nemmeno.
Di là, più oltre.
Al di là, ancora, più oltre
di me ti cerco. Non sei
ciò che io sento di te.
Non sei
ciò che mi sta palpitando nelle vene,
e non è me.
Al di là, più oltre ti cerco.
E per trovarti, cessare
di vivere in te, e in me,
e negli altri.
Vivere ormai di là da tutto,
sull'altra sponda di tutto
– per trovarti –
come fosse morire."

Pedro Salinas- Sì, al di là della gente ti cerco

P.O.V.
Amy

Credo di aver sempre tenuto in considerazione il significato nascosto dietro le cose o dietro gli oggetti.
Fiori, colori, non aveva importanza distinguerli in categorie se il messaggio che tentavano di trasmettere era tanto chiaro da non dover essere tradotto.

Ho, ad esempio, sempre amato vestirmi con qualcosa di rosso, che fosse anche solo un mero particolare. Non so rinunciarvi così come, nonostante il difficile carattere che indosso, non so rinunciare all'amore, o alla passione.

Era nato tutto per questo, in fondo.
Per un desiderio covato nell'animo di sentirsi finalmente vivi, e in quale altro modo se non nel contatto di un altro respiro?

Avevo vissuto momenti intensi con lui che non potrò mai dimenticare ma la paura li aveva recisi di netto, come steli di rosa.

Non sono più disposta a permetterle niente.
Il mio cuore lo sa ed ora anche la mia testa.
Non voglio che nient'altro si intrometta tra me e ciò che amo, c'è già fin troppo.

"Amore, ho ancora le chiavi della macchina!"

La voce di Sasha continua a rimbombarmi dentro, ferendomi senza controllo.
Che cosa mi aspettavo? È trascorso troppo tempo dall'ultima volta in cui io e Cedric ci siamo amati, ed è giusto che si sia costruito una nuova vita, è un suo diritto, l'accetto.

Solo che non sarei mai voluta venire a conoscenza di una simile intimità.
Forse le stava insegnando a guidare...

Mi va bene che si innamori, penso, sorridendo, purché non lo faccia affatto. Quanto sono patetica.

Ercole si affaccia sulla scena e mi trova seduta al tavolo della sua cucina, nel sole mattutino del giorno pronto a rischiarare il dolore che ho provato stanotte, rigirandomi nelle coperte.

«Avrei voluto saperlo» sussurro, per poi vedere lo sguardo del mio amico farsi triste mentre si appoggia con una spalla ad una delle pareti, a caccia di sostegno.

«Non la ama come amava te.»

«Di questo non puoi esserne certo. Lèa ha detto che a stento vi parlate.»

«Ed ha ragione ma non è questo l'importante: quella donna non fa per lui. Può non avere bisogno di una ragazza, adesso, Amy, quanto di un sostegno. Non hai idea di quanto ne necessiti e di come tu possa essere l'unica ad offriglielo. Ne ho parlato anche con Lèa... ed è per questo motivo che ci eravamo convinti di poterti aiutare.
Anche nell'ipotesi che non ti amasse...»

«Non me ne vado, Ercole» metto in chiaro, con il cuore resosi più pesante al centro del petto ma ancora deciso nelle proprie scelte. «Se è di me che ha bisogno per affrontare il lutto che ha subito allora non me ne andrò da nessuna parte. Gli permetterò di usarmi per la sua tristezza e la sua rabbia, non è importante a quale scopo. Non mi importa tornare ad essere una semplice conoscente o un'amica.
Desidero solo tornare a parlargli. Se il resto, impedito da queste situazioni, non è come immaginavo non importa.»

Fumo negli occhiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora