33- L'altra metà del tuo viso

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P.O.V.
Ercole

Esistono notti magiche nelle quali il tempo si dilaziona dinanzi l'amore che un cuore ospita, divenendo infinite se la richiesta proviene da un uomo innamorato.
Ed io ho pregato la luna affinché non smettesse mai di illuminarle il suo dolce viso, perché è nel suo riposo che io trovo il coraggio di combattere e di fissarla con tutto l'amore dal quale il giorno mi costringe a rifuggire.

La notte è per i romantici. Per le persone che amano le stelle ed il nero del cielo, solo al fine di chiedersi cosa ci sia oltre quel sipario buio. Forse una bellissima alba o l'illuminazione più forte di tutte le comete, tolta come una trasparente pellicola.

Ti prego, Lèa, non ti svegliare, lasciati guardare.

I suoi capelli sono ancora più luminosi, nella notte, di qualsiasi spiga di grano ma mentre io sono la luna lei è il sole, appartenente a un mondo diverso, come indicato anche dalla differente cromia delle nostre pelle. Cosa mi importa, però, dell'impossibile quando mi basta allungare una mano per sfiorarla?

Il sole si è ustionato, forse osservando un giorno nell'acqua il proprio riflesso, ed è divenuto ancora più ricco di fascino con questa cicatrice. Temo solo che le faccia male se le mie dita partissero con lo sfiorarla.

Sollevo al cielo la mano destra ma rimango bloccato a pochi passi dalla sua ustione, non certo per disgusto. Solo per l'insicurezza.

Non ci siamo mai sfiorati alla luce diurna, vittime della reciproca coscienza, per cui non vorrei mai essere un ladro nel rubarle piccoli contatti d'amore che non può ricambiare. Sarò paziente e riuscirò ad aspettarla, occorressero anche degli anni.

Nel pensarlo chiudo gli occhi e la rivedo nel retroscena dei ricordi, nei suoi abiti larghi e stretti in vita da un'alta cintura che garantiva al tessuto lungo di svolazzare da ogni parte, nell'incetta dei suoi passi.

Tornerà a sorridere come nei miei ricordi, mi rassicurerò che possa compiere un gesto simile per cui non importa qualunque frase dirà per mandarmi via. Io sarò al suo fianco. Perché la luna insegue il sole e vive di lui, di tutto il coraggio che dispensa nel brillare.

Sei il sole, Lèa, e tutto ciò che illumini intorno.

I miei amati campi di grano, gli alberi che nel giorno, con la loro ombra, mi offrono ristoro, la brezza del vento caldo, un volto amico, il terreno da arare, la riva di una sorgente.

Tutto questo... per quanto il male ti abbia intaccata. Ma ai puri non è dato modo di smettere di esserlo. Loro è il dovere di professare la parola di un mondo buono, e sincero, e giusto.

Riposo al tuo fianco, steso a terra mentre tu sei su questo divano, certo di poter essere cullato dal tuo lieve respirare e promettendomi, d'ora in poi, di proteggerti per sempre. Anche a costo della mia vita.

P.O.V.
Halima

Alle volte rifletto su quanto buffo sia guardarsi indietro e accorgersi di aver percorso una strada di corsa, senza riflettere. Le scelte migliori sono quelle compiute all'improvviso, di questo ormai ne sono certa, ma mai avrei pensato di trovarmi sola in casa di un uomo, per giunta più grande, tanto in grado di farmi ridere.

Il solo che fosse in grado di trattarmi come un'adulta, donandomi rispetto, e che vede nel riflesso della nostra pelle qualche strana simbiosi che ci ha uniti, fin dall'origine del mondo.

Sollevo una mano ed esorto la sua a fare lo stesso, nonostante stia dormendo. Con la forza dei polpastrelli, applico pressione sui suoi, e costringo il palmo a posarsi sul mio, in modo così da osservare l'associazione di quella nostra nuova e strana stretta di mano.

Fumo negli occhiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora