75- Aritmia

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AVVERTENZA: Da questo momento in poi la narrazione racconterà vicende, fatti e sviluppi ignoti per la prima parte del racconto principale al quale fa riferimento questo spin off, ovvero "Ali di Farfalla". Si prega il lettore, in procinto di leggere, di rispettare l'ordine di creazione delle storie e non rivelare il contenuto di questo libro nel precedente indicato o altresì di non rivelare spudoratamente in questo fatti già resi noti in precedenza, per non disturbare nuovi lettori.
Qualunque commento ritenuto inopportuno verrà rimosso.
Grazie dell'attenzione ed un buon continuo di lettura! 🖤

"Quando due anime infine si sono trovate, si sono scoperte compatibili e complementari, hanno compreso di essere fatte l'una per l'altra, di essere, dunque, simili, si stabilisce tra loro per sempre un legame, ardente e puro, proprio come loro, un legame che inizia sulla terra e continua per sempre nei cieli... È questo l'amore che tu ispiri in me."

Victor Hugo

Cinque mesi dopo

P.O.V.
Francis

Per molto tempo mi sono chiesto che sapore avesse questo momento, se sarebbe cambiato qualcosa, in me, una volta raggiunto questo paesaggio ed il confine stabilito da questi tracciati, a terra, scalfiti dall'aratro di cui è vece il cancello in ferro che mi è di fronte. Cardini arrugginiti e pareti che oscuravano gli occhi verso l'esterno adesso sono stati completamente rimossi.

Di fronte a me c'è il confine di qualcosa di nuovo, l'aspettativa di un ritorno, il cambiamento che mi attende mentre continuo a vestire panni di attesa ed immobilità.

Sfioro con il pollice i manici del borsone che una mia mano sorregge, quasi da farlo arrivare a terra, per poi attrarre l'azione anche dai miei occhi poiché percepisco come se l'addio a questo posto dovesse prolungarsi. Ho finali parole da dire? Ultimi ricordi da intrappolare?

«Che cosa c'è, Dowson? Hai dei ripensamenti riguardo alla divisa dell'esercito?» Mi chiede la voce di William, non appena mi raggiunge a questa soglia, rimanendo con me a fissare di fronte a noi la realtà dinanzi.

Sorrido, facendo cessare alla mano quella lenta carezza e riuscendo a vedere con la coda dell'occhio anche lui fare lo stesso.

«Che cosa farai?» Gli domando, in modo da verificare se i suoi piani potessero essersi resi più chiari dalla confusione alla quale li aveva destinati.

«Tornerò a casa mia.»

«Quindi vuol dire che non ci rivedremo più?»

Avanza di un passo in avanti, poi di un altro ancora, dopodiché si volta, manici del borsone in spalla, braccio inflesso e sorriso in volto mentre cammina all'indietro.

«Mi basta chiedere al distretto di polizia del South Side del migliore agente che hanno, no?»

Vorrei tanto che fosse vero ma temo che il primato lo abbia Samuel da più tempo.

Lascio che William si allontani, con questa promessa lasciata volteggiare nell'aria, prima di ritrovarmi a seguire i suoi gesti: caricare il borsone in spalla e riprendere a camminare, una volta che l'altro è sufficientemente lontano, notando l'istante in cui le nostre strade si dividono.

Rimanere da soli, all'improvviso, è tanto spaesate quanto attraente, un emozione che mio malgrado avevo dimenticato ed è in questa assenza di suoni, nella calma di un mondo immobile, nella mutazione che sta per subire la mia vita che nella mente si focalizza solo un immagine, un volto. Il cuore si alleggerisce ed i passi si fanno più decisi, diretti lungo un percorso che è ricongiungimento alla mia verità.

Fumo negli occhiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora