99- Il giorno in cui il passato si tramutò in futuro

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"When you come close I just tremble
Quando ti avvicini tremo
And everytime, everytime you go,
e ogni volta, ogni volta che te ne vai,
It's like a knife that cuts right through my soul
è come un coltello che mi taglia l'anima.
Only love, only love can hurt like this
Solo l'amore, solo l'amore può fare così male
Only love can hurt like this
Solo l'amore può fare così male
Must've been a deadly kiss
Deve essere stato un bacio mortale
Only love can hurt like this
Solo l'amore può fare così male."

Only love can hurt like this - Paloma Faith
Testo e traduzione

Due anni e mezzo dopo
P.O.V.
Cedric

Lottare ancora contro il mutismo di questa porta è ridicolo, eppure i miei colpi continuano.
L'apertura del mio palmo si infrange ancora una volta contro questo legno, affrontando quel dolore che ero riuscito in parte a estinguere quando era nato nel cuore di Amy.

L'amore può sopravvivere a molte cose.
È sopravvissuto durante il nostro allontanamento ed allora era stata lei a svettarlo. A lottare affinché potessimo tornare ancora insieme, proprio come un tempo, nonostante tutto ciò che mi impediva di lasciarmi andare.
Quando era toccato a me ricambiare tale tripudio di forza non mi ero certo tirato indietro... ma mai avrei pensato che potesse essere la cura per la depressione di Amy causata dalla morte di Francis.
Al solo ricordo di quel nero periodo il cuore scivola giù lungo tutto il corpo, venendo pressato a sangue dalla pianta dei piedi che posa stabilmente a terra.

Con il tempo eravamo riusciti a superare tutto questo lutto, facendoci forza l'un l'altro... ma mentre noi eravamo riuniti nel nostro comune dolore Rais era solo. Francis non ci avrebbe mai perdonato per averlo concesso.

«Rais, apri questa porta o la butto giù!» Grido contro il legno, senza ricevere alcuna risposta.
Era ovvio. Né a lui né a Francis è mai piaciuta la violenza, figurarsi se mi risponde come si deve.

«Non credo sia il metodo migliore» mi fa presente Lèa, facendomi ghignare e ridere in un modo folle quanto malato.

«Sì, grazie, Lèa. Credo di essermene reso conto.»

«Beh, scusa, volevo dare una mano.»

«Non c'è niente che funzioni qui.» Bofonchio, come il vecchio brontolone che sono diventato, prima di accostarmi di nuovo alla porta della casa di Rais. «Ascoltami, io non sono come tutti gli altri che passano di qui e ti chiedono di parlare o si aspettano che tu dica loro qualcosa. Io mi aspetto che tu reagisca. Non ti dirò il numero degli anni che sono passati per avere una scusa che possa convincerti ad aprirmi perché il tempo non conta niente... ma se continui a non risponderci questa porta la butto giù, puoi contarci.»

«Forse è il caso che sfoghi la tua rabbia altrove, non pensi? Lasciami sola con lui, tanto avevi un appuntamento, no? Non consumare tutta la tua collera» mi prende in giro lei, spingendomi indietro per avere le prime file dinanzi a questo mutismo di parole.

«Sì, penso sia meglio...» Affermo, con la voce rotta dalla rabbia.

«Penso anche io.»

«Non stancarti troppo, però.»

«Non preoccuparti, so badare a me stessa.»

Eppure, nonostante le parole rassicuranti di lei torno ad accostarmi a questa porta, fissando le venatura del legno e sussurrando parole in modo che possano essere udibili solo a noi.

«Tornerò, Rais. Io non ti lascio.»

Nonostante ora debba andare.

Muovo un passo all'indietro e fisso Lèa negli occhi, rendendomi conto di come la sua dolcezza possa essere una cura per l'uomo presente dall'altra parte. È la più tenera fra tutti noi, lo abbiamo constatato vivendo: con le sue parole ed i suoi racconti Lèa riesce a trascinarci lontano, dandoci modo di allontanare i pensieri da questo mondo a sufficienza per poter tornare a respirare.

Fumo negli occhiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora