P.O.V.
AmyL'acqua si addensa sulla mia pelle come un secondo strato del mio vestito, e nella sua cristallina consistenza appesantisce leggermente l'abito color dell'oro, alla stregua dei campi nei quali sono immersa.
Il torrente ha uno scorrere lento, riflette l'incedere dei miei pensieri con la loro calma e, allo stesso tempo, ne rispecchia l'avventatezza.
Sento come se il mio animo fosse una miccia, pronta a esplodere come la fiamma di un fuoco che troppo presto si è avvicinato a me, minacciando frastuono, ma ora regna il silenzio, in questo luogo governa l'immobilità. Viene concesso solo lo spostamento della mia mano che solleva, in una coppa, lo stesso liquido trasparente che irrora i campi permettendomi di lasciarlo scivolare addosso.Avverto il refrigerio dato dalla fredda temperatura del torrente a contrasto con il caldo asfissiante, ma non è ancora niente in grado di stemperare la mia agitazione.
Sono in collera con Cedric. Non è semplice rabbia, e non capisco la portata del mio estremo sentimento.
Non capisco il motivo per il quale il suo poco interessamento, nei confronti di tutte le cose, mi faccia scattare così. Forse è perché svaluta qualcosa alla quale tengo troppo, forse perché una parte di me pensa che lui, in realtà, non sia affatto come finge di mostrarsi e che vi siano altre cause che lo hanno costretto a indossare questo scudo di indifferenza.
Arma migliore non poteva esserci, ed è per questo che tento di regolare la mia agitazione. Si tratta di qualcosa di troppo forte da uccidere in una sola volta.Non dovrebbe valere il mio tempo. Sono tranquilla, l'acqua mi accarezza... ma allora perché ho il terrore di trovarmelo di fronte, tra queste spighe?
Probabilmente non saprei nemmeno cosa dirgli. Come potrei esordire, poi? Mi piacerebbe rimanere indifferente come lui, lasciare la strada al silenzio. Mi farebbe senza dubbio divertire, una simile soluzione, ma genererebbe la sua, di rabbia?
È a lei che punto, come un arco teso pronto a scoccare la propria freccia.
Che cosa vuoi, veramente, Cedric?
Ci tieni, o no?Vuoi sul serio... me?
Come risposta all'ultima domanda, un'affermazione mi sembra quasi impossibile ma lui mi aveva donato delle semplici, e minime, parole che avevano il sapore di una presa di coscienza: mi importa di te. Questo mi aveva detto all'interno del nostro litigio.
Sollevo gli occhi verso le spighe del grano a me di fronte ma quasi non le vedo, lo sguardo è perso, diretto ben oltre nel ripetersi quella frase.
Perché gli importa di me? Per quale ragione? Ma soprattutto... era vero?
Cedric... abbi la forza tu per primo di parlarmi, perché io non ci riesco, lo supplico in maniera inconscia, sperando nella sua capacità di ascoltare persino i discorsi che non sono in grado di dire.
Sobbalzo, però, nell'avvertire alle mie spalle un rumore e mi volto di scatto.Una donna è in piedi dietro di me, stringendo una mazza da passeggio in mano. È anziana e mi sorride. Potrebbe apparire quasi dolce l'approccio che rivela nel rivolgermi questa placida attenzione nel più completo silenzio, ma i suoi occhi sono troppo sottili e luminosi, le labbra appena accennate e gli abiti neri, i capelli legati alla nuca con una crocchia, ed è per questo insieme di cose che ogni positiva sensazione nei suoi riguardi viene annullata. Regna l'austerità in quella brillantezza divertita d'osservazione, e pare essere quasi prossima al rimprovero.
Sollevo il corpo di scatto e passo le mani sull'abito, presa in contropiede da questo strano, quanto improvviso, arrivo e non posso far a meno di sentirmi nel torto.
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Fumo negli occhi
Romance[COMPLETO] *Tutti i diritti riservati* (Certificazione Patamu) In un South Side ricco di polvere e caos serpeggia la speranza delle anime pure di trovare presto una redenzione, da peccati commessi e da violenze subite, attraverso la continua ricerc...