88. Memoria

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Harry's pov.

La memoria richiama alla mente un passato che è fondamentale per capire i nostri comportamenti di oggi. Infatti è nella memoria che ritroviamo tutte le tracce degli avvenimenti, a volte non eccezionali, ma per noi particolarmente significativi, che ci hanno permesso di diventare ciò che siamo.

Dopo che Jennifer ha capito che Luke spaccia, le ho raccontato tutto. Anche di Abigayle. Si è messa una mano davanti la bocca, guardava un punto fisso del muro, e non parlava.

Mi aspettavo che si sarebbe messa ad urlare.

Mi aspettavo che sarebbe andata da lui, e gli avrebbe detto di smetterla di drogarsi, perchè si stava uccidendo con le sue stesse mani.

Mi aspettavo che mi urlasse contro del perchè non gliel'avessi detto prima.

Ma mai avrei pensato che fosse rimasta così, a guardare il muro, senza proferire parola. Era come se il suo cervello dovesse metabolizzare quello che le avevo appena raccontato.

Io la scuotevo per le spalle, ma non diceva nulla. Non mi guardava nemmeno. Solo dopo alcuni minuti, incontrò il mio sguardo, e l'unica cosa che vidi nei suoi occhi azzurri fu paura.

Tremava, io lo sentivo.

La strinsi in un abbraccio, sperando di calmarla.

Ma lei non lo ricambiava.

Come se fosse in un altro mondo, su un altro pianeta.

Come se non potesse sentirmi.

E quando mi staccai da quell'abbraccio non corrisposto, stava piangendo. Ancora tremava.

Le sussurrai cose dolci all'orecchio, di quanto io l'amassi. E mi guardò ancora, dopo quelle parole.

I suoi occhi cercavano i miei, e quando si incontrarono, non si mollarono più. Ci guardavamo, senza dire niente. Aspettavo che fosse lei, a parlare per prima. E finalmente, parlò.

"Non voglio perderlo." Sussurra, tremando. "Non voglio. Ho già perso mio padre. Poi mio fratello. Non sopporterei anche questo."

Ed io la capivo. Luke verrà beccato, prima o poi. Non può spacciare e passarla liscia, senza essere arrestato. Specialmente, non può farlo in una città come Londra. Grande e piena di controlli. Piena di polizia. E se non sarà la polizia a portarlo via da noi, forse sarà qualcosa di peggio, forse finirà in ospedale, se non smette di drogarsi, con quella roba pesante ed inutile.

E continuare con la droga, quella che prende lui, non farà bene al suo corpo. E' roba pesante, mi ha detto i nomi. Ho fatto una ricerca su internet e ne sono rimasto sconcertato.

Deve smetterla, prima che sia troppo tardi.

Ed io, noi, lo aiuteremo.

"Dobbiamo fermarlo." Mi disse. "Dobbiamo farlo tornare in sé." E fu come se mi leggesse nel pensiero.

Abigayle's pov.

Ho accettato di fare un giro con Luke, per la città.

Ho accettato solo perchè mi annoiavo, quindi, perchè no?

Il nostro rapporto è niente sentimenti, niente amore. Solo sesso.

Eppure, quando prima mi ha inviato quel messaggio:

-Ti va di fare un giro per Londra? xx. L.-

Ho sorriso. Ho sorriso, e non ne so il motivo.

Inizialmente ho pensato di dirgli di no, di ricordagli il nostro accordo.

Ma poi ho accettato. In fondo non c'è niente di male, è solo un giretto, insieme.

Half a heart ||H.S.||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora