9. 'Mi piacciono le sfide'

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 Il mio cuore batteva così forte che lo potevo sentire, come un rullo di tamburi in attesa del tanto desiderato momento. Non potevo arrendermi a lui in questo modo. In fondo io lo sapevo, che lui non provava niente per me. Voleva solo un po' di piacere con me, per soddisfare i suoi bisogni e per poter dire ai suoi amici di aver spezzato il cuore ad un'altra ragazza. 

Forse è vero, leggo troppi romanzi e mi aspetto che tutto vada esattamente come in quelle storie d'amore. Forse pretendo troppo, forse devo svegliarmi ed entrare a contatto con la realtà, ma di certo non voglio lasciarmi andare a lui. Con tutti i ragazzi di questo mondo, non a lui. 

"Harry, spostati." Dissi piano, muovendomi leggermente per cercare di scollarmelo di dosso. Ma il suo corpo mi bloccava contro il muro. 

"Non vuoi davvero che io mi sposti." Ribatte, alzando l'angolo sinistro della sua bocca, facendo comparire un piccolo ghigno. 

"Si che lo voglio." Nemmeno io ero convinta di quello che dicevo, ma dovevo impormi, dovevo uscire da questa situazione. "Mi stai facendo male." Dico, riferendomi ai miei polsi bloccati dalle sue grandi mani. 

"Dammi il mio bacio e ti lascio. E' semplice, fiorellino." 

"Non puoi costringermi a fare qualcosa che non voglio." Dissi inspirando profondamente. "Adesso lasciami o mi metto ad urlare, così che tutti ci sentano." 

Avevo appena tirato fuori una parte di me che non conoscevo, ma mi stavo stancando di questa situazione, e lui mi faceva dire cose che nemmeno sapevo di poter dire. 

"E va bene." Dice, allontanandosi. "Ma non è finita qui, fiorellino." 

"Perchè, Harry? Perchè?" Vedendo la sua espressione corrugata, cerco di spiegarmi meglio. "Perchè vuoi proprio me? Insisti così tanto ad avere qualcosa che sai che non avrai mai." 

Lui ci pensa un attimo su, e dopo qualche secondo, che a me sembrarono minuti, sospira. 

"A me piacciono le sfide." Sorrise leggermente, per poi voltarsi ed andarsene. Lasciandomi lì, sola, poggiata a quel muro di quell'aula deserta. 

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Esco velocemente dalla doccia di casa mia. Avevo bisogno di sciacquare via i problemi e lo stress dal mio corpo. 

"A me piacciono le sfide." Le sue parole mi rimbombavano ancora adesso nella testa, stavo davvero impazzendo per colpa di quel ragazzo. 

Avvolgo una salvietta attorno al mio corpo nudo, fermandolo sotto le ascelle. Zayn era uscito, quindi avrei potuto andare tranquillamente in camera mia per vestirmi senza preoccuparmi di guardare se la strada fosse libera. 

Percorro il lungo corridoio ed entro in camera, bloccandomi poi sulla porta alla vista di Harry, che guarda il mio corpo avvolto nell'asciugamano a bocca aperta. 

Imbarazzata incrociai le braccia al petto cercando di coprirmi il più possibile. 

"Coda diamine ci fai qui?! Come hai fatto ad entrare?" Alzo leggermente la voce, questa situazione è davvero imbarazzante. 

Harry non risponde, ancora occupato a scrutare il mio corpo, partendo dalle mie gambe e arrivando al mio seno. Nonostante sia coperto per la maggior parte mi sento nuda sotto i suoi occhi verdi. 

"Harry?" Dissi muovendo una mano davanti alla sua faccia. 

Lui non risponde, vendendo verso di me e questa volta, guardandomi negli occhi. Mi prende la mano, al contatto sento una scossa all'interno del mio corpo. Chiude velocemente la porta e mi poggia contro essa, bloccandomi così fra il suo corpo e la porta, proprio come questa mattina in classe. 

Non riuscivo a parlare, a chiedere cosa stesse facendo, troppo distratta dalla nostra vicinanza. Dal suo corpo sul mio. Dal suo viso a pochi centimetri dal mio. Dai suoi occhi che fissavano i miei occhi e poi le mie labbra. 

"Cosa cazzo mi stai facendo?" Lui è il primo a parlare, sembrando quasi fuori controllo. La sua voce più roca del solito ed estremamente bassa. 

"Dovrei chiedertelo io." Rispondo, fissando le sue labbra così intensamente. La mia voglia si baciarlo cresce sempre di più. 

"Credo di amarti." Dice subito dopo, spiazzandomi. Lo fissai con occhi spalancati. Lui è quel tipico ragazzo che cerca solo sesso, non può davvero provare dei sentimenti per me. 

"Credi?" Nella mia voce c'era speranza, speranza in qualcosa che nemmeno io sono sicura di volere. 

"Non so cosa sia l'amore, Jennifer. Non so come si faccia a capire quando si ama una persona. Ma i sentimenti che provo quando sono con te non li ho mai provati per nessuno." Dice, allontanandosi e passandosi una mano fra i ricci. "Non so cosa sia questa cosa che sento per te. Ma suppongo sia qualcosa di grande, più grande di me, e non lo so gestire." 

Cammino verso di lui, guardandolo fissare il pavimento. I nostri occhi si incontrano. 

"La porta era aperta. Sono venuto qui per chiederti scusa per il mio comportamento di questa mattina. E forse si, forse anche per rivederti. Ma quando ti ho vista, quasi nuda, avvolta solo in un asciugamano, ho perso il controllo." Mi guarda, e poi apre la porta della mia camera e la richiude subito dietro di sè. Se ne sta andando. 

Ha detto che mi ama, o almeno lo pensa. Mi ha detto una cosa che probabilmente non aveva mai detto a nessuna ragazza. Una cosa nuova per lui ed anche per me. 

I miei piedi iniziano a muoversi senza il mio controllo, corrono verso di lui, scendono velocemente le scale, e prima che possa aprire la porta, lo bacio. Mi butto quasi su di lui, avvolgendo le mie braccia attorno al suo collo. Per la prima volta lo stavo baciando io. Il calore che le sue labbra sprigionavano sulle mie era impressionante, le farfalle presero a svolazzare nel mio stomaco, una sensazione di felicità si impossessò di me. Ci staccammo, i suoi occhi fissati nei miei ed i miei nei suoi. 

Non ero pronta a rispondere 'Ti amo anch'io', perchè non lo sapevo, proprio come lui. Entrambi proviamo qualcosa mai provato prima, qualcosa di grande e sconosciuto. 

Si allontana da me, quasi spaesato, nei suoi occhi verdi vidi la confusione. 

"Devo... Devo andare." Detto questo, mi guarda un'ultima volta, prima di uscire dalla casa. 

Mi accascio a terra, poggiando la schiena alla porta. Mi si appanna la vista, gli occhi iniziano a bruciarmi e la gola mia fa male. Piccole lacrime rigano il mio volto mentre ripenso a tutto quello che è successo in quest'ultima mezz'ora. 

Se n'è andato dopo avermi dichiarato che prova qualcosa per me. Cosa diavolo gli è successo? 

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Dopo essermi vestita ed asciugata i capelli, mi metto a studiare storia. La verifica ci sarà settimana prossima e voglio tirarmi avanti col programma. Ma appena inizio a leggere, i miei pensieri vanno a lui. A ciò che è successo circa un'ora fa. Sento ancora il sapore delle sue labbra sulle mie. Se penso a quel bacio le farfalle riprendono a svolazzare nel mio stomaco. Provo a concentrarmi sul libro di storia per ancora un'oretta, ma quando capisco che oggi non concluderò niente, mi alzo e scendo a preparare la cena per Zayn. Quando torna avrà fame, perciò cerco di rendermi utile. Preparo delle uova, due bistecche e un po' di insalata. Mentre cuoce la carne apparecchio, e giusto quando impiatto tutto, la porta di apre mostrando Zayn. Gli sorrido, cercando di dimenticarmi di Harry almeno per un po'. 

M ringrazia per la cena e mangiamo, parlando del più e del meno. 

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Il giorno dopo, durante la lezione di geometria, non capisco una parola di quello che dice la prof. La pagina del foglio davanti a me è piena di scarabocchi, neanche un appunto preso. 

Non avevo ancora visto Harry quel giorno. 

"Prof, dovrei andare in bagno." 

La prof. annuisce e mi fa segno di uscire, dopo averla ringraziata cammino lentamente verso il bagno. 

Svolto l'angolo ma qualcuno mi prende il polso e mi gira verso di lui. 

I suoi occhi verdi mi ipnotizzano ancora una volta. 

Half a heart ||H.S.||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora