80. La mia droga preferita

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Luke's pov.

“Allora, Abigayle.” Chiedo alla ragazza di fronte a me.

“Cosa fai nella vita?”

Questa domanda è proprio da nerd, ma voglio spezzare il silenzio di questo tranquillissimo bar. Non dev'essere un bar molto frequentato e popolare: siamo solo io ed Abigayle. E comunque non mi interessa veramente che cosa faccia nella vita, mi interessa solo il suo fantastico culo.

“Penso che sia ovvia cosa io faccia.” Capisco velocemente che cosa intende, lo spaccio. Poi continua “Ma principalmente organizzo incontri di lotta libera,a volte anche di box.”

“Fico.” Commento, nonostante non sia nemmeno un po, interessato.

“Cosa ti piace fare nel tempo libero?” Oddio, con queste domande sembrerò uno sfigato. Ma non so cosa cazzo dire, il suo sguardo mi penetra sulla pelle come fuoco, e mi scotta.

“Vado a vedere delle risse organizzate da dei miei amici, o faccio un giro all'aperto mentre ascolto un po' di musica.” Risponde alle mie domande in modo disinteressato, proprio come a me non frega un cazzo di quello che le sto chiedendo. Mi mordo il piercing al labbro pensando a cosa chiederle ancora, per evitare quell'imbarazzante silenzio. La vedo che il suo sguardo passa dai miei occhi alle mie labbra, e le guarda per tutto il tempo in cui mi mordo il piercing.

“Che musica ascolti?” Improvviso.

“Luke, smettila.” Sbuffa con un ghigno in viso “Sappiamo perfettamente tutti e due dove vuoi arrivare.”

Si alza dalla sedia e cammina lentamente intorno al piccolo tavolo a cui eravamo seduti. Gira intorno alla mia sedia e non posso fare a meno di guardare nella sua scollatura quando si abbassa per sussurrarmi “So cosa vuoi da me.”

A quel punto non ce la faccio più, mi alzo di scatto e la poggio contro il muro, spingendo il mio corpo contro il suo. La bacio violentemente. Non è uno dei baci lenti e sdolcinati che ho sempre dato alle mie ex ragazze, o come quelli che davo a Jennifer l'anno scorso. Sono cambiato molto dall'anno precedente, e ne sono contento.

La mia lingua è entrata violentemente nella sua bocca, e la sua nella mia. I nostri corpi sono sempre a contatto, lei muove il bacino incontrollata facendomi gemere.

“Andiamo da me.” Le sussurro prendendola per mano. La guardo per aspettare una sua possibile reazione, come per chiederle permesso. Lei mi sorride e si morde il labbro. Cazzo, quasi vengo solo guardandola.

La faccio salire sulla mia macchina, comprata solo due settimane fa, avendo preso la patente da poco.

Jennifer's pov.

“Quando Louis ed io avremo un bambino, lo voglio chiamare Richard.” Dice Tess, mentre camminiamo per le vie affollate di Londra.

“Allora, primo: che cazzo stai dicendo? Avete solamente 18 anni entrambi!” Tess ridacchiò e sbattè le palpebre più volte sognando. “E secondo: veramente?! Richard?” Scoppio a ridere mentre lei mi guarda male “Si, Richard. E' un bel nome.” Borbotta.

“E' da gay. O da nerd.”

“Non è affatto vero.” Dice incrociando le braccia al petto.

La nostra camminata continua così, leggere e spensierata, ridendo e entrando in qualche negozio costosissimo a provare abiti che non avremmo mai, e dico mai comprato. Non che fossero brutti, anzi. Ma costavano tantissimo.

“E' tardissimo!” Dice Tess guardando l'orologio che porta al polso. “Mi aspetta Louis.” Dice dandomi un bacio sulla guancia.

La vedo correre verso la sua auto come un'indemoniata e mi metto a ridere “Ciao!”

Half a heart ||H.S.||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora