89. Troppi ricordi

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Il suo sguardo brucia sulla mia pelle, come fuoco liquido. Mi guarda con quegli occhi azzurri, quell'azzurro in cui, quando stavamo insieme, mi perdevo spesso. Quell'azzurro che mi aveva fatto innamorare di lui, quell'azzurro così trasparente, ma allo stesso tempo così intenso. Era come se il suo sguardo fosse capace di immobilizzare tutto e tutti. Come se riuscisse a bloccare, a congelare il tempo. Solo adesso noto che dietro di lei c'è una ragazza.

"Cosa ci fai qui?" Chiede Harry, con voce dura e distaccata. Luke distoglie, così, il suo sguardo dal mio.

"E' un bar pubblico. Non è solo tuo Styles." Ironizza Luke, con un sorrisetto. Stringo i pugni, quando lo vedo avvicinarsi a me.

"Ciao Jennifer." Mi sussurra all'orecchio.

"Dobbiamo parlare." Dico, alzandomi.

Prendendogli la mano lo trascino fuori da quel bar, ignorando la voce della ragazza che era con lui, che mi diceva di lasciarlo andare.

"Come mai tanta fretta?" Brontola, sedendosi sul muretto.

"So tutto." Spiego.

Luke mi guarda, non capendo.

"So dello spaccio, della droga che assumi, della tua scopamica." Spiego, cercando di mantenere la voce ferma. Vedo Luke sospirare e guardare per terra.

"Non dovevi saperlo." Dice, tornando a guardarmi. Nei suoi occhi vedo tristezza, vorrei tanto aiutarlo.

"Lascia che ti aiuti." Dico avvicinandomi, e mettendogli una mano sulla spalla.

"No." Sbotta, scansandomela. "Te l'ha detto Harry, non è così?" Ride amaramente. Nella sua voce adesso leggo tristezza e rabbia.

"Si. Sono stato io ad obbligarlo." Spiego. "Lascia che ti aiuti, Luke. Per favore. Sei importante per me, non voglio perdere anche te."

"Cazzate!" Urla. "Quando io stavo male, tu non te ne sei curata! Te ne sei andata via con quel cazzo di Styles! Sei andata ad un fottutissimo campo estivo, lasciandomi da solo. Mi hai mollato e poi mi hai lasciato 3 mesi da solo. Senza nemmeno chiedere come stavo, nemmeno una volta!" Sta urlando e nervosamente si passa una mano tra i capelli.

"Credi che io sia un giocattolo?" Dice, avvicinandosi a me, troppo vicino a me. "Non sono un fottutissimo bambolotto. Ho dei sentimenti. Io ti ho dato tutto, e tu mi hai buttato via per lui."

Non riesco a credere che solo adesso, dopo così tanti mesi, stiamo parlando della nostra rottura. Non credevo che gli avesse fatto così male.

"Io ti amavo. E quando tu mi rispondevi che mi amavi anche tu, erano solo cazzate." Ride amaramente. "Sono andato avanti per mesi a pensare a te. Pensavo a quanto fossi stato stupido per aver pensato che avremmo potuto stare insieme."

"Luke...."

"No lasciami parlare." Mi interrompe. "Perchè credi abbia iniziato a fare tutto questo?" Sbotta.

"Ero stanco di pensarti, di stare male. La droga era l'unica cosa che mi aiutava a distrarmi."

Il mio cuore, a questo punto, si spezza. Posso sentire i suoi pezzi andare in frantumo, causando un fastidioso rumore sul pavimento. Vedo una lacrima uscire dal suo occhio sinistro, percorrere la guancia e fermarsi sulle sue labbra. Anche io sto, ormai, piangendo. I suoi occhi lucidi mi guardano, prima di ricominciare a parlare.

"Poi ho iniziato a spacciare, un mio vecchio amico, Michael, mi ha aiutato ad iniziare. Mi ha insegnato tutto lui." I suoi occhi non hanno mai lasciato i miei, per tutto il tempo in cui ha parlato. "E poi ho iniziato a farmi ogni ragazza che mi attirava, ma poi ho incontrato Abigayle." Quando pronuncia il suo nome, le sue labbra si curvano in un timido sorriso.

Half a heart ||H.S.||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora