2.3

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Sbam.


"Sì."


Sbam-sbam.


"Oh, sì."


'Ditemi che non è vero...'


Stavolta mi svegliai subito, perché conoscevo la natura del rumore. Mi sedetti sul letto, guardando con odio la parete alle mie spalle. il letto si trovava ancora in salvo lontano dalla parete, quindi non si muoveva, ma era sicuro come l'oro che qualcosa si muoveva di là.


Dopodiché sentii... un sibilo?


Guardai Clive, che aveva la coda ritta. Inarcò la schiena e si mise a camminare avanti e indientro ai piedi del letto.


"Eh, signorino. Tutto tranquillo. Abbiamo solo un vicino un po' rumoroso, non è niente" lo calmai, allungando una mano verso di lui. Fu allora che lo sentii.


"Miao."


Inclinai la testa, ascoltando con più attenzione. Osservai Clive, che mi guardava come per dire: 'Non sono stato io'.


"Miao! Oh, sì, sì. Miao!"


Il ragazzo della porta accanto stava miagolando. Cosa diavolo gli stava facendo il mio vicino per fargli quell'effetto?


Clive, a quel punto, diede di matto e si lanciò contro la parete. iniziò praticamente a scalarla, cercando di arrivare nel punto da cui arrivava quel suono e unendo al coro i suoi miagolii.


"Oooh, sì, così. Liam... Mmh... miao, miao, miao!"


Oddio, quella notte c'erano felini in calore da entrambi i lati del muro. Il ragazzo aveva un accento straniero, anche se non riuscivo a identificarlo con precisione. Europa dell'Est, senza dubbio. Ceco? Polacco? Ero sveglio come un grillo alle... vediamo... 1.16 di notte stavo cercando di stabilire la nazionalità del ragazzo che si faceva scopare nell'appartamento accanto?


Cercai di acchiappare Clive e di calmarlo. Niente da fare. Era castrato, ma pur sempre un maschietto, e voleva quello che c'era dall'altra parte del muro. Continuò a miagolare, mescolando i suoi versi a quelli di lui finché quasi non scoppiai a ridere per la comicità della situazione. La mia vita era diventata un teatro dell'assurdo con un coro di gatti impazziti.


Mi ricomposi, perché a quel punto sentivo 'Liam' gemere. Aveva la voce bassa e pastosa e, mentre il ragazzo e Clive continuavano a fare baccano, mi concentrai su di lui. Ansimò, poi iniziò lo sbam-sbam alla parete. Stava arrivando al culmine.


Il ragazzo miagolò sempre più forte, certo quasi al culmine dell'orgasmo. I suoi miagolii si trasformarono in urla scomposte e finalmente strillò: "Da! Da! Da!".


Ecco. Era russo. Da San Pietroburgo con furore.


Un ultimo colpo, un ultimo grugnito... e un un ultimo miagolio. poi, grazie al cielo, calò il silenzio. Fatta eccezione per Clive, che continuò a struggersi per il suo amore perduto fino alle quattro di mattino.


La guerra fredda era rincominciata.



Pareti comunicanti - ZiamDove le storie prendono vita. Scoprilo ora