Lasciai che Liam sparecchiasse, volevo farmi una doccia veloce prima di andare a letto. Dopo aver lavato via i giorni di aereoporto e viaggio, mi infilai una vecchia maglietta e dei calzoncini, troppo stanco per la biancheria intima che avevo portato con me. Eh, sì, avevo portato della biancheria intima. Che cavolo, non sono micca un frate.
Mi fermai di fronte allo specchio della camera (già, alla fina mi ero preso quella grande) dopo essermi asciugato i capelli, quando lo vidi apparire sulla soglia. Stava andando nella sua stanza dopo aver fatto la doccia, e indossava i pantaloni del pigiama e un asciugamano avvolto attorno al collo. Ero esausto, ma non così tanto da nin apprezzare il suo fisico. Lo guardai nello specchio mentre lui mi ammirava a sua volta.
"Com'era la doccia?" chiese.
"Una meraviglia."
"Stai per addormentarti?"
"Fatico a tenere gli occhia aperti" risposi, confermando con uno sbadiglio.
"Vuoi dire che ti porti qualcosa? Acqua? Tè?"
Mi girai a guardarlo mentre entrava nella stanza. "Niente acqua, niente tè, ma c'è una cosa che vorrei prima di dormire" sussurrai, avvicinandomi di qualche passo.
"Cosa?"
"Il bacio della buonanotte."
Il suo sguardo si fece più intenso. "Ma cavolo, tutto qui? Questo lo posso fare." Chiuse la distanza tra noi e mi circondò facilmente la vita con le braccia.
"Baciami, stupido" lo stuzzicai, lasciandomi andare al suo abbraccio come un'attrice da film in bianco e nero.
"Lo stupido obbedisce." Rise, ma nel giro di pochi secondi non rideva più nessuno. E dopo altro qualche istante, nessuno era in piedi.
Dopo essere precipitati nel Paese dei Cuscini, ci avvinghiammo, intrecciando braccia e gambe, mentre i baci si facevano sempre più frenetici. Mi ritrovaila maglietta attorno ai fianchi, e la sensazione del suo arnese contro il mio era indescrivibile. Mi tempestò il collo di baci, leccando e succhiando e facendomi gemere come se stessi cercando di vincere una gara in cui il premio è un Liam pronto a leccarti e succhiarti il collo.
Maneggiandomi come una bambola di pezza, mi mise a cavalcioni sopra di lui, nella posizione in cui avevo tanto desiderato essere. Sospirò e alzò lo sguardo mentre mi scostavo con impazienza i capelli dalla faccia in modo da poter apprezzare pienamente il capolavoro sul quale ero appollaiato.
Rallentammo im movimenti, poi ci fermammo, guardandoci con sguardo lascivo, scrutandoci senza vergogna.
"Incredibile" sussurrò lui, prendendomi il viso tra le mani mentre gli mordicchiavo il palmo.
"Sì, mi sembra una parola adeguata. Incredibile." Mi girai a baciargli i polpastrelli. Lui mi guardò di nuovo negli occhi, quel cioccolato sensualeche esercitavano il loro incantesimo, riducendomi a una poltiglia. Per la sua gozzoviglia. Capite che effetto mi faceva?
"Non voglio rovinare tutto" disse lui all'improvviso, strappandomi alle mie rime idiote.
"Unattimo,rovinare cosa?" chiesi, scuotendo la testa per riprendermi.
"Questo. Te. Noi. Non voglio rovinare tutto" insistette, alzando la schiena, che avvolsi subito conle gambe.
"E allora non afrlo" azzardai, senza capire bene dove volesse andare a parare.
"Insomma, meglio che te lo dica, non ho esperienza con queste cose."
Alzai un sopracciglio. "A casa ho una parete che sarebbe pronta a smentirti..." risi, e lui mi strinse al petto,con una violenza inspiegabile. "Ehi,ehi... che succede? C'è qualcosa che non va?" gli chiesi, accarezzandogli la schiena per calmarlo.
"Zayn, io... mio Dio, come faccio a dirlo senza sembrare un personaggio di Dawson's Creek?" farfugliò, soffiandomi sul collo.
Non potei evitare di sorridere al pensiero di Parcey che mi era apparso nella mente, ma poi tornai a concentrarmi su Liam. Arretrai di qualche centimetro per guardarlo, e vidi che aveva un sorriso colpevole.
"Insomma, al diavolo Dawson, tu mi piaci davvero, Zayn. Ma non ho un vero ragazzo dalle superiori, e non ho la minima idea di come ci si comporti. Però devi capire bene quello che sento per te... merda... è diverso, capito? E qualsiasi cosa ti dica la parete di casa, ho bisogno che tu lo sappia, okay? Quello che abbiamo, o che avremo... è diverso, va bene? Lo sai,vero?"
Mi stava dicendo che ero diverso, che non ero un concubino del suo harem. E io questo lo sapevo. Il suo sguardo era così sincero, così serio, che il mio cuore si spalancò. Posai un bacio delicato su quelle labbra dolci.
"Infatti, tanto per cominciare,lo so. Secondo, sei più bravo di quanto credi." Sorrisi, chiudendogli gli occhi e baciandogli lepalpebre. "E, per la cronaca, adoravo Dawson's Creek, e hai reso onore alla Warner Bros." Risi mentre lui riapriva gli occhi, con uno sguardo enormemente sollevato. Lo strinsi forte. Gli ormoni si placarono un po' mentre trovavamo quello spazio nuovo, quella tranquilla intimità che stava diventando quasi altrettanto irresistibile.
"Mi piace che stiamo facendo le cose con calma. Sei bravo a corteggiare" mormorai.
Si tese sotto di me. Potevo sentirlo agitarsi leggermente.
"Sono bravo a corteghiare?" rise con lelacrime agli occhi, mentre cercava di trattenersi.
"Piantala di darti tante arie" urlai, picchiandolo con un cuscino. Ridemmo per qualche minuto ancora, cadendo sul letto morbido, e il jetlag infine ebbe la meglio, facendomi addormentare. Insieme. Ormai non mi sfiorava nemmeno l'idea di dormire in due stanze separate. Lo volevo qui. Con me. Circondati dai cuscini e dalla Spagna, ci addormentammo abbracciati. Il mio ultimo pensiero prima di scivolare nel sonno andò alle sue braccia che mi avvolgevano... Avrei potuto innamorarmi del mio Mr Sbatticuore.
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Pareti comunicanti - Ziam
Teen FictionVersione Ziam di un libro famoso. Loro non si conoscono ma abitano vicini, tra colpi contro il muro e miagolii sospetti, alla fine si incontreranno.