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"Anidmao, ragazzi,non manca amo,to" mi girai agridare mentre imboccavo l'ultimo tratto del sentiero. Stavamo camminando da un paio d'ore e, se all'inizio eravamo stati tutti insieme, nell'ultima mezz'ora Louis aveva rallentato parecchio, e Neil era rimasto indietro con lui. Io e Liam avevamo mantenuto il passo e stavamo per raggiungere la vetta.

Ero riuscito a non rimanere da solo con Harry o Niall, anche se gli occhi gonfi e le facce tirate di tutti e quattro dimostravano che nessuno aveva dormito bene, a pRte me e Liam.

Dopo la colazione, avevo evitato il plotone di esecuzione vestendomi infretta furia e aspettando i ragazzi fuori, prima della camminata. Sapevo che,una volta tornato a casa, mi sarebbe toccato, anche se ammetto cheero curioso di sentire come avevano pensato di farmi una sfuriata senza ammettere che dormire con gli uomini che frequentavano da settimana non era, in realtà, quello che avevano voglia di fare.

'Le cose che abbiamo sotto gli occhi', come diceva il brindisi di Liam, sono davvero le più difficili da vedere. Quella sera ci sarebbe stato da divertirsi.

Mi incerpicai sull'ultima piccola cresta e giunsi in cima. Liam era dietro di pochi metri, lo sentivo arrivare. Inspirai a fondo, e quell'aria pulita mi solleticò i polmoni. Faceva fresco, ma io ero accaldato per lo sforzo. Era un po' che non andavo fuori città, e il mio corpi aveva sentito la mancanza di queste camminate. Avevo le gambe in fiamme, il naso che colava, sudavo come un maiale, e non ricordavo di essermi mai sentito meglio. Feci una bella risata mentre guardavo il lago sotto di me, avvistando qualche falco che planava su una corrente discendente. Il blu metallico del lago, il verde scuro della foresta, il bianco candido e crema delle rocce: era uno spettacolo.

E poi arrivò il mio nuovo martone preferito. Liam apparve al mio fianco, respirando anche lui a pieni polmoni. Spalancò le braccia e ammirò la vallata. Si era tolto strati su strati mentre salivamo e adesso indossava una maglietta bianca con una camicia di flanella annodata in vita. Pantaloni cachi, scarponcini da trekking e un sorriso a trentadue denti completavano il sogno bagnato che stavo fissando, invece di osservare le meraviglie naturali che ci circondavano. E quegli occhi nocciola... li vedevo inquadrare lentamente ogni frammento del panorama.

"Bello." Sospirai, e lui si girò verso di me. Mi beccò mentre lo stavo fisaando. "Voglio dire, bello, no?" farfugliai, indicando il panorama con u gesto teatrale del braccio.

Lui sembrava aver capito che nonla raccontavo giusta, e le guance iniziarono a scottarmi. Per fortuna, era ancora un po' accaldato per la salita, e speravo di essere già abbastanza rosso.

"Sì, devo dire che è bello. Molto bello." Sorrise, e ci guardammo negli occhi. Lui si avvicinò di qualche passo, e sentti cambiare l'atmosfera. Mi morsi il labbro. Lui si passò una mano tra i capelli. Ci scambiammo un sorriso. Non c'erano parole, ma anche gli animali della foresta capirono che stava per scendere qualcosaed ebbero il buon senso di restare nascosti nelle loro tane.

"Ciao" mormorò.

"Ciao" risposi

"Ciao" disse di nuovo lui, facendo un ultimo passo verso di me, e ritrovamndosi moto vicino. Un altro passo e mi sarebbe venuto addosso. Magari.

"Ciao" ripetei, inclinando al testa di lato per fargli capire che poteva fare qull'ultimo passo.

Liam si chinò appena verso di me, quasi come se stesse per...

"Payne!" si sentì gridare da sotto, ed entrambi arretrammo di scatto. "Payne!" risuonò di nuovo, e riconobbi la voce di Louis sotto quel grido da uomo della giugla.

"Louis" rispondemmo entrambi, sorridendo.

Adesso che l'incantesimo si era spezzato, potevo riconsiderare il tutto con lucidità, e mi ripetei più volte enlla testa la parola 'harem'.

"Siamo qui!" urlò Liam, e Louis apparve da dietro una curva.

"Eccovi! Neil è al tappeto, kaput, ha gettato la spugna, insomma. Voi siete pronti per tornare?" urlò, saltando dalla roccia al sentiero con l'agilità di una capra di montagna. Non sembrava nemmeno avere l'affanno. Mah...

"Sì, stavamo venendo a cercarci" dissi, piegando la gamba all'indietro per un rapido stratching.

"Davvero vuole mollare così vicino alla cima? chiese Liam, riprendendo la strada del ritorno.

"È spaparanzato sul sentiero come se fosse sul suo letto, e rifiuta di fare un solo passo in più." Louis rise, lanciandosi in avanti e chiamando Neil per avvertirlo che stavamo arrivando.

"Sei sicuro che non vuoi fermarti un po'? Insomma, abbiamo tanto faticato per afrivare fin qui" chiese Liam, allungando una mano per frenare la mia corsa in discesa.

Sentii il calore della sua mano sulla spalla e comandai ai miei ormoni di rifugiarsi dall'altra parte del corpo. "Sì, sono sicuro, è meglio tornare. Sembra che stia per arrivare un temporale." Accennai all'orizzonte, dove ungruppo di nuvoloni neri aveva cominciato ad accumularsi. I suoi occhi seguirono i miei, e aggrottò la frobte.

"Mi sa che hai ragione. Meglio che non ci facciamosorprendere quassù da soli" borbottò.

"E poi se non ci sbrighiamo, non potremmo prendere in giro Neil per essersi fatto seminare da un ragazzino come me." Sorrisi, e lui scoppiò in una risata fragorosa.

"Cavolo, questa non voglio perdermela. Andiamo."

E cominciammo a scendere.

Pareti comunicanti - ZiamDove le storie prendono vita. Scoprilo ora