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Nelle notti successive regnò un silenzio beato. Niente tonfi, niente sculacciate, niente miagolii. niente risatine. Certo, Clive di tanto in tanto appariva depresso, ma tutto il resto a casa era perfetto. Conobbi alcuni dei vicini, tra cui Euan e Antonio, che vivevano al piano di sotto. Non avevo visto né sentito Liam dopo l'ultima notte con Ridarolo e, nonostante gli fossi grato per quelle notti di sonno tranquillo, ero curioso di sapere dove fosse andato a finire. Euan e Antonio furono sin troppo lieti di aggiornarmi.

"Tesoro, aspetta a vedere il tuo caro Liam. Quel ragazzo è proprio un bocconcino!" esclamò Euan. Antonio mi aveva intercettato sul pianerottolo mentre tornavo a casa e nel giro di pochi secondi mi aveva ficcato un cocktail in mano.

"Oh, cielo, sì, è sublime! Se solo avessi qualche anno di meno" piagnucolò Antonio, sventolandosi con la mano mentre Euan lo guardava da sopra il Bloody Mary.

"Se avessi qualche anno di meno, cosa? Ti prego. Non sei mai stato nel campionato di Liam. Lui è un filetto, tesorino, diciamoci la verità, mentre io e te siamo soltanto braciole di maiale."

"lo dici tu" ridacchiò Antonio, mentre succhiava il gambo di sedano con fare allusivo.

"Signori, vi prego. Parlatemi di questo tizio. Ammetto che, dopo le sue performance di qualche giorno fa, sono abbastanza curioso si conoscere l'uomo dietro tutto quello sbattere."

Avevo vuotato il sacco sulle stravaganze notturne di Liam dopo essermi reso conto che, se io non avessi messi in piazza tutto, loro non avrebbero ricambiato. Si attaccarono a ogni parola come un maglione dolcevita a un reggiseno stretto. Raccontai loro dei signori cui concedeva le sue grazie, e loro colmarono qualche lacuna.

Liam era un fotografo freelance che viaggiava per il mondo. Secondo loro, adesso era fuori a scattare qualche servizio, il che spiegava i miei sonni tranquilli. Liam lavorava per Discovery Channel, Cousteau Society, 'National Geographic'... tutti i pezzi da novanta. Aveva vinto alcuni premi e qualche anno prima si era occupato persino della guerra in Iraq. Quando viaggiava, lasciava sempre a casa la sua auto: un vecchia, ammaccata Land Rover Discovery nera, di quelle che vedreste nel bush africano. Di quelle che la gente guidava prima che gli yuppies se ne appropriassero.

Tra quello che mi dicevano Euan e Antonio - l'auto, il lavoro - e la multinazionale dell'orgasmo dall'altra parte della parete, stavo iniziando a mettere insieme il profilo di quest'uomo, che non avevo visto. E mi intrigava sempre di più ogni giorno che passava.

Un tardo pomeriggio, dopo aver consegnato ai Nicholson qualche campione di piastrella, decisi di tornare a casa a piedi. La nebbia si era alzata, rivelando la città, ed era una bella serata per passeggiare. Appena voltato l'angolo della mia strada, notai che la Land Rover non era al suo solito posto dietro l'edificio. Dunque si era spostata.

Liam era tornato da San Francisco.

Pareti comunicanti - ZiamDove le storie prendono vita. Scoprilo ora