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Poco dopo, sul punto di addormentarmi, sentii rimbalzare il materasso. Liam si era alzato. Sentendolo girare il disco, affondai ancora di più nel cuscino. Provavo una stanchezza deliziosa, dopo essere stato strapazzato fin quasi all'esaurimento. Avevamo fatto tremare la parete, alla grande. Adesso entrambi i lati del muro erano miei.

Lo sentii armeggiare in corridoio e mi chiesi cosa stesse combinando. Pensando con il mio cervellino stanco e assonnato che fosse andato a prendere un bicchier d'acqua, riscivolai nel sonno. 

Qualche attimo dopo, fui svegliata dalle sua braccia che si stringevano attorno a me, per attirarmi contro il suo corpo caldo. Mi baciò il collo, poi la guancia, poi la fronte, e poi si fermò. Poi sentii... delle fusa?

"Cos'è?" chiesi, guardandomi attorno.

"Ho pensato che si sentisse solo" ammise Liam vergognoso. Guardando al di là della mia spalla, vidi Liam, poi Clive. Liam era andato di là a prenderlo. Clive faceva le fusa a tutto volume, compiaciuto delle attenzioni che stava ricevendo negli ultimi tempi. Mi strofinò addosso il muso e si accomodò nell'incavo tra noi due.

"Non ci credo" mormorai, esasperato.

"Sei così sorpreso? Sai quanto mi piace il pelo" scherzò Liam. Poi la sua risata silenziosa scosse il letto.

"Sei fortunato che ti amo" aggiunsi, lasciandomi stringere forte.

"Poi dirlo forte."

E poi, mentre la risata si affievoliva e il sonno prendeva il sopravvento, mi chiesi cosa avesse in serbo il futuro per me e il mio Sbatticuore.

Sapevo che non sarebbe stato sempre così facile. Ma sicuro come l'oro, ci saremmo divertiti.


Tutto taceva quando sono andato in perlustrazione, per accertarmi che l'ambiente fosse sicuro. Ho perlustrato il mio nuovo territorio, prendendo nota dei cotton fioc vaganti. Se sfuggono al controllo, bisogna prendere provvedimenti. Se gli permetti di girovagare a loro piacere, si moltiplicarono. Lo dico per esperienza.

Ho trovato una strana mensola piena di bottigliette di vetro. Ne ho colpita una, e l'ho guardata cadere sul pavimento. Mi sa che dovrò tornare in quel posto, ma per il momento avevo dei giri da fare,

Controllando la vista della finestra ho notato che, da quella prospettiva, potevo sorvegliare tutto il quartiere. Ho cercato una possibile postazione per il sonnellino in un'altra finestra esposta a sud, poi mi sono fermato a fissare una civetta. Nessuno dei due ha abbassato lo sguardo, e sono passati altri quindici minuti prima che potessi ricominciare a sorvegliare i miei padroni. Si erano finalmente calmati dopo diversi round di miagolii. Non sto scherzando.

Il Distributore di Crocchette, come al solito, stava occupando buona parte del letto. Il Gigante, che si chiama così perché è più alto del Distributore di Crocchette, stava facendo di nuovo quel rumore, un rumore davvero insopportabile. Il Distributore di Crocchette stava iniziando a girarsi nel letto. Aveva il sonno troppo leggero. Se non avesse dormito abbastanza, la sera dopo non avrebbe avuto voglia di giocare con me, quindi bisognava porre rimedio. Lui sembrava divertirsi a giocare con me, dunque ancora una volta avrei preso la situazione nella zampa. 

Saltando dal pavimento al letto con naturale grazia - una grazia che non è stata apprezzata fino in fondo dai miei padroni, secondo me - mi sono fatto strada tra le gambe e ginocchia, braccia e gomiti, finché non ho raggiunto il punto desiderato e mi sono accoccolato sotto il mento del Gigante. Ho allungato una zampa e gliel'ho appoggiata sulle narici, fermando per un attimo quel frastuono. Il Gigante mi ha spostato la zampa con una manata, ma una volta che è rotolato su un fianco, il rumore è cessato. Se è raggomitolato nell'angolino che il Distributore di Crocchette gli aveva lasciato. Durante le sue evoluzioni, io sono rimasto in piedi, mantenendo un equilibrio perfetto, come se facessi una gara a chi rimane in piedi su un tronco che rotola. Ancora una volta, i miei padroni non hanno apprezzato la mia abilità.

Mi sono sdraiato nell'incavo tra loro due, e ho trovato pace. La nostra casa era al sicuro, e a quel punto avevo il Distributore di Crocchette e il Gigante sotto controllo, quindi ho potuto abbandonarmi ai miei sogni. Ho sognato il mio amato. Il mio amato che se n'è andato per sempre...


[spazio Nemesi*]

Ragazziiiiiii questa è la fine della nostra storia! Eh sì, questo libro è arrivato alla fine. Finalmente gli Ziam hanno trovato un equilibrio. Grazie a tutti per avermi seguito e a tutti quelli di voi che hanno commentato, siete stati tutti carini!

Ciao ciao, un bacio.


Pareti comunicanti - ZiamDove le storie prendono vita. Scoprilo ora