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"Dove diavolo hai imparato a cucinare così? Mio Dio, è una delizia!" esclamò Neil, prendendo la terza porzione di paella dalla casseruola gigante al centro della tavola.

"Grazie, Neil" risi,mentre lui affondava il cucchiaio in un altro mucchio di riso.

Liam indicò il mio calice di vino, e io annuii.

Mi era venuto in mente di fare una versione veloce dell apaella quando avevo visto i deliziosi frutti di mare in vendita al mercato della zona, e incappando nell'offerta speciale di rosé e cava spagnoli, il menu completo aveva preso forma. Avevamo cominciato con il cava mentre preparavo da mangiare il vinofrizzante spagnolo si abbinava alla perfezione con la fetta si Manchego che avevo scelto, e anche con le piccole olive salate. Ancora una volta, Liam mi aveva fatto da aiutante, e girovagavamo insieme per la cucina. Gli altri quattro erano seduti sugli sgabelli del bar e ciguardavano cucinare. Qualcuno mise un vinile di Otis Redding sul vecchio giradischi, e la festa cominciò.

Il vino scorreva con la stessa facilità della conversazione, e capii che quel gruppo aveva il potenziale per diventare inseparabile. Interessi simili, senso dell'umorismo simile, ma ognunoera abbastanza diverso da mantenere il giusto grado di imprevisto.

A proposito di imprevisti, via via che l'alcol entrava in circolo, le barriere crollavano. Niall e Harry ormai avevano quasi smesso di nascondere i loro veri sentimenti. E ai ragazzi non sembrava dispiacere. Anzi, li stavano incoraggiando. Louis stava esaminando il piede di Niall alla ricerca di quello che secondo lui era un morso di ragno. Il fatto che lo stesse ispezionando da diversi minuti, e che la suddetta ispezione compirtasse un massaggio del polpaccio non sfuggì né a me né a Liam.

Lui sorrise e mi fece cenno di avvicinarmi. Passai dall'altro lato della panchetta e inclinai la testa verso la sua bocca. Lui mi sussurrò mall'orecchio, e io inalai l'aria. Il vino, il calore e il sesso mi si infilarono nel,e narici e mi invasero il cervello, sfocando i contorni delle cose.

"Quanto ci metteranno a baciarsi?" sussurrò, la bocca tanto vicinache mi sembrò di sentire le seu labbra sfiorarmi l'orecchio.

"Cosa?" chiesi, i iziando a ridacchiare come facevo quando avevo alzato troppo il gomito e avevo davanti un ragazzo troppo sexy.

"Quanto ci vorrà? Cioè, perché bacino la persona sbagliata?" chiese, mentre mi giravo a guardarlo negli occhi.

Auegli occhi, oh, quegli occhi così invitanti.

"Vuoi dire l apersona giusta?" mormorai.

"Sì, la persona giusta" rispose, scivolando un po' più vicino.

"Non lo so, ma se quel bacio non arriva presto potrei scoppiare" ammisi, sapendo fin troppo bene che non stavo più parlando dei nostri amici. E sapendo fin troppo bene che lui speva fin troppo bene che non stavo parlando dei nosti amici.

"Mmh, non vorrei mai che scoppiassi." Ormai era a pochi centimetri dalla mia faccia.

'Harem. Harem. Harem.' Continuavo a ripetermelo come un mantra.

"Voglio andare nel,a vasca idromassaggio!"

Qual piagnucolio mi strappò all'incantesimo e mi riportò alla realtà della cucina. Dove c'erano altre persone.

"Voglio andare nella vasca idromassaggio" sentii di nuovo, e mi girai verso Niall. Immaginate la mia sorpresa quando mi accorsi che in realtà era stato Harry a piagnucolare, e a quel punto era aggrappato a Neil come un koala.

"E allora vacci. Nessuno te lo impedisce" lo apostrofai, scivolando lontano da Loam e di fronte al mio piatto, dove iniziai a separare i piselli dall'astice. Ero sazio, ma non potevo certo lasciare l'astice. In fin dei conti, ho una mia etica.

"Devi vemire anche tu" piagnucolò di nuovo Harry, e io cominciai a capire. Era ubriaco. Quando si ubriacava diventatava appiccicoso. Oddio!

"Tu comincia da andare. Io metto un po' in ordine la cucina e vi raggiungo" disse Liam, prendendomi il piatto e iniziando ad alzarsi.

"Ehi, ehi, ehi! Il mio asrice" protestai, afferrando la forchetta.

"Prego, non mi metterei mai tra te e il tuo asrice." Con un sorriso, mi restituì la forchetta. Accettai il boccone e mi alzai. Ero un po' più ubriaco di quanto avevo calcolato, e questo fatto si palesò quando la gravità iniziò a farmi i dispetti.

"Ehilà, tutto bene?" mi chiese Liam, raddrizzandomi mentre Harry si avviava verso la camera da letto.

"Sì, sì, benissimo" risposi, piantando i piedi e vincendo la battaglia.

"Forse dovresti andarci piano" disse, prendendomi il bicchiere dalle mani.

"Uff, rilassati, è una festa" esclamai, e iniziai a ridacvhaire. Di colpo mi sembrava tutto divertente.

"Va bene, e festa sia." Sorrise, mentre io andavo in camera a mettermi il costume. Cosa che si rilevò più difficile del previsto. I buchi bel costume sono difficili da infilare quando sei più che brillo.

Pareti comunicanti - ZiamDove le storie prendono vita. Scoprilo ora