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"Vuoi i cupcake, tesoro?"

"Magari. Grazie, piccolo."

'Mio Dio.'

"C'è ancora latte per il caffè?"

"Ecco qui, dolcezza."

'Mio Dio.'

A volte ascoltare una coppietta appena nata, o peggio ancora due, ti fa venire il vomito. Se si aggiungevano i postumi della sbornia, mi aspettava una lunga mattinata.

Dopo aver parlato con James al telefono la notte prima, ero caduto in un sonno profondo, aiutato, senza dubbio, da tutto il vino cheavevo bevuto. Mi ero svegliato con la lingua impastata, un mal di testa atroce e lo stomaco sottosopra... reso ancora più sottosopra dalla consapevolezza che quel mattino avrei dovuto vedere Liam e sostenere l'umiliante conversazione sugli eventi della sera precedente.

James, però, mi avevafatto sentire meglio. Mi aveva fatto ridere, e ricordare come aveva saputo prendersi cura di me in passato. Era un bel ricordo e una sensazione ancora più dolce. Aveva chiamato con la scusa di consultarsi con me per il colore di una vernice, ma io avevo subito smascherato il suo bluff. Allora aveva ammesso che aveva solo voglia di fare due chiacchere e, fresco del Grande Flop nella Vasca Idromassaggio, ero felice di parlare con qualcuno che desiderava le mie attenzioni. 'Vaffanculo, Liam.' Quando James mi aveva invitato fuori a cena per il weekend successivo, aveva accettato al volo. Ci saremmo divertiti un sacco... e dato che il mio O era tornato nel suo nascondiglio, tanto valeva godermiuna serata mondana.

Ora ero seduto al tavolo della colazione, circondato dalle due nuove coppie che riempivano la cucina con tanto appagamento sessuale da farmi venir voglia di urlare. Però, restai in silenzio. Tenni la rabbia per me mentre Niall si agitava felice in braccio a Louis e Neil imboccava Harry con il melone come se lo avessero messo sulla terra solo per quella ragione.

"Com'è finita la serata, Mr Zayn?" chiese Niall, con uno sguardo malizioso.io premette i rebbi della forchetta sulla sua mano e gli dissi di farsi i fatti suoi.

"Mmh, come siamo siamo scontrosi. Qualcuno deve aver passato la notte da solo" mormorò Harry a Neil.

Alzai gli occhi, sorpreso. La disinvoltura con cui trattavano la faccenda iniziava a darmi sui nervi.

"Be', è ovvio che ho passato la notte da solo. Con chi cavolo dovevo passarla secondo te? Eh?" chiesi, alzandomi come una furia dal tavolo e rovesciando il bicchiere di spremuta. "Andatevene tutti a fare in culo" mormorai, uscendo in cortile, con le lacrimeche minacciavano di uscirmi per la seconda volta in meno di dodici ore.

Mi sedetti su una delle sedie di legno a guardare il lago. L'aria fresca del mattino era un sollievo per la mia faccia accaldata e mi stavo asciugando goffamente le lacrime, quando sentii i passi dei ragazzi che mi seguivano.

"Non voglio parlarne, chiaro?" dichiarai,mentre si sedevano davanti a me.

"Va bene... ma qualcosa ci devi dire. Insomma, io davo per scontato che dopo chece n'eravamo andati ieri sera, insomma... tu e Liam..." iniziò Niall, e io lo fermaisubito.

"Io e Liam proprio un bel niente. Non esiste un 'Io e Liam'. Cos'è, pensavate che ci accoppiassimo solo perché voi quattroavevate finalmete scoperto l'acqua calda? Ah, comunqu,prego" sbottai, abbasandomi il berrtto sulla faccia per nascondere ai miei migliori amici le lacrime che continuavano a scorrere.

"Zayn, avevamo solo pensato che..." iniziò Harry, e io interruppi anche lui.

"Avevate pensato che dato che eravamo rimasti solo noi potevamo diventare magicamente una coppia? Che favola... tre coppie perfette, eh? Come se succedesse davvero nella realtà. Questo non è un fottuto romanzo rosa."

Pareti comunicanti - ZiamDove le storie prendono vita. Scoprilo ora