"Okay, quindi sappiamo che il pavimento della stanza da letto sarà in legno vintage, sui toni del miele, ma tu sei sicuro di voler mettere il tappeto nel guardaroba?" chiesi, sedendomi sul divano accanto a Niall e attaccando il mio secondo Bloody Mary. Era quasi un'ora che rivedevamo i suoi progetti, e che cercavo di farle capire che non potevo essere l'unico a scendere a compromessi. Doveva farlo anche lui. Da quando eravamo amici, Niall era convinto di poterla avere sempre vinta. Si considerava un duce capace di trascinare chiunque dalla sua parte. Non sospettava che io e Harry aveva o capito che bastava fargli credere di vincere, per renderlo più malleabile.
La verità era che anch'io avevo sempre voluto il tappeto nel guardaroba, ma non per le sue stesse ragioni.
"Sì, sì, sì! Ci vuole un tappeto,un tappeto molto spesso e morbido! Darà una sensazione fantastica sotto i piedi freddi al mattino" strillò, quasi tremando per l'eccitazione. Speravo davvero che Neil durasse quanto sarebbe bastato per fargli sfogare tutta quella energia in eccesso.
"Okay, Niall, penso che tu abbia ragione. Tappeto in guardaroba. Ma in cambio di questo, mi devi restituire il mezzo metro che volevi in stanza da bagno per la scarpiera girevole su cui ho posto il veto." Parlai con calma, chiedendomi se avrebbe ceduto.
Lui ci pensò un attimo, riguardò i suoi progetti, bevve un lungo sorso, e annuì. " E va bene, riprenditi il mezzo metro. Io avrò il tappeto e posso farmelo bastare." Con un sospiro, mi tese la mano.
Gliela strinsi con aria solenne e le offrii il mio gambo di sedano. Clive arrivò ballonzolando e iniziò a fare avanti e indietro di fronte alla porta, cercando di infilare la zampa sotto la fessura.
"Mi sa che sta arrivando il cibo thailandese. Vado a prendere i soldi" dissi, indicando la porta. Andai a prendere il portafoglio sul ripiano della cucina. Mentre parlavo, sentii dei passi sul pianerottolo.
"Niall, vai ad aprire, sarà il ragazzo delle consegne" dissi, frugando nel portafoglio.
"Vado" esclamò lui, e sentii la porta che si apriva. "Oh, ciao Liam!" disse, e pii sentii un suono stranissimo.
Giurerei sulla Bibbia in un'aula di tribunale di aver sentito il mio gatto parlare.
"Purrrrrrrina" disse Clive, e io mi girai di scatto.
Nel giro di cinque secondi, accadde una quantità di cose: vidi Liam e Miagolino sul pianerottolo, con le buste del supermercato, la chiave nella toppa. Vidi Niall sulla soglia, a piedi scalzi (di nuovo qualcuno sulla sogli). Vidi Clive arretrare sulle zampe posteriori preparandosi a saltare come l'avevo visto fare una volta sola, quando avevo nascosto l'erba gatta sopra il frigorifero. Bambini nacquero, anziani morirono, azioni furono scambiate e qualcuno finse un orgasmo. Tutto in cinque secondi.
Mi lanciai verso la porta in una corsa al rallentatore che ricordava i migliori film d'azione della storia.
"Nooooooooo!" urlai, vedendo il panico sul viso di Migolino e lo sguardo di pura libidine di Clive mentre si preparava a montarlo. Se mi fossi mosso prima, forse anche solo un secondo prima, avrei eviato il pandemonio che seguì.
Liam aprì la sua porta e fece un sorriso confuso mentre incrociava il mio sguardo. Senza dubbio si stava chiedendo perché correvo verso la porta urlando: "Noooooooo!". In quel preciso momento Clive saltò. Decollò. Caricò. Miagilino vide Clive che gli saltava addosso, e fece la cosa peggiore che poteva fare. Si mise a correre. Corse nell'appartamento di Liam. Naturalmente, il ragazzo che miagolava durante l'orgasmo aveva paura dei gatti.
Clive si mise all'inseguimento e io rimasi sul pianerottolo con Liam e Niall, sentendo strilli e miagolii. Era un rumore stranamente familiare, che mi ricordava le prodezze erotiche di Liam. Scossi la testa e presi la situazione in mano.
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Pareti comunicanti - Ziam
Teen FictionVersione Ziam di un libro famoso. Loro non si conoscono ma abitano vicini, tra colpi contro il muro e miagolii sospetti, alla fine si incontreranno.