22.9

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"Santo cielo, Zayn, questi gamberi sono una bomba!" mugolò Niall con un tono così lascivo da far cambiare posizione a Louis sulla sedia.

Era sabato sera, ed eravamo tutti riuniti attorno al mio tavolo, pieno di piatti e vini spagnoli. Mi ero divertito un mondo a ricreare il cibo meraviglioso che io e Liam avevamo gustato. Certo, non era delizioso fino a quel punto, ma era una dignitosa approssimazione. E di sicuro mancava l'ambientazione marittima, ma in compenso c'era l'intimità di una sera di autunno che la nebbiosa San Francisco può offrire. Le luci della città brillavano delle finestre, un fuoco scoppiettava nel camino, per gentile concessione di Benjamin, e nell'appartamento risuonavano le risate.

Io ero seduto sulla mia sedia, stretto a fianco di Liam, a ridere con i nostri amici. Avevo temuto che ci avrebbero sottoposto a un fuoco di fila di bettutacce, dato che la nostra inevitabile accoppiata era stata argomento di conversazione per tanto tempo. Invece andava tutto bene, e i nostri ospiti si divertivano, lanciandoci solo qualche occasionale frecciatina, solo qualche occasionale frecciatina. Io e Liam eravamo stati vicini quasi per tutta la sera, ma mi rendevo già conto che saremmo diventati una di quelle coppie che non ne hanno davvero bisogno.

Non ho ma voluto un rapporto così, basato su una totale interdipendenza e un costante bisogno di rassicurazioni. Amavo Liam, questo era chiaro. Uno di noi due viaggiava molto, quindi bisognava adattarsi. E pensavo che ci saremmo riusciti. Lo sentii vicino a me, e mi avvicinai un po' di più. Lui mi fece scivolare una mano sui fianchi, accarezzandomi il braccio, strizzandolo e rendendomi ancora più consapevole della sua presenza. Ne ero ben consapevole. Le sue dita tracciavano cerchiolini attorno al gomito, e sospirai quando mi stampò un rapido bacio sulla fronte. 

Non avrei mai avuto bisogno del 'caro' e e 'tesoro'. Avevo bisogno solo di lui e dei suoi cerchiolini. Avevo solo bisogno di sentirlo al mio fianco, finché era qui. Jillian intercettò il mio sguardo dall'alto capo del tavolo e mi strizzò l'occhio.

"E questo cosa significa?" chiesi, sorseggiando il mio secondo bicchiere di brandy. Liam non avrebbe avuto problemai a portarmi a letto quella sera, non che di solito ne avesse, del resto. 

"E' finito tutto bene, no?" chiese, spostando lo sguardo da me a Liam.

"Non avrebbe potuto finire meglio. Subaffittarmi il tuo appartamento è stata la decisione migliore che tu abbia mai preso." Sorrisi, appoggiandomi a Liam mentre lui mi accarezzava la spalla.

"Darmi il tuo numero perché ti potessi scrivere dall'Irlanda, quella si che è stata la migliore decisione che Jillian abbia mai preso" aggiunse lui, strizzando l'occhio a Benjamin.

"Oh, non lo so. Anche fingere di non sapere chi fosse il tuo misterioso vicino è stato abbastanza geniale" disse Jillian con un sorriso malizioso, facendo sputare il brandy a Liam.

"Aspetta un attimo, cosa? Hai sempre saputo che il vicino ero io?" chiese lui, mentre gli porgevo un tovagliolo. "Ma non eri mai stata a casa mia!"

"Lei no, ma io sì" intervenne Benjamin, brindando con la sua fidanzata.

Io e Liam li guardammo allibiti mentre ridevano e si congratulavano l'uno con l'altro.

E bravi...


Pareti comunicanti - ZiamDove le storie prendono vita. Scoprilo ora