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"Okay, questo era l'ultimo. I piatti sono finiti" annunciò Liam, chiudendo la lavastoviglie. Dopo che tutti se ne erano andati, avevamo deciso di mettere a posto invece di lasciare quel casino per il mattino successivo.

"Grazie al cielo. Sono a pezzi."

"E io ho le mani cotte dal detersivo dei piatti." Mi fece l'occhiolino, mostrandomele.

"È il segno della brava massaia." Sfuggii per un pelo alla sua preaa.

"Chiamami Madge e porta qui quel culo fantastico" ribattè lui, con un colpo di strofinaccio nella mia direzzione.

"Questo culo? Questo culo qui?" chiesi, appoggindomi all'isola e sporgendomi sui gomiti per metterlo in mostra.

"Ah, hai voglia di giocare, eh? Pensavo che fossi a pezzi" mormorò, prendendomi il sedere nelle mani cotte e dandomi una piccola sculacciata.

"Forse mi sto riprendendo." Ridacchiai mentre lui mi caricava in spalla e mi portava in camera da letto. A testa in giù, gli presi a pugni il sedere e scalcia, ma non tanto da liberarmi davvero. I suoi piedi si fermarono sulla soglia della stanza.

"Hai dimenticato qualcosa oggi?" chiese, girandosi in modo che potessi vedere l'interno: il letto era senza lenzuola.

"Merda, ho dimenticato di mettere le lenzuola nell'asciugatrice. Saranno ancora bagnate!" esclamai.

"Problema risolto. Pigiama party da Liam" annunciò, aprendo il mio cassetto della biancheria intima. "Scegli un paio di boxer,uno qualsiasi."

"Vuoi che stanotte dormiamo da te?"

"Sì, perché no? Abbiamo dormito qui da quando siamo tornati dalla Spagna. Il mio letto si sente solo." Frugò tra una massa di cotone e stoffe varie.

Mmh, probabilmente il suo letto non si era mai sentito così solo nella sua vita.

"Dai, scegline un paio." Mi diede un'altra sculacciata.

"Ehi, scegline tu un paio che ti piace. Potrei sfilare per te." Sorrisi, cercando di convincermi. Andiamo, certo che potevo passare la notte nelsuo letto. Sarebbe stato divertente. Cidi un familiare capo di cotone rosa infilarsi sotto il suo braccio, e di colpo ci trovammo sul pianerottolo. Riuscii a dare un calcio alla sua porta mentre entravamo, impresa non facile stando a testa in giù.

Ancora una volta, mi trovai in bagno, a indossare della biancheria intima per Liam. In realtà gli piaceva tutto quello che mettevo. Che fossero vero intimo o una delle su vecchie magliette, non sembrava importargli. Tanto era raro che mi restasse addosso a lungo.

Senza volere, pensai a tutti gli uomini che erano stati lì prima di me, a ai quali aveva dato piacere. Ma adesso c'ero io, e lui voleva me. Lasciai il cotone sul mio corpo con un respiro profondo, e la mia pelle iniziò a formicolare nell'attesa delle sue mani.

Lo sentii armeggiare con il giradischi, l'inconfondibile crepitio dell'ago sul vinile era un suono così rassicurante.

Glenn Miller. Moolight Serenade. Sigh.

Aprii la porta e me lo trovai davanti. In piedi di fianco al gigantesco letto del peccato di Mr Sbatticuore. Il suo sorriso suadente mi investì, e mi squadrò da capo a piedi.

"Sei bellissimo" mormorò mentre entravo.

"Anche tu."

"Ho gli stessi vestiti di prima, Zayn."

Sorrise mentre gli gettavo le braccia al collo, stuzzicando l'interno del gomito.

"Lo so" risposi, dandogli un bacio umido sotto l'orecchio. "Eri bello prima, e sei bello adesso."

Pareti comunicanti - ZiamDove le storie prendono vita. Scoprilo ora