Ero davanti allo specchio, intento a sistemarmi i capelli e di controllare di non avere dei brufoli sul viso. Il resto della giornata di lavoro era passata in fretta, ed ero tornato a casa a prepararmi per la serata. Avevamo deciso di fare solo un aperitivo, una cosa molto informale, anche se avevo lasciato aperta la possibilità di una cena. Comunque, un paio di skinny jeans, un dolcevita nero e un giubbotto di pelle grigia erano il massimo dell'eleganza che avevo intenzione di sfoggiare.
Il tempo che avevo passato quel mattino in ufficio con James era stato piacevole, e quando mi avevwa chiesto di bene una cosa con lii per raccontarci quel che era successo nel frattempo, avevo subito accettato. Ero ansioso di sapere cosa avesse combinato, e anche di scoprire se sarebbestato possibile lavotrare insieme. In passato era stato un parte importante della mia cita, e l'idea di riuscire a lavorare con una persona che un tempo mi era stata cara mi dava una bella sensazione. Mi sembrava da persone mature. Una pietra sopra? Non sapevo se chiamarla così, ma mi sembrava uno sviluppo naturale.
Doveva venirmi a prendee alle sette, e avevo in programma di incontrarlo sulla strada: parcheggiare nella mia via era un'impresa. Un'occhiata all'orologio mi disse che era ora di scendere, quindi diedi un rapido bacio a Clive, che dopo l'epidosio della pipì si era comportato da gatto modello, e uscii sul pianerottolo.
Andando a sbattere contro Liam, che era davanti alla mia porta.
"Okay, ti considero ufficialmente un stalker? La torta alle zucchine è finita, bello? Spero che tu ti sia fatto durare quel pezzo perché era l'ultimo" lo avvisai, spingendolo cia con un dito.
"Los so, lo so. In realtà sono qui per una questione d'affari." Rise e alzò le braccia in segno di resa.
"Mi accompagni?" chiesi, indicando le scale.
"Sto uscendo anch'io. Vado a noleggiare un film" spiegò, mentre iniziavamo a scendere.
"La ge te noleggia ancora i film?" lo presi in giro, attacando la seconda rampa di scale.
"Sì, la gente noleggia ancora i film. Solo per questa scemenza sarai costretto a guardare aualsiasi cosa io scelga" rispose, con sguardo severo.
"Stasera?"
"Certo, perché no? Stavo venendo fa te per vedere se eri libero. Fi devo una cena dopo ieri sera, e sento il bisogno di guardare qualcosa di spaventoso..." Fece la musichetta dell'Esorcista.
Non potei evitare di ridere della sua espressione spiritosa e delle sue mani contorte. "L'ultima volta che mi hanno invitato a vedere un film, era un messaggio in codice che significava 'limoniamo sul divano'. Con te sono al sicuro?"
"Ti prego! Abbiamo la nostra tregua, ricordi? Io rispetto la tregua. Allora, ti va?"
"Mi piacerebbe, ma stasera ho un impegno. Domani?" Imboccammo l'ultima rampa e raggiungemmo l'ingresso.
"Si può fare. Vieni quando stacchi dla lavoro. Ma il film lo scelgo io, e preparo anche la cena. È il minimo che possa fare per il mio piccolo sfigato." Face una smorfia e io gli mollai un pugno sul braccio.
"Piantala di chiamarmi così. Altrimenti non ti porto il dessert" dissi, abbassando la voce e sbattendo le palpebre come un'oca.
"Dessert?" chiese lui, tenendomi la porta mentre uscivo.
"Mmh-mmh. Ieri ho comprato un po' di miele, ed è una settimana che ho una voglia pazza di torta di mele. Come ti suona?" chiesi, scrutando la strada in cerca di James.
"Torta di mele? Una torta di mele fatta in casa? Oddio, ragazzo stai cercando di farmi morire? Mmh..." si leccò i baffi e mi lanciò uno sguardo vorace.
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Pareti comunicanti - Ziam
Teen FictionVersione Ziam di un libro famoso. Loro non si conoscono ma abitano vicini, tra colpi contro il muro e miagolii sospetti, alla fine si incontreranno.