"Di chi è questo piede?"
"È mio, Neil. Piantala di strofinarlo."
"Ehi, Louis! Smettila di farmi il piedino!"
"Sei tu che non vuoi mollarlo."
Louis e Neil cercarono di apparire impassibili mentre si davano battaglia con i piedi nell'acqua. Risi e incorcia lo sguardo di Liam dall'altra parte della vasca. Mi sorrise.
"Ne vuoi un altro?" mimò con le labbra, indicando il mio bicchiere vuoto.
"Per stasera ho bevuto abbastanza, non ti pare?" risposi, mentre i nostri amici ridacchiavano intorno a noi.
"Pensavo fossi di quei ragazzi che vogliono sempr edi più " disse. Il suo solitto sorrisetto era tornato.
Lo guardai: l'immagine di Liam nella vasca d'acqua calda che avevo avuto in testa nelle ultime settimane impallidiva di fronte alla realta. Le braccia possenti stese sul bordo, i capelli bagnati e tirati indietro ada arte. Mi era sembrato eccitante vederlo bagnato e mezzo nudo sul pavimento della mia cucina, ma quello era niente in confronto alla sua figura illuminata in controluce dalle fiaccole, tra le bolle dell'idromassaggio.
In quel preciso momento tra l'uomo più attraente che avessi mai visto e, se non mi sbagliavo, stava rcando di farmi ubriacare. Il mio cervello iniziava a essere un po' annebbiato. Il mio cuore iniziava a cantare successi di Etta James.
"Stai rcando di farmi ubriacare?" chiesi ridendo mentre posavo il bicchiere vuoto, decidendo che non avrei bevuto più.
"Figurati. Un Boxer in barella mi serve poco."
Lo schizzai, facendolo ridere. I nostri amici erano tutti rimasti in silenzio e ci guardavano con ostentato interesse.
Dopo essere arrivati, io e Liam ci eravamo preparati il drink e io gli avevo mostrato il resto della villa. Avevo lasciato le valigie davanti alla porta, perché non sapevo quali fossero state le nostre camere. Tornando sul retro, avevamo scoperto che Harry e Neil avevano raggiunte Louis e il brillo Niall nella vasca idromassaggio. Ero andato a cambiarmi nello spogliatoio, ero tornato con un costine boxer verde scuro e un'espressione felice. Liam si era già immerso, e avevo motato che mi stava guardando. Dopo essere scivolato nell'acqua calda, avevo sorseggiato il cocktail godendomi la vista del mio vicino di casa, bagnato e in boxer davanti a me. Harry aveva dovuto darmi un pizzicotto per togliermi quello sguardo ebete.
Adesso eravamo nel bel mezzo di un sensuale idromassaggio, a sguazzare con due coppie scompagnate è più fenomeni di quanti ne potessimo controllare.
Se volevo un altro cocktail?nnon saprei, ma certo non potevo permetterlo.
Mi toccò scuotere un po' la testa per schiarirmi le idee mentre psservavo il resto del gruppo. Niall era accaldato e siera seduto sul bordo, e muoveva il piede avanti e indietro scalciando Neil. Lui lo tollerava come fosse un fratello maggiore con un fratellino piccolo. Harry e Louis erano abbracciati sull'altro lato, e Harry massaggiava la schiena di Louisnmentre parlava con Neil della formazione del 49ers o della linea difensiva o di qualcosa che c'entrava con il football e a dirla tutta era una noia mortale.
"Dunque, cosa facciamo questo weekend?" chiesi, rivolgendomi al gruppo e non agli occhi marroni che mi fissavano. Quegli occhi diabolici sarebbero stati la mia condanna.
"Domani pensavamo di andare a fare una passeggiata. Chi viene?" chiese Louis.
Harry scoss ela etesta. "Non mi contate. Non esiste che vada a fare trekking."
"Perché no?" chiese Neil.
Io e Liam ci scambiammo un'occhiata, notando il suo repentino interesse.
"Non posso. L'ultima volta ho fatto uno scivolone e mi sono storto un polso. Non posso rischiare durante la stagione dei concerti" disse lui, agitanto un archetto immaginario e ricordandomi che si guadagnava il pane con le mani. Come violoncellista, riusciva achiamarsi fuori da un sacco di cose. Il banchiere Bob era cascato male.
"E tu, Piccolino?" Neil tirò Niall per un piede.
"Mmh, no, Niall non fa trekking" rispose lui, aggiustandosi il costume nero quasi inesistente. In suo 'fidanzatino' non se ne accorse, ma vidi gli occhi di Louis uscire dalle orbite quando qualcosa cercò di trapelare.
"Anche tu passi?" mi chiese Liam.
"Figuriamoci. Domani vado a camminare con i miei uomini!" risi, mentre Niall e Harry mi guardavano esasperati. No avevano mai capito perche amavo le 'attività da veri maschi', come le chiamavano loro.
"Bene" tubò Liam, e per un attimo calcolai la distanza tra la sua bocca e la mia. Poi calò il silenzio, e tutti e sei ci lerdemmo nei nostri pensieri. Ricordai il piano di sistemare il quartetto, e mi feci avanti.
"Lo sai, Louis, che Niall ogni anno fa una donazione alla tua associazions benefica?" chiesi, sorprendendoli entrambi.
"Davvero?" chiese lui.
"Già, tutti gli anni" rispose Niall. "Ho visto quanto può essere utile l'accesso ai computer, sopratutto ai bambini che altrimenti non ne avrebbero l'occasione." Lo guardò timidamente, e iniziarono a parlare dei criteri con cui lui stabiliva quali scuole avrebbero ricevuto il finanziamento ogni anno.
Io e Liam ci scambiammo un sorriso. Guardammo Harry di sottecchi, Liam lanciò il secondo attacco. "Eh, Neil, quanti posti hai preso per il concerto sinfonico di quest'anno?" chiese.
Neil arrossì.
"Hai comprato il biglietto?" chiese Harry.
"Abbonamenti" precisò Liam, mentre Neil annuiva. A quel punto Harry e Neil si lanciarono in una discussione sulla collocazione dei suoi posti, e Liam sollevò il piede sul pelo dell'acqua.
"Dài, non lasciarmi in sospeso."
"Che vuoi?"
"Dammi un cinque. Alla mano non arrivo" insistette, agitando il piede. Feci una risatina, scivolai giusto dalla mia seduta e allungai il piede per dare un colpatto al suo.
"Cavolo, è viola prugna, un colore interessante..." Rise.
"Te lo dò io il viola prugna" lo minacciai, abbassando il piede e schizzandolo un po'.
STAI LEGGENDO
Pareti comunicanti - Ziam
Teen FictionVersione Ziam di un libro famoso. Loro non si conoscono ma abitano vicini, tra colpi contro il muro e miagolii sospetti, alla fine si incontreranno.