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"Okay, basta. Questa è ufficalmente la cosa migliore che abbia mai avuto in bocca" annunciai in un gemito, chiudendo gli occhi.

"L'hai detto di ogni singola cosa che hai mangiato stasera."

"Lo so, ma davvero, non c'è storia. Schiaffeggiami, picchiami, buttami a mare, ma è troppo buono" gemetti di nuovo. Eravamo seduti al tavolo all'angolo di un ristorantino in città, ed ero deciso ad assaggiare tutto. Liam, sfoggiando le sue capacità linguistiche, aveva ordinato per entrambi. Io gli avevo detto di non farsi scrupoli, che mi mettevo nelle sue mani e sapevo che non mi avrebbe consigliato male. E il ragazzo se l'era cavata alla grande. Gozzovigliammo come pazzi.

Naturalmente, partimmo con le classiche tapas, accompagnate da bicchieri di vini della casa. A intervalli di pochi minuti, iniziarono a comparirxi sul tavolo ciotole e piattini: minuscole polpette di maiale, fette di prosciutto, funghi marinati, splendide salsiccie, calamari alla griglia con il fruttato olio d'oliva locale. A ogni boccone, ero certo di aver appena mangiato la cosa più deliziosa del mondo, poi compariva un'altra ondata di cibo divino, e dovevo ricredermi. E infine arrivarono gli scampi. Incredibili. Fritti nell'olio d'oliva, croccanti, con profusione di aglio e prezzemolo, paprika affumicata e giusto un tocco di piccante. Mi veniva da svenire. Persi davvero i sensi.

Liam? Era felicissimo. Si godeva di tutto. Le mie reazioni quanto la cucina, credo. Si godeva tutto.

"Sono sincero, non ce la faccio più " protestai, intingendo un pezzo di pane croccante nell'olio d'oliva. Lui sorrise mi osservò mentre assaporavo senza vergogna un altro pezzo di pane prima di staccarmi dal tavolo con un gemito.

"Il miglior pasto della tua vita?" chiese.

"Forse. È stato indimenticabile." Sospirai, accarezzandomi la pancia piena. Da vero signore, da vero conte, avevo ingoiato il cibo come se qualcuno potesse venire a portarmelo via. Un cameriere apparve con due piccoli bicchieri di vino locale. Dolce e forte, era un perfetto digestivo. Lo sorseggiammo con calma, mentre la brezza entrava dalla finestra con un leggero profumo di salsedine.

"Come appuntamento romantico è stato fantastico, Liam. Giuro. Non poteva essere più perfetto" dissi, bevendo un altro sorso di vino.

"Era un appuntamento?" chiese.

Restai di sasso. "Cioè, no, in effetti, no. Solo che..."

"Tranquillo, Zayn. Ho capito cosa vuoi dire. Solo che è divertente considerarlo un appuntamento: die persone che viaggiano insieme, ma solo adesso escono insieme." Sorrise, e io mi tranquillizzai.

"Mmh, mi sa che non abbiamo seguito l'iter tradizionale, vero? Forse questo potrebbe essere davvero il nostro primo appuntamento, tecnicamente parlando."

"È tecnicamente parlando, cosa definisce un appuntamento?" chiese lui.

"Direi la cena. Anche se non è la prima volta che ceniamo insieme" iniziai.

"E un film... ma un film l'abbiamo già visto" mi ricordò.

Rabbrividii. "Sì, ed era chiaramente un espediente per farti abbracciare. Il film dell'orrore, che banalità" sbuffai.

"Ha funzionato, che dici? Anzi, mi sembra addirittura di aver dormito con te quella notte, Boxer."

"Sì, sono facile e poco costosa, lo ammetto. Mi sa che in pratica abbiamo fatto tutto alla rovescia." Sorrisi, facendo scivolare un piede sul pavimento sotto il tavolo e dandogli un piccolo calcio.

"Mi piace fare le cose alla rovescia." Ghignò.

I miei occhi diventarono due fessure. "Non toccare questo argomento."

"Sul serio, davvero. Anche se, come ho già detto, non ho esperienza con questo genere di relazioni" disse. "Come funziona? Come andrebbe se stessimo facendo le cose... non alla rovescia? Cosa dovrebbe succedere adesso?"

"Be', immagino che ci sarebbe un altro appuntamento, e poi un altro ancora" dissi, con un sorriso timido.

"E le basi. In teoria dovrei cercare di raggiungere qualche base, no?" chiese lui con aria grave.

Sputai quasi il vino. "Basi? Mi stai prendendo in giro. Cioè, palpatina, sopra la maglietta, sotto la maglietta, le basi come si diceva al liceo?" risi incredulo.

"Esatto. Cosa mi è permesso? Da gentiluomo, intendo. Se questo fosse davvero il nostro primo appuntamento, non torneremmo a casa insieme, vero? Adesso usciamo insieme, non ti sto più rimorchiando. Ricordi, a quanto pare sono bravo nel corteggiamento" disse, con un luccichio malizioso negli occhi.

"Sì, è vero, non torneremmo a casa insieme: questo è vero. Ma a essere onesti, non coglio ch dormi nella stanza da letto in fondo al corridoio. È tanto strano?" Arrossii, sentendo le orecchie che bruciavano.

"Non è strano" rispose lui con calma. Mi sfilai la scarpa e premetti il piede contro il suo, strofinandolo con delicatezza lungo la sua gamba.

"Le coccole si possono fare, vero?"

"Senza dubbio" confermò lui, rispondendo con il suo piede.

"Per quanto riguarda le basi, penso che potresti iniziare ad avventurarti sotto la maglietta, se la cosa ti stuzzicasse" risposi. Dentro di me, il Cervello e la Spina Dorsale fecero un piccolo applauso, mentre ZSC e Wang scalciarono un paio di sedie. I capezzoli erano entusiasti che qualcuno per una volta li stesse considerando, invece di essere solo una tappa sul percorso che porta ai piani bassi. Il Cuore? Mah, era ancora lì che saltellava, cantando la sua canzone.

"Quindi scegliamo di fare come vuole la tradizione, ma non del tutto. Diciamo che ci andremo piano?" chiese lui, gli occhi che scintillavano, e i suoi occhi iniziarono s danzare la loro piccola danza ipnotica.

"Piano, ma non troppo piano. In fondo, siamo adulti e vaccinati."

"All'operazione 'Sotto la maglietta'" annunciò, alzando il calice per un brindisi.

"Cin cin." Brindai e scoppiai a ridere.

Pareti comunicanti - ZiamDove le storie prendono vita. Scoprilo ora