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"Non posso credere che sia la seconda volta che ci laviamo via la farina e lo zucchero. Cosa ci sta succedendo?"

"Lo zucchero è un ottimo esfoliante" spiegai. "La farina non so che benefici comporti."

"Esfoliante?"

"Sì, direi che ogni volta che facciamo sesso così, tutto questo zucchero aiuta a eliminare le cellule morte dell'epidermide."

"Zayn, ti prego, le cellule morte? Non è molto arrapante."

"Prima non mi sembrava che ti facesse schifo."

"Be', prima mi stavi promettendo di farmi la torta di mele. Non dimenticarlo."

"Io non me lo dimentico, ma ero un po' sotto pressione."

"Eri sotto di me, non sotto pressione."

"E va bene, Liam, ero sotto di te."

"Ti lavo la schiena?"

"Sì, grazie."

Eravamo sdraiati sui due lati opposti della vasca, a rilassarci e a lavarci dopo un altro round in cucina. Prima o poi avrei dovuto dare una bella pulita, ma per il momento l'unica cosa su cui riuscivo a concentrarmi era l'uomo di fronte a me. L'uomo immerso quasi fino al collo nella schiuma, con le braccia forti che emergevano per attirarmi più vicino. Mi girai nella vasca come un boa e mi sistemai sguazzando davanti a lui. Usò un asciugamano per togliere delicatamente gli ultimi residui appiccicosi che mi coprivano. Poi mi strinse al petto, appoggiandosi al bordo della vasca. Le sue braccia mi circondarono, avvolgendomi, circondandomi con il tepore dell'acqua e quello ancora più intenso del suo corpo. Chiusi gli occhi per assaporare quella sensazione celestiale. La sicurezza, la dolcezza, l'erotismo. Mi spostai, cercando di avvicinarmi ancora, e poi lo sentii contro il sedere. Si stava rizzando.

"Ops, ciao, amico" mormorai, immergendo la mano nella schiuma per trovarlo, voglioso e impaziente.

"Zayn..." sospirò Liam, appoggiando la testa sul bordo della vasca.

"Che c'è?" chiesi, con aria innocente, sfiorandolo con le dita, e sentendo la sua reazione.

"Non ho più diciassette anni, sai." Fece una risatina, la voce roca ed eccitata nonostante le sue parole.

"Grazie al cielo, altrimenti dovrei rispondere delle mie azioni... corruzione di minore eccetera" mormorai, girandomi piano piano per strusciare contro di lui, la pelle scivolosa per l'acqua e il sapone.

Lui trattenne il fiato e sorrise. "Mi distruggerai, ne sei consapevole vero? Giuro su Dio che non sono una macchina... Santo cielo, non smettere" gemette, spingendo senza volere contro la mia mano.

"Non ti distruggo, altroché. Voglio solo scoparti finché non ti si annebbierà la vista"  lo blandii, stringendo il pugno mentre lui schizzava un po' di acqua oltre il bordo.

"Mi si è già annebbiata la vista. Vedo tre Zayn" ansimò, aprendomi le gambe e posizionandomi sopra di lui.

"Mira a quello nel mezzo, Liam" gli consigliai, e mi lasciai scivolare.

Già, avremmo anche dovuto raccogliere un po' d'acqua.


Pareti comunicanti - ZiamDove le storie prendono vita. Scoprilo ora