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Un'ora dopo, la situazione era tornata sotto controllo. Avevamo asciugato il pavimento, avvertito i vicini del piano di sotto nel caso ci fosse qualche perdita, e chiamato l'addetto alla manutenzione.

Ci avvicinammo alla porta d'ingresso, asciugando l'acqua rimasta con gli asciugamani che Liam aveva generosamente fornito.

"Che disastro!" esclamai, alzandomi dal pavimento e gettandomi sul divano.

"Poteva andare peggio. Poteva capitarti questo dopo aver dormito solo tre ore ed essere stata svegliato da un uomo che grida a squarciagola" disse lui, venendo a sedersi sul bracciolo.

Lo guardai male, e lui ritrattò."Okay, è l'esempio sbagliato visto che è uno scenario familiare. Ora che si fa?"

"Non lo so. Devo stare qui ad aspettare che il tizio venga a ripagare il guasto. Nel frattempo, sono senz'acqua il che vuol dire senza caffè, senza doccia, senza niente. Che palle" farfugliai, incrociando le braccia sul petto.

"Be', io penso che sarò nell'appartamento accanto a bere un caffè e a godermi una bella doccia, se hai bisogno di qualcosa" disse, avviandosi verso la porta.

"Stronzo, tu adesso mi fai il caffè."

"Devo farti anche la doccia?"

"Quella me la faccio da solo, grazie."

"Comunque ti presto il bagno. Dai, piccolo sfigato" sbuffò, tirandomi su dal divano e portandomi dall'altra parte del pianerottolo. Clive lanciò un ultimo, prolungato miagolio dalla stanza da letto e io gli urlai di tacere.

"Oh, aspetta. Fammi prendere la colazione." Afferrai un pacchetto avvolto nell'alluminio dal tavolo.

"Cos'è quello?" chiese lui.

"La torta alle zucchine."

Giuro che quasi si morse il labbro inferiore. Doveva piacergli molto la torta alle zucchine.

Pareti comunicanti - ZiamDove le storie prendono vita. Scoprilo ora