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Qualche sera dopo, stavo andando alla lezione di yoga quando mi trovai di nuovo faccia a faccia con Liam. Saliva le scale mentre io scendevo.

"Se ti dicessi: 'Ci incontriamo sempre', suonerebbe stucchevole come sembra a me?" dissi.

Lui rise. "Non saprei. Perché non provi?"

"Okay. Bene, ci incontriamo sempre!" esclamai. Entrambi aspettammo un secondo e poi scoppiammo a ridere di nuovo.

"Un po' stucchevole, sì" disse.

"Forse potremmo stabilire dei turni, tipo custodia congiuntiva del pianerottolo o qualcosa del genere." Spostai il peso da una gamba all'altra. 'Fantastico così sembra che ti scappi la pipì.'

"dove vai di bello? Sembra che ti incontri sempre quando stai per uscire" disse lui, appoggiandosi alla parete.

"Come vedi, in un posto molto chic." Indicai i miei pantaloni da yoga e la canotta. Poi gli mostrai la bottiglia d'acqua e il tappetino.

Lui finse di riflettere, poi sbarrò gli occhi. "Stai andando a lezione di ceramica!"

"Sì, proprio... cretino."

Lui fece il suo sorrisetto, che ricambiai.

"Alla fine non mi hai più aggiornato su quello che ti hanno detto l'altro giorno al brunch. Come vanno le cose tra i nostri amici?" chiese, e io non sentii la farfalle dello stomaco alla parola 'nostri', no, no. Figuriamoci...

"Be', posso dirti che i miei amici sono abbastanza prese dai tuoi amici. Sai che la prossima settimana vanno tutti insieme al concerto sinfonico di beneficenza?" dissi, rimpiangendo subito di essre andato dritto al punto.

"Ho sentito. Neil ricevere i biglietti ogni anno. I vantaggi del mestiere, credo. I giornalisti sportivi vanno sempre ai concerti di musica classica, no?"

"Certo, sopratutto quando si cerca di apparire come uomini di mondo" aggiunsi, strizzando l'occhio.

"Te ne sei accorta, eh?" disse lui, ricambiando l'occhiolino , e ci trovammo di nuovo a sorridere. Io e lui, amici? Sembrava sempre più possibili.

"Poi dovremmo aggiornarci e monitorare i progressi dei Fantastici Quattro. Sapevi che stanno facendo uscite a quattro da tutta la settimana?" dissi. Harry mi aveva confidato che uscivano sempre, ma solo tutti insieme.

Mah...

"Ho sentito dire qualcosa del genere. Sembrano andare tutti molto d'accordo. È una bella cosa, no?"

"Ottima. Anzi, la prossima settimana uscirò con loro. Dovresti venire anche tu" dissi con nonchalance. 'È solo per la tregua, tutto solo per la tregua...'

"Che bello, mi piacerebbe, ma parto per un viaggio. Vado via domani" disse.

Se non fosse stata un'evidente sciocchezza, avrei detto che sembrava quasi dispiaciuto.

"Davvero? A scattare?" dissi, poi mi resi conto che il mio errore. Il suo sorrisetto compiaciuto tornò al galoppo.

"A scattare? Che fai, mi spii?"

Sentii che le mie guance passavano dal rosa a un bel rosso po,odoro. "Jillian mi ha accennato che fai il fitigrafo. Quando il mio gatto inseguiva il tuo russo, hai presente?"

Sembrava che le mie parole lo avessero messo a disagio. 'Mmh, tasto delicato?'

"Hai notato le mie foto?" chiese.

"Certo. Hai delle applique fantastiche." Con un sorriso angelico, gli guardai il cavallo dei pantaloni.

"Appique??" mormorò lui, schiarendosila gola.

"Distorsione professionale. Comunque, dove sti andando? Intendo, in viaggio." Alzai gli occhi verso i suoi, e notai che nemmeno lui mi stava guardando la faccia. 'Eh-eh-eh'...

"Come? Oh, in Irlanda. Devo fotografare alcuen località balneari per Condé Nast e poi passerò ad alcuni paesini più sperduti" rispose, alzando lo sguardo verso di me.

Era divertente vederlo un po' turbato. "In Irlanda, che bello. Comprami un maglione."

"Okay, un maglione. Ti serve altro?"

"Una pentola pirena di soldi? Un trifoglio?"

"Perfetto. Così non dovrò nemmeno lasciare il negozio si souvenir dell'aeroporto" disse.

"E poi, quando torni,min tuo onore farò una piccola danza irlandese!" esclamai e inizia a ridere per la demenzialità di quella conversazione.

"Wow, Boxer, ti swi appena offerto di ballare con me?" mormorò lui, facendo un passo verso di me.

E all'improvviso, il rapporto di forze cambiò.

"Liam, Liam, Liam" ansiamai scuotendo la testa, sopratutto per allontanare l'effetto di averlo così vicino. "Ne abbiamo già parlato. Non ho la minima intenzione di entrare nel tuo harem."

"Cosa ti fa pensare che te lo chiederei?"

"Cosa ti fa pensare che non me lo chiederesti? E comunque penso che comprometterebbe la nostra tregua, no?"

"Mmh, la tregua" disse lui.

Proprio in quel momento sentii dei passi sulla scala al piano di sotto. "Liam? Sei tu?" chiamò una voce.

Lui fece un passo indietro. Abbassai gli occhi e mi resi conto che durante il nostro dialogo sul pianerottolo ci eravamo avvicinati sempre di più.

"Ehi, Kyle, sono qui!" gridò.

"Uno dell'harem? Stanotte dovrò stare attento alla parete" mormorai.

"Piantala. Ha avuto un lunga giornTa al lavoro e andremo al cinema. Fine."

Fece un sorriso colpevole e io scoppiai ridere. Se dovevamo essere amici, tanto valeva che conoscessi l'harem, santo cielo.

Un attimo dopo ci raggiunse Kyle, che io, naturalmente, consocevo come Ciaf Ciaf. Soffocai una risata mentre la accoglievo con un sorriso.

"Katie, ti presento il mio vicino, Zayn" disse Liam. "E Zayn, ti presento Kyle."

Porsi la mano, e lui ci guardò entrambi incuriosito.

"Ciao, Kyle, piacere di conoscerti."

"Anche a me, Zayn. Sei tu quello del gatto?" chiese lui con uno sguardo divertito. Guardai Liam, e lui si strinse nelle spalle.

"Beccato! Anche se penso che Clive sosterrebbe di essere una persona."

"Oh, lo immagino. La mia cagna guardava la tivù e abbaiava finché nonmettevo qualcosa di suo fpgradimento. Era una bella rompipalle." Sorrise.

Restammo tutti in silenzio per un attimo, e la situazione cominciò a farsi un tantino imbarazzante.

"Va bene, ragazzi, vado a yoga. Liam, buon viaggio, e quando torni ti aggiornerò sulle due nuove coppie."

"Non vedo l'ora. Starò via per un po', ma spero che non combinino troppi disastri in mia assenza." Sorrise e iniziarono a salire le scale.

"Li tengo d'occhio. È stato un piacera, Kyle" dissi, scendendo verso l'uscita del palazzo.

"Anche per me, Zayn. Buona serata" mi rispose.

Mentre scendevo le scale, a un passo più lento del necessario, gli sentii dire: 'È carino, Boxer".

"Taci, Kyle" disse lui, e avrei giurato che gli desse una pacca sul sedere.

Il suo gemito un istante dopo lo confermò.

Esasperato, aprii il portone e uscii in strada.

Quando avrai inpalestra, decise di passare da yoga a kick boxing.

Pareti comunicanti - ZiamDove le storie prendono vita. Scoprilo ora