Dopo aver guardato il tramonto finché il sole non fu calato del tutto, esplorammo il resto della villa. Sembrava più bella a ogni nuova stanza, e io strillai di nuovo alla vista della cucina. Mi sembrava di essre stato trasportato nella casa di Ina di 'Barefoot Contessa' a East Hampton, con un tocco spagnolo: frigorifero Sub-Zero, lussuosi ripiani di granito, e una stufa Viking, non volevo nemmeno sapere quanto avesse pagato Liam per quella casa. Decisi di godermela fino in fondo e fine della questione. E si può proprio dire che che la godemmo, correndo di qua e di là, ridendo come bambini quando trovammo il bidè nel bagno del corridoio.
E poi scoprimmo la camera padronale. Girando un angolo, lo vidi in piedi in fondo al corridoio, a una passo dalla soglia.
"Cos'hai visto di così... oddio. Guarda che roba!" Mi fermai di fianco a lui, contemplando la scena dalla soglia.
Se la mia vita avesse una colonna sonora, in quel momento sarebbe partito il tema di 2001-Odissea nello spazio.
Al centro di una stanza angolare, con un balcone affacciato sulmare più bello del mondo, c'era il letto matrimoniale più gigantesco che avessi mai visto. Intagliato in quello che sembrava legno di teak, era grande come un campo da calcio. Migliai di soffici cuscini di seta bianca erano impilati contro la testiera, e invadendo il copriletto bianco, ripiegato alla perfezione. Le lenzuola di tessuto pregiato brillavano, ma brillavano sul serio, comese fossero illuminate dall'interno. Tende di un bianco trasparente pendevano dalle aste sospese sul letto creando un baldacchino, mentre altre tende fiancheggiavano le finestre affacciate sul mare. Le finestre erano aperte e le tende erano leggermente mosse dalla brezza, dando a tutta la stanza un'atmosfera liquida, ventosa e marina.
Quello era il padre e la madre di tutti i letti. Era il letto che tutti i piccoli letti volevano diventare da grandi. Era il paradiso fatto letto.
"Oh" fu l'unica cosa che riuscii a dire, senza ancora aver lasciato il corridoio.
Era ipnotico. Era un letto-sirena, che ci attirava con il suo canto per farci affogare.
"Puoi dirlo di nuovo" mormorò lui, senza staccare gli occhi dal letto.
"Oh" ripetei, lo sguardo inchiodato.
Non riuscivo a smettere di guardare, e di colpo mi sentii pervaso da un insopportabile, straziante nervosismo. Avevo un caso da manuale di ansia da prestazione.
Liam sorrise del mio sguardo ebete, e mi riportò al presente.
"Niente pressioni, eh?" disse, con uni sguardo timido.
Ehm, come? Signor Sistema Nervoso? Ci sei? Potevo scegliere la saggezza tradizionale, che diceva che due adulti in vacanza insieme in una splendida villa con un letto che era l'incarnazione del sesso avrebbero subito iniziato un'interminabile sessione erotica... oppure potevo lasciare a entrambi una tregua e pensare solo a divertirmi. Godermi la sua compagnia e lasciare che le cose accadessero quando dovevano accadere. Sì, questa prospettiva mi piaceva di più.
Strizzai l'occhio e mi tuffai con un salto sul letto, spargendo i cuscini per tutta la stanza. Sbirciai al di sopra di quello che restava della montagna, e lo vidi esitare sulla soglia, una scena che avevo già visto tante volte. Sembrava un po' nervoso, ma sempre bellissimo.
"Allora, tu dove dormi?" urlai, e il suo volto si rilassò in un sorriso, il mio sorriso.
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Pareti comunicanti - Ziam
Teen FictionVersione Ziam di un libro famoso. Loro non si conoscono ma abitano vicini, tra colpi contro il muro e miagolii sospetti, alla fine si incontreranno.