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"Che faccia tosta, cioè, che razza di faccia tosta ha quel tipo! Ha la faccia di bronzo di bussare sulla parete, sulla mia parete? Cioè, ma che cavolo di..."

"Stronzo, lo sappiamo" dissero Nialle Harry in coro mentre io continuavo l'arringa.

"Uno stronzo, bravi!" continuai, ancora in fibrillazione. Eravamo in macchina, siretti alla festa di Jillian. L'auto era arrivata puntuale alle otto e mezzo, e stavamo già attraversando il ponte.

Guardavo le luci sfolgoranti di Sausalito, iniziai a calmarmi un po'. Mi rifiutavo di permettere che quel tizio mi rovinasse l'umore. Ero fuori con i miei migliori amici, pronto a partecipare a una splendida festa di inaugurazione organizzata dal boss migliore del mondo. E se avessi avuto fortuna, il suo fidanzato ci avrebbe lasciato vedere le foto di quando era nuotatore al college, ai tempi in cui i nuotatori indossavano ancora solo striminziti Speedo. Noi avremmo sospirato e saremmo rimasti a contemplare l'immagine finché Jillian non ci avrebbe obbligato a metterla via. E poi di solito ci toglieva anche Benjamin, per la serata.

"Vi dico che ho una bellissima sensazione per stasera. Mi sento che succederà qualcosa" disse Niall sognante, guardando fuori dal finestrino.

"Certo che succederà qualcosa. Ci divertiremmo moltissimo, berremmo troppo e io probabilmente ci proverò con Zayn nel tragitto di ritorno" disse Harry, facendomi l'occhiolino.

"Mmh, dolcezza" lo provocai, e lui mi mandò un bacio.

"Ok, perché voi non lasciate perdere la vostra storia di incesto? Stavo parlando sul serio" continuò, sospirando nella voce da romanzo Harmony che sfoderava a volte.

"Chissà? Su di me non giurerei, ma magari sarai tu a incontrare il Principe Azzurro stasera" mormorai, sorridendo dalla sua espressione speranzosa. Niall era senza dubbio la più romantica dei tre. Era assolutamente convinto che ognuno avesse un'anima gemella.

Be'... io mis arei accontentato del mio O gemello.

Quando arrivammo alla villa di Benjamin e Jillian, c'erano auto,obili parcheggiate ovunque lungo la strada serpeggiante, e la proprietà era addobbata con lanterne giapponesi e luminarie. Come molte delle ville in quel paesaggio collinare, dalla strada non si vedevaquasi niente. Varcammo il cancello ridacchiando, e sorrisi della loro espressione sbalordita davanti al marchingegno che ci travammo davanti. Avevo visto i progetti, ma non lo avevo ancora provato di persona.

"Che cos'è, una sottospecie di risciò? esclamò Harry, e io non potei trattenere una risata. Jillian e benjamin avevano progettato e installato un piccola funicolare che scendeva lungo il pendio. Molto pratica se si considerava il nuemrro di gradini da afre per raggiungere la casa. Il cortile digradante presentava scalini terrazzati, panchine e varie situazioni bucoliche, tutte scenografie ad arte su sentieri di pietra illuminati da fiaccole che scendevano verso la villa. Ma per andare a far la spesa e altre incombenze quotidiane, la funicolare semplificava decisamente la vita.

"Signore, preferite usare la funicolare o scendere a piedi?" chiese un domestico, apparso dell'altro lato del mezzo.

"Vuol dire che dovremmo salire su quel coso?" strillò Niall.

"Certo, è fatto apposta. Andiamo" li incoraggiai, varcando la porticina che lui aveva aperto sul lato. Sembrava più che altro uno ski-lift, a parte il fatto che scendeva invece di salire.

"E vabene, lanciamoci" disse Harry, salendo dietro di me e lasciadosi cadere sul sedile. Niall ci seguì con un'alzata di spalle.

"Giù in basso ci sarà qualcuno ad aspettarvi, signore. Passate una buona serata." Sorrise, e partimmo.

Mentre scendevamo lungo il pendio, la villa si presentò in tutto il suo splendore. Jillian aveva creato un modno incantato e, dato che tutto attorno alla residenza c'erano finestre enormi, riuscimmo ad avere un'anteprima della festa.

Pareti comunicanti - ZiamDove le storie prendono vita. Scoprilo ora