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Il mattino dopo mi svegliai, contento che fosse sabato. Ero a posto con tutto: non avevo da fare lavatrici, né commissioni. Una giornata per rilassarmi. Fantastico.

Decisi di iniziare con un lungo bagno caldo, per poi stabilire cos'avrei fatto della mia giornata. Avevo una mezza idea di farmi una corsetta al Golden Park nel pomeriggio. L'autunno a San Fransisco è meraviglioso, finché il tempo tiene. Avrei potuto portarmi un libro e restarci fino a sera.

Feci scorrere l'acqua, e Clive venne a farmi compagnia. Continuava a guizzare tra le mie gambe mentre io lasciavo cadere sul pavimento i pantaloni del pigiama, e si mise a miagolare esplorando la parte superiore della vasca. Gli piaceva stare in equilibrio sul bordo mentre io facevo il bagno. Non era mai caduto dentro, anche se qualche volta aveva pucciato la coda. Stupido gatto ,prima o poi sarebbe finito a mollo.

Controllai la temperatura dell'acqua. Era già a un buon livello quando decisi che avevo bisogno di un caffè prima di immergermi. Andai in cucina, nudo come un verme, a prepararmene una tazza. Sbadigliando, pesai i chicchi per il macinino.

Gettai qualche cucchiaiata nel filtro e andai a prendere l'acqua. Quando girai il rubinetto, si scatenò l'inferno.

Prima sentii Clive miagolare come un pazzo. Poi sentii uno sciabordio. Sorrisi, pensando che alla fine era caduto, ma in quel momento l'acqua del lavandino mi schizzò in faccia.

Sbattei gli occhi come una furia, senza capire cosa stava succedendo, poi mi resi conto che l'acqua stava schizzando fuori dal rubinetto, bagnando ovunque "Merda!" strillai, cercando di chiuderla. Niente da fare.

Corsi nel bagno, sempre imprecando, e trovai Clive nascosto dietro il gabinetto, bagnato fradicio, mentre il rubinetto dell'acqua sparava in tutta la stanza. "Che cavolo?..." esclamai, cercando di chiudere l'acqua. A quel punto mi feci prendere dal panico. Sembrava che tutto l'appartamento si fosse rivoltato all'improvviso. L'acqua schizzava dappertutto, e Clive miagolava come un pazzo.

Io ero nudo, bagnato e prossimo a dare i numeri.

"Porcadiquellavaccamaledettamerdamerdamerda!" urlai, afferrando un asciugamano. Cercai di pensare, cercai di calmarmi. Da qualche parte doveva esserci un rubinetto generale. Avevo ristrutturato un sacco di case, per l'amor del cielo. 'Pensa, Zayn!'

In quel momenti sentii dei colpi che arrivavano da qualche altro punto dell'appartamento. Naturalmente pensai subito che provenissero dalla camera da letto. Invece venivano dalla porta.

Avvolgendomi nell'asciugamano e imprecando peggio di un marinaio, andai ad aprire, per fortuna senza scivolare sull'acqua che si accumulava, e spalancai la porta con un gesto rabbioso.

Era Liam.

"Sei fuori di testa? Cosa sono tutte queste urla?"

Quasi non notai i boxer verdi, i capelli spettinati o gli addominali a tartaruga. Ho detto: 'Quasi'.

Ero in modalità sopravvivenza, quindi lo presi per un braccio mentre lui si strofinava un occhio e lo trascinai di forza nell'appartamento. "Dove diavolo è il rubinetto generale dell'acqua in questi appartamenti? "

Lui guardò il disastro: l'acqua che schizzava dalla cucina, l'acqua sul pavimento del bagno, e io nell'asciugamano di Snoopy, il primo che avevo trovato.

Anche in quel momento , Liam si prese 2,5 secondi per guardarmi mezzo nudo. Okay, io avevo dedicato 3,2 secondi a guardare lui.

Poi scattammo entrambi. Lui corse in bagno come un uomo in missione, e lo sentii sferrare colpi a caso. Clive sibilò e sfrecciò dritto in cucina. Rendendosi conto che era allagata anche quella, attraversò la stanza con un balzo acrobatico atterrò sopra il frigorifero. Io corsi in bagno per aiutare e mi scontrai con Liam che correva in cucina. Lui, impassibile, fece una scivolata e aprì lo sportello stotto il lavandino. Iniziò a gettare sul pavimento tutti i miei detersivi per la pulizia della casa, cercando, immaginai, la valvola generale dell'acqua. Mi sforzai di non notare il modo in cui i suoi boxer aderivano alla natiche. Giuro che mi sforzai. Ormai era fradicio anche lui, e proprio in quel momento scivolò, finendo il orizzontale.

"Ahia" disse, da sotto il lavandino, le gambe spalancate sul pavimento bagnato. Poi rotolò sulla schiena. Era grondandte, e bello come il sole.

"Vieni ad aiutarmi. Non riesco a girarlo" ordinò, sovrastando l'acqua che scrosciava i il gatto miagolante.

Ricordando che indossavo solo un asciugamano, mi inginocchiai con cautela vicino a lui e cercai di evitare di guardargli il corpo, quel corpo alto, slanciato e umido pericolosamente vicino al mio. Uno schizzo d'acqua nell'occhio bastò a riscuotendomi dall'imbambolamento, e mi concentrai su quel che c'era da fare.

"Cosa vuoi che faccia?" urlai.

"Ce l'hai una chiave inglese?"

"Si!"

"Puoi andarla a prendere?"

"Certo!"

"Non lo so!" Restai seduta lì, cercando di vedere sotto il lavandino.

"Va' a prenderla, mio Dio!"

"Va bene, vado!" urlai, correndo verso l'armadio dell'ingresso.

Tornando, scivolai su una piastrella bagnata e capitombolai al suo fianco.

"Eccola!" urlai, e gettai la chiave inglese sotto il lavandino.

Lo guardai lavorare, il volto in ombra. Le sue braccia tese mettevano in luce tutta la sua forza. Guardai ipnotizzato la sua pancia contrarsi rivelando la tartaruga. E poi apparve la V. Bella che sei, V...

Lui grugnì e brontolò mentre si sforzava di chiudere il rubinetto, tutto il corpo coinvolto nella lotta. Lo guardai combattere la Battaglia del Rubinetto, e infine trionfare. Tenevo anche un occhio su quei boxer verdi a quadri, che, bagnati com'erano, gli stavano incollati come uan seconda pelle. Pelle che a sua volta era bagnata, e probabilmete calda, e...

"Ce l'ho fatta!"

"Evvai!" esclamai con un applauso quando l'acqua finalmente smise di schizzare. Lui fece un ultimo grugnito, che suonava stranamente famigliare, e si rilassò. Lo guardai scivolare fuori da sotto il lavandino.

Si sdraiò vicino a me sul pavimento, bagnato e in mutande.

Io ero seduto vicino a lui, bagnato e avvolto in un asciugamano.

Clive era in cima al frigo, bagnato e inviperito.

Clive continuò a miagolare rabbioso, e io e Liam continuammo a guardarci, con il fiatone, Liam per via della sua battaglia e io... per avere assistito. Infine il micio saltò dal frigo sul ripiano della cucina e scivolò sulla pozza d'acqua. Andò a sbattere contro la radio, sbandò di lato e precipitò sul pavimento. La voce di Marvin Gaye al massimo volume riempì la cucina allagata, mentre il mio gatto si scrollava e correva in soggiorno.

"Let's get it on..."  cantava Marvin 'diamoci dentro' e io e Liam ci guardammo, le guance paonazze.

"Non ci credo" dissi.

"Sta succedendo davvero?" disse lui, ed entrambi scoppiammo a ridere... di quel caos, di quella scena ridicola, del casino successo poco prima e del fatto che adesso eravamo sdraiati mezzi nudi nella mia cucina, a mollo nell'acqua, ad ascoltare una canzone che ci incoraggiava a 'darci dentro', e a goderci una risata liberatoria.

Alla fine raddrizzai la schiena e mi asciuga le lacrime. Lui si alzò a sedere, tenendosi ancora la pancia.

"Sembra un brutto episodio di Tre cuori in affitto" rise lui.

"Davvero. Spero che qualcuno abbia chiamato Mr Furley, il proprietario della casa." Sghignazzai, stringendo,i addosso l'asciugamano.

"Forse è meglio che ci diMouna sistemata" disse, alzandosi in piedi.

Notai che i suoi boxer, e tutto ciò che contenevano, erano ad altezza d'occhio. 'Zayn, stai buono.'

"Già, è meglio." Risi di nuovo, mentre lui tendeva una mano per aiutarmi ad alzarmi. Non riuscivo a fare leva, quindi mi aggrappai alla sue mani, con i piedi che slittavano sul paviemnto.

"Non funzionerà mai" mormorò e mi mise giù. "Attenzione. Mi sembra che Snoopy stia per cadere" osservò, indicando la parte dell'asciugamano che copriva il ragazzo.

"Ti piacerebbe, eh?" lo stuzzicai, stringendo l'asciugamano.

"Vado a cambiarmi

Pareti comunicanti - ZiamDove le storie prendono vita. Scoprilo ora