Nei due giorni successivi, mi abbandonai al lusso. Davvero non c'è altra parola per descrivere l'esperienza che stavo vivendo. Ora, per qualcuno la definizione di vacanza lussuosa potrebbe essere shopping a gogo, coccole in una spa, cene costose, spettacoli elaborati. Per me, lusso significava due ore passate a sonnecchiare al sole sulla terrazza della cucina. Significava mangiare fichi gocciolanti di miele e cosparsi di scaglie di un formaggio locale mentre Liam mi versava un altro bicchiere di cava, tutto prima delle dieci del mattino. Lusso significava passare del tempo da solo a vagare per i negozietti a conduzione familiare di Nerja, a frugate tra cestini di spendido pizzo. Lusso significava esplorare le grotte dei ditorni con Liam mentre lui scattava, perdendoci nei colori sotterranei. Significava guardare Liam che penzolava da una parete rocciosa mentre cercava un punto di appoggio per il piede, a torso nudo. Ho già detto che era a torso nudo?
E senza dubbio, lusso significava passare ogni notte in un letto con Liam. Quello sì che era un lusso impagabile, che nessun tour per ricconi prevederebbe. Raggiungemmo un paio di altre basi, tormentandoci con un piccolo incontro 'con-i-boxer-addosso'. Eravamo ridicola as aspettare l'ultima notte in Spagna per 'consumare'? Probabilmente sì, ma chi se ne fragava? Una notte Liam passò quais un'ora a baciarmi ogni centimetro delle gambe, e io passai quasi la stessa quantità di tempo immerso in una conversazione con il suo ombelico. Insomma... assaporavamo ogni momento.
Ma tutto questo assaporare era accompagnato da una certa quantomeno di... come si può dire, energia nervosa?
A San Francisco, avevamo oassato mesi imoegnati in preliminari verbali. Adesso, però, i veri preliminari erano una cosa da non credere, il mio corpo era in perfetta sintonia con il suo, sentivo quando entrava nella stanza, e sentivo quando stava per toccarmi, qualche secondo prima che lo facesse. L'atmosfera tra noi era elettrica, le vibrazioni erotiche rimbalzavano avanti e indietro con tanta energia da illuminare una città intera. Alchimia sessuale? Presente. Frustrazione sessuale? In salita, vicino al punto critico.
Che cavolo, bisogna dire le cose come stavano. Ero assolutamente F-A-M-E-L-I-C-O.
Per questo, dopo aver passato il pomeriggio nelle grotte, ci ritrovammo in cucina a baciarci come assatanati. Entrambi eravamo un po' stanchi dalla giornata, e io avevo atteso con ansia di sperimentare quello splendido elettrodomestico della Viking. Stavo preparando le verdure per la griglia e mescolando il riso allo zafferano quando lui arrivò dopo aver fatto la doccia. È quasi impossibile spiegare lo spettacolo che mi trovai di fronte: maglietta bianca sdrucita, pantaloni scoloriti, piedi scalzi, un asciugamano per tampinare i capelli bagnati. Sorrise, e io iniziai a vederci doppio. Ero praticamente annebbiato dal desiderio che di colpo avevo sentito sporgare da dentro. Avevo bisogno di mettergli le mani addosso, e di farlo subito.
"Mmh, che profumino. Vuoi che ti accenda la griglia?" chiese, avvicinandosi al ripiano su cui stavo tagliando le verdure. Il suo corpo era dietro di me, a pochi centimetri di distanza, e qualcosa scoppiò. E non era solo il baccello dei piselli che tenevo in mano...
Mi girai, e la sua vista mi fece davvero sentire le farfalle nello stomaco. Premetti la mano sul suo petto, avvertendone la forza e il calore della pelle attraverso il cotone. La ragione mi abbandonò, e il fisico prese il sopravvento. Un prurito che doveva essere grattato, grattato e rigrattato. Lo afferrai per la nuca e lo tirai verso di me. Le mie labbra urtarono le sue, e il mio bisogno iresistibile di lui si riversò nella sua bocca è giusto fino alla punta delle mie dita. I miei piedi scalciarono via le infradito e iniziarono a strofinare svergognati i suoi piedi. Il mio corpo aveva bisogno di sentire la pelle, un pezzo qualsiasi di pelle, e non poteva più aspettare.
Lui reagì, ricambiando i miei baci violenti, coprendomi la bocca con la sua mentre gemevo alla sensazione delle sue mani sui fianchi. Di colpo, cambiai posizione e lo spinsi contro il piano di lavoro.
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Pareti comunicanti - Ziam
Teen FictionVersione Ziam di un libro famoso. Loro non si conoscono ma abitano vicini, tra colpi contro il muro e miagolii sospetti, alla fine si incontreranno.