20.5

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Una quantità indeterminata di tempo dopo - anche se direi che il sole era tramontato e sorto mentre infarinavo e mescolavo - sentii dei colpi alla porta. Stavo cucinando da così tanto tempo che sentii la schiena scricchiolare mentre alzavo la testa dagli Irresistibili Brownie di Ina. Richiedevano qualche passaggio supplementare, tuttavia ne valeva davvero la pena. Ma che razza di ore erano? Mi girai intorno in cerca di Clive e non lo vidi.

Corsi alla porta, notando che il pavimento era cosparso di zucchero, bianco e di canna, e senza volerlo stavo ballando il tip tap. Ci fu un altro colpo alla porta, stavolta più insistente.

"Vengo!" gridai, senza farmi sfuggire l'ironia dell'affermazione. Mentre alzavo la mano per aprire la porta, notai che avevo del cioccolato fuso sulle nocche. Essendo uno che non ama gli sprechi, lo leccai con voluttà mentre aprivo.

Mi ritrovai davanti Liam, che aveva un'aria sfinita.

"Cosa ci fa qui? Dovevi tornare solo..."

"Solo stasera, lo so. Ho preso il volo precedente." Mi passò di fianco ed entrò.

mentre chiudevo la porta, mi sistemai un po' il grembiule, sentendo che era tutto appiccicoso di impasto. "Come mai hai preso il volo prima?" chiesi, andando verso di lui.

Lui si guardò attorno con un sorriso divertito, notando le pile di biscotti, i dolci assortiti sui davanzali, i tortini di zucchine, zucca e arancio-mirtillo avvolti nella carta stagnola, incolonnati come le fondamenta di una casa lungo il tavolo da pranzo. Sorrise di nuovo, poi si voltò verso di me, staccandomi un'uvetta che non sapevo di avere sulla fronte.

"Hai intenzione di dirmi perché hai simulato con me?"


Pareti comunicanti - ZiamDove le storie prendono vita. Scoprilo ora