Venerdì sera ero davanti allo specchio a provarmi diverse scarpe per il mio appuntamento/non appuntamento/appuntamento-e-cosa-sennò? con James. Per due folte ero stato aul punto di chiamarlo per disdire, ma alla fine avevo deciso di andare fino in fondo. A volta un ragazzo ha bisogno di vestirsi elegante, e quella sera ero in gran tiro: camicia nera sottile e aderente, pantaloni rossi, anfibi neri.
Quell'evento, comunque volessi chiamarlo, mi aveva fatto arrovellare per tutta la settimana. In fondo, però, avevo voglia di andarci. Forse stavo un tantino usando James? Possibile. Ma con lui mi divertiv, e forse non era il modo peggiore del mondo per ricominciare.
"Zayn Malik, rubacuori" sussurrai al mio riflesso allo specchio. Stavo esagerando. Clive era imbarazzato per entrambi e si nascose il muso dietro la zampetta. Stavo ancora ridendo quando sentii bussare alla porta. Percorsi il corridoio verso la porta, con Clive alle calcagna.
Dopo aver fatto un bel respiro, aprii. "Ciao, James."
"Zayn, sei bellissimo" mormorò lui, entrando e stringendomi in un abbraccio.
Non appena le sue braccia si chiusero su di me, ogni dubbio scomparve. Era proprio un appuntamento.
Aveva un profumo speziato. Non so perché diciamo sempre che gli altri hanno sempre un profumo speziato, ma a volte è vero. E caldo e speziato è un abbinamento piacevole. E non sto parlando del pollo al curry...
Lo abbracciai a mia volta, apprezzando il modo in cui il mio corpo si adattava ancora al suo. Gli abbracci ci erano sempre riusciti bene.
"Sei pronto?"
"Sì, prendo le chiavi." Mi inginocchiai per dare un bacetto a Clive. Lui lanciò con rabbia la coda in direzione di James, e non si lasciò baciare.
"Che c'è?" gli chiesi,ne Clive si girò e mi mostrò il posteriore.
"Sai, stai diventando un gatto maleducato, Mr Clive" lo sgridai, mentre prendevo le chiavi dal tavolo. Gli feci la linguaccia, presi James a braccetto e chiusi la porta alle nostre spalle.
"Andiamo a cena?" chiesi, appena ci trovammo fuori casa.
"Andiamo" rispose lui, standomi molto vicino. Ci guardammo negli occhi, in realtà solo per qualche secondo, ma sembrò durare molto di più. Lui si avvicinò ancora di qualche centimetro e io trattenni il fiato. Naturalmente, proprio in quel momento Liam decise di aprire la porta.
"Ciao, Zayn! Stavo proprio per... Oh, ciao. James, no?" Il sorriso gli morì sulle labbra quando vise che avevo un appuntamento. Appuntamento, appuntamento, appuntamento.
"Loris, no?" disse James, porgendo la mano.
"Liam." Alzò la spazzatura che aveva in mano per rifiutare di stringergliela. "Dopo di voi." Indicò le scale, e iniziammo a scendere tutti e tre.
"Allora, dove andate stasera voi due giovani di belle presenze?" chiese Liam, camminando dietro di noi.
Sentivo i suoi occhi sulla schiena, e arrivato sul pianerottolo lo guardai. Aveva un sorriso finto stampato sulla faccia, e la sua voce era fredda come non l'avevo mai sentita.
"Porto Zayn fuori a cena" rispose James.
Sorrisi. "Sì, in un fantastico ristorante vietnamita" esclmai, in tono di finta eccitazione.
"Ma a te non piace la cucina vietnamita" disse lui, aggrottando la fronte.
Mi fece sorridere. "Proverò la zuppa" risposi.
James guardò Liam negli occhi mentre mi teneva la porta. La lasciò andare proprio mentre Liam stava passando con i sacchetti appena in tempo.
"Buona serata" dissi, mentre James mi scortava verso la macchina con una mano sui fianchi.
" 'notte" rispose Liam a labbra strette. Capii che era irritato.
Molto bene.
James mi fece salire a bordo, e partimmo.
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Pareti comunicanti - Ziam
Teen FictionVersione Ziam di un libro famoso. Loro non si conoscono ma abitano vicini, tra colpi contro il muro e miagolii sospetti, alla fine si incontreranno.