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"Dunque, l'igresso doebbe essere subito dietro l'angolo... ricordo questa villa!" urlai, saltando sul sedile. Era un po' di tempo che non ci venivo, e avevo dimenticato quanto fosse bello. Adoravo Tahoe nei mesi estivi, con tutti gli sport aquatici che si potevano praticare, me in autunno era davvero magica.

"Meno male, ho bisogno di fare pipì " grugnì Liam, come aveva ripetuto per l'ultima ventina di chilometri.

"Colpa tua, con tutto quello chehai bevuto" lo sgridai, sempre saltellando.

"Accidenti, è questa qui?" chiese mentre imboccavamo il viottolo di ingresso. Le lanterne illuminavano la strada verso un enorme chalet a due piani con un gigantesco camino di pietra sul lato sinistro. Le auto erano già nel parcheggio, e sentivo della musica provenire dalla veranda sul retro.

"Non ne dubito. Secondo me, hanno iniziato a bere a cena e sono già mezzi nudi nella vasca." Andai a prendere la valigia nel baule.

"Quindi dobbiamo recuperare, no?" disse lui strizzando l'occhio e tirando fuori dalla valigia una bottiglia di Galliano. "Ho pensato che potremmo far eil cocktailchiamato Wallbanger, sai, vuol dire 'sbattitore di muri' o 'Sbatticuori', come diresti tu."

"Non ci crederai, ma stavo pensando la stessa cosa" replicai, tirando fuori una bottiglietta identica dalla mia borsa.

"Io pensavo che morivi dalla voglia di avermi tutto per te, Zayn." Fece una risatina e mi prese la borsa mentre ci dirigevamo verso la porta.

"Ti prego, tu saresti capace di inventare un cocktail e chiamarlo Boxer solo per avermi in bocca... e non provare a negarlo" lo provocai, dandogli una spintarela con la spalla.

Lui si fermò a metà del viottolo e mi lanciò uno sguardo audace. "Cos'è,uninvito? Perché sono un barman da urlo" dichiarò, con gli occhi che brillavano nel buio.

"Non ho dubbi" mormorai. L'elettricità tra noi ormai era sempre più difficile da ignorare. Feci un respiro profondo, e notai che lui faceva lo stesso.

"Su, ubriachiamoci e diamo inizio al weekend." Ridacchiò e mi diede un colpetto con la spalla, spezzando l'incantesimo.

"Stai lontano" esclamai, seguendolo.

Trovammo la porta aperta e dopo che Liam ebbe pisato le valigie, attraverso la casa per raggiungere il giardino sul retro. Da lì il lago si apriva di fronte a noi, appena illuninato dalle fiaccole che punteggiavano il molo e i viottoli che portavano fino a riva. Tutto il retro della casa era costellato di terrazze in mattoni, e fu lì che trovammo i nostri amici.

"Zayn!" strillò Niall dalla vaa d'acqua calda, in cui lui e Louis stavano facendo una battaglia di spruzzi. Ah, eravamo già a volume da ubriachezza molesta.

"Niall!" strillai di rimando, e intanto cercai Harry con lo sguardo. Lui e Neil erano seduti sulla panchina di pietra cicino al falò, ad arrostire marah allow. Entarambi salutarono allegramente, e Neil fece un gesto osceno con il suo spiedo.

"Fargli capire dove hanno sbagliato potrebbe essere più facile del previsto, socio" mormorai a Liam, che stava già preparando i cocktail al bar del cortile.

"Credi davvero?" mormorò lui, rivolgendo ai suoi amici l'internazionale cenno del capo che gli uomini usano per dire: 'Tutto bene, amico?'

"Ma certo. Ci stanno quasiartivando senza il nostro aiuto. Dobbiamo solo fargli vedere quello che hanno già sotto gli occhi."

Mi porse un cocktail. "Allora, come sono?" mi chiese,con un occhiolino.

"È un Wallbanger?"

"Già."

Feci un sorso, assaporandolo in bocca e sulla lingua.

"Sei buono come previsto" sussurrai, bevendo un altro sorso pericolosamente lungo.

"Alle cose che abbiamo sotto gli occhi" brindò, facendo tintinnare il bicchiere contro il mio e bevendoa sua volta un lungo sorso.

"Alle cose che abbiamo sorto gli occhi" ripetei, incrociando il suo sguardo sopra il bordo del bicchiere.

Maledetto Liam incantatore.

Pareti comunicanti - ZiamDove le storie prendono vita. Scoprilo ora