Vi è mai capitato di sentirvi tanto vicini al sole, siete entusiasti perché ci siete, ma vi accorgete solo dopo che state per bruciarvi? Ecco questo è successo a me.
L'anno scorso sono stata contattata dalla signora Min perché suo figlio aveva bisogno di ripetizioni di matematica.
Inizialmente pensavo si trattasse di un ragazzo di scuola media, invece no, si trattava di uno degli studenti più famosi del mio liceo.
MIN YOONGI.
Certamente, voi direte, lo potevo comprendere prima. No invece perché insomma, quante possibilità c'erano davvero che fosse lui? Non sono mica l'unica famiglia Min a Seoul.
Fatto sta che accetto e una volta li lui è esattamente come a scuola, bello, misterioso e tenebroso.
Non parla molto se non lo stretto necessario con la squadra di basket di cui è capitano. Ogni tanto, cioè sempre, gli ronzano in giro delle ragazze ma lui sembra non fregarsi assolutamente nulla di loro. Come se la sua faccia automaticamente comunicasse loro di allontanarsi perché non ha voglia.
Il nostro primo incontro è andato malissimo. Si è rifiutato di aprirmi la porta e la madre si è dovuta scusare con me per il suo atteggiamento. Io mi sentivo mortificata per lei, così dopo i suoi inviti continui a andare a casa loro e provare a aiutarlo, dopo un po' mi sono arresa e ho lasciato stare. Mi facevano sicuramente comodo quei soldi ma non mi sembrava giusto farmi pagare solo per essere andata li ogni giorno per aspettare fuori la porta.
Così ho detto che non sarei più andata e ho iniziato a pregare di non incontrarlo per la scuola. Anche se in realtà anche se fosse capitato ovviamente non c'era pericolo che mi salutasse no? E invece si.
Ero seduta tranquillamente in biblioteca a risolvere problemi di algebra avanzata quando lui si siede accanto a me e mi allunga un foglio di carta.
Yoongi:falli per me
Ve lo giuro ha detto così. Ne "ciao", ne "scusa", ne "per favore".
Y/n:come scusa?
Yoongi:falli per me. Mia madre non ti ha contattato per questo?
Y/n:no. Mi aveva contattata per aiutarti non per fartelo io. E poi non voglio più farlo. Di certo non è possibile lavorare sulla matematica con una porta no?
Così ero lì per prendere la mia roba quando lui posa la sua mano sulla mia e mi sorride. Ma voi avete presente il sorriso di Min Yoongi? No perché è diverso. È davvero diverso.
Yoongi:non mi va di fare quello che dice lei. Voglio fare le cose quando voglio io. E io ora voglio che tu mi aiuti
Y/n:io non voglio più.
Yoongi:raddoppio la cifra che ti ha proposto mia madre
Per qualche secondo resto li immobile incredula. Ma lui annuisce come per invitarmi ad accettare.
Y/n:che sia chiaro. Non ti farò mai i compiti. Sarò solo li per aiutarti chiaro?
Yoongi:grazie. Ma questi proprio non so farli. Se me li fai vedere magari.
Così prendo il suo figlio e la sua penna e inizio a svolgere tutti i problemi che avevamo per il giorno seguente.
Mi fermo a spiegare passaggio per passaggio e lui annuisce come se capisse ogni singola cosa.
Beh era stato più semplice del previsto no? Se non che, ogni pomeriggio ha iniziato a raggiungermi in biblioteca anche con materie diverse e anche se mi ero ripromessa di non farglieli io, avevo notato che presentava i classici segni di dislessia, disortografia e discalculia.
Avvicina spesso il foglio al viso, lo girava su se stesso come se volesse leggerlo meglio. Lèggeva lentamente e saltava spesso le righe. Non riusciva a seguirmi realmente persino nello svolgimento di un semplice calcolo come una somma o divisione.
L'ho capito subito perché mio fratello aveva gli stessi disturbi e non è stato mai ascoltato, aiutato, mai compreso o seguito. Veniva trattato come uno stupido e per questo quando avevo solo 12 anni l'ho perso. Era andato in depressione. La società lo aveva fatto sentire un incapace persino di vivere ed è caduto in depressione, per poi togliersi la vita il 25 dicembre.
Ha aspettato solo di consegnarmi il suo regalo per me e poi ha deciso di andare via.
Da 6 anni a questa parte la mia famiglia non r più la stessa. Mamma e papà hanno divorziato, mamma è andata via di casa ed è come in uno stato catatonico da quel giorno. Per fortuna la nonna l'ha riaccolta a casa sua, ma non lavora, non fa più nulla, non è più la persona di una volta. La vado spesso a trovare ma a volte sembra quasi guardarmi oltre, come se fossi trasparente.
Ho deciso quindi di restare a casa con papà che invece man mano è riuscito a riprendersi, anche se spesso lo trovo sul divano a guardare le foto di Jihyung mentre piange. Spesso ho provato a fare le stesse cose che che lui faceva con Jihyung ma anche se lui mi sorrideva e ringraziava, lo sapevo molto bene che non era minimamente la stessa cosa.
Non sono capace di giocare a scacchi o di gioc ad e a golf, non sono brava ne nella botanica ne eccello nelle arti.
Perché si Jihyung era una artista, era bravissimo, realizzava ritratti astratti. Lo so sembra strano ma faceva dei ritratti senza davvero disegnare mai il tuo volto e lui ti capiva. Ti capiva davvero e metteva su tela tutto, senza mai avere bisogno di uno schizzo. Andava e basta.
Era davvero eccezionale. Ma il mondo non lo ha compreso davvero e ora non c'è più.
Da quando è andato via ho letto molti libri su questi disturbi specifici e anche se non posso più fare niente per lui, posso farlo per qualcun altro.
Così compreso che Yoongi presentasse gli stessi problemi, ma non avendo abbastanza confidenza da chiederglielo, ho preferito supportarlo quanto più potessi.
Ma lui dopo un po' di arrendeva e stancava e visto che non volevo che a scuola potessero penalizzarlo per questo, facevo la cosa più sbagliata, facevo io i suoi compiti.
Era stancante, fare i suoi e i miei ma lui dopo solo qualche settimana inizia a vedere i suoi voti crescere e la situazione generale sempre migliore.
Poi un giorno, esattamente dopo gli esami del primo semestre, che superó con dei voti davvero ottimi, scomparve.
Quando lo cercavo a scuola lui scappava, o se non scappava quando cercavo di parlare con lui, lui faceva finta di non conoscermi.
Ovviamente ci rimasi male, ma in fondo sapevo che non potevo davvero inseguire una persona che non era neppure mio amico, così da quel giorno scomparvi io.
Per circa 4 dei 6 mesi consecutivi, cominciai a evitare la sua presenza in ogni luogo della scuola, persino nella mia amata biblioteca. Ovunque. Non capivo il perché ma non riuscivo a evitare di scappare finché un giorno un numero familiare mi chiamó.
Risposi ed era la madre di Yoongi. Mi aveva richiesto di nuovo se fossi disponibile ad aiutare il figlio ma questa volta risposi di no.
Non volevo finire di nuovo a fare lo stesso errore.
Per fortuna per un altro paio di settimane tutto andò liscio come l'olio finché all'uscita dalla biblioteca lo trovo riempito di botte, sanguinante poco lontano dalla mia auto.
Y/n:Yoongi?
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ONE SHOTS ON BTS 3
FanficTerza raccolta sui nostri adorabili ragazzi. Spero vi piaccia questa proprio come le altre due. 🥰🥰 -Unnie-