1779 cap.9

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Erano due giorni che Jimin cercava di parlare con la sua amica, ma ne la mattina ne la sera riusciva a incontrarla.
Aveva provata a bussare alla porta la sera prima ma non voleva disturbarla troppo. La mattina a quanto pare era uscita prima del solito.
Era preoccupato. Anche la mamma gli aveva raccontato che a lavoro Y/n era silenziosa, quasi evasiva. Di solito era quella che cercava di tirare su il morale a tutte le sue colleghe, raccontando di qualcosa di bello letto sul giornale o inventandosi delle storie divertenti, ma in quei due giorni era stata taciturna e ogni volta che poteva evitava quanto più possibile il contatto con il sorvegliante. Come se all'improvviso si volesse nascondere da qualcosa o qualcuno.
"Mamma vado a cercare Y/n, torno per cena"
"Va bene figliolo, ah aspetta portale questo. Oggi non ha mangiato molto"
Disse la donna porgendo al figlio una piccola pagnotta di pane con del formaggio.
Entrambi sapevano che a loro serviva di più ogni cosa quella pagnotta, ma Y/n più di una volta aveva regalato loro della frutta o della farina quando riusciva. O quando poteva dava in dono loro quanto più latte possibile e uova.

"Y/n! Y/n sono Jimin, siete casa?"
"Y/n vi ho portato del pane con un po' di formaggio. È buonissimo"
"Y/n, ci siete?"
Jimin non era solito entrare senza permesso, ma sapeva molto bene che la giovane non chiudeva mai a chiave la porta d'ingresso così entró.
Non ci volle molto a trovarla in realtà, era sul pavimento a leggere un vecchio libro di botanica.
"Y/n..."
"Jimin...siete entrato da molto?"
Il giovane scosse la testa e di avvicinò, sentiva che qualcosa non andava.
"State bene? Che vi succede? Sono due giorni che vi cerco. Mia madre mi ha anche detto che a lavoro siete stata più taciturna. Cosa è successo?"
"Niente Jimin, non vi preoccupate. Solo un po' di stanchezza. Scusate se non vi ho risposto forse io.."
Jimin prese dalla tasca dei fiori e glieli porse.
"Non scusatevi. Ero solo preoccupato per voi. E poi i fiori che ho raccolto per voi hanno bisogno di acqua"
"Grazie Jimin siete così gentile. Sono bellissimi"
"Mh sono un po' storti e impolverati. Li ho tenuti in tasca mentre lavoravo. Domani ve ne porto di più belli, promesso. Ah! Ecco! Questo è il pane con formaggio di cui parlavo, ve lo manda mia madre"
Y/n aveva fame, molta,ma sapeva che la famiglia del suo amico ne aveva più bisogno di lei, per quello quando poteva li aiutava sempre.
"Mangiatelo voi, sarete stanco"
"Anche voi, 16 ore sono tante.."
"Lo smezziamo?"
Jimin sorrise dolcemente alla dolcezza di quella domanda. La sua amica non avrebbe mai e poi mai accettato di mangiarlo da sola, lo sapeva ma avrebbe fatto qualsiasi cosa pur di vederla tornare come prima.
"Va bene, ma ora mi dite davvero cosa è successo? Se non sono troppo invadente"
Y/n non voleva sembrare frivola, non voleva raccontare il suo malessere dovuto a una sua stupida illusione delusa. Si sentiva una sciocca.
"C'entra per caso quel giovane signore? Come si chiama? Jungkook? Vi ha fatto qualcosa? Ora che ci penso siete triste proprio dall'altro ieri"
La giovane tentò fino all'ultimo di non rispondere ma i suoi occhi subito diventarono lucidi di nuovo e quindi come se si fosse tradita da sola, raccontò tutto al giovane amico.
"Come si sono permesse? Non avevano alcun diritto di trattarvi così? E quel.. quel Jungkook, un mezzo uomo senza palle"
"Jimin non dite così"
"Ah no? E allora perché non vi ha difeso? Lo sapevo io che era solo un.."
Y/n saltó all'improvviso fra le braccia del suo amico e anche se sapeva che forse era inopportuno quel contatto, si beò del calore delle braccia del giovane che subito la strinsero forte. Il movimento era quasi come quello di una madre che culla il suo bambino e nel giro di poco la giovane crollò esausta dal sonno fra qualche lacrima che superstite ancora bagnava le sue guance.
"Se solo potessi dirvi quello provo davvero. Farei sparire ogni vostro dolore , non farei mai più scendere una sola lacrima sul vostro bellissimo viso, proverei a farvi sorridere ogni giorno, perché quando vi vedo sorridere sembra quasi che il mio cuore sia più carico e vi regalerei per sempre un fiore diverso, e quando un giorno finiranno tutte le specie di fiori viventi beh, ne pianterei altri nuovi solo per stupirvi ogni giorno"

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