1779

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1779. Londra. Fabbrica di seta della famiglia Jeon.

La situazione era oramai diventata insostenibile. Più di 300 operaie tenute ammassate per 16 ore su più di 100 telai. Sedici lunghe ore, in cui dovevano tutte lavorare nello stesso modo, dovevano tutte fare pausa alla stessa ora e andare via alla stessa ora. La pausa "pranzo" se così vogliamo chiamarla, durava 20 minuti e anche se quelle povere operaie in fondo non avevano poi così tanto da mettere sotto ai denti, si godevano quei 20 minuti come se fossero 2 ore.
A tenerle a bada c'era un sorvegliante. Più che un sorvegliante era un carceriere, che con coercizioni morali,pecuniarie ma sopratutto fisiche, si "prendeva cura" di quelle che lui chiamava le sue bestie.
Perché in fondo per lui quelle donne non erano altro che animali.
I giornali parlavano di grande rivoluzione industriale, grandi città, tanto lavoro, niente più lavoro nei campi, maggiori diritti ai lavoratori ma di cosa?
Se eri uomo forse si. Ma se eri donna e eri giovane, come nel caso della giovane sedicenne Y/n, questo beh, non coincideva con la realtà.
Per lei quel lavoro in fabbrica era come andare volontariamente in carcere per 16 ore e poi tornare liberi, liberi di andare dritti a letto, se così si può chiamare una vecchia grandina bucata e dormire. Perché quello che facevano in fabbrica era questo. Sfruttare giovani donne, farle lavorare tutta la giornata per poterle poi controllare meglio.
Y/n sapeva benissimo che continuando così si sarebbe ammalata o addirittura sarebbe morta come la sua amica Lila e Amy. Erano due delle sue amiche più care, le uniche due persone con cui si era confidata e aperta, a cui aveva confidato il suo passato.
Ma erano morte, a causa del forte stress fisico, psicologico, frustrate ogni giorno solo per un minuto di ritardo e altre barbarie giustificate dalla rettitudine del perfetto comportamento di un dipendente in fabbrica. Ma se solo fossero state trattate come meritavano ,forse,avrebbero lavorato meglio.
Y/n però era diversa,era più forte, decisa. Non amava farsi più calpestare da nessuno. Già la vita lavava calpestata abbastanza, ora era stanca.
La mamma è stata uccisa dal padre perché dopo averla messa al mondo non riusciva più a fare figli. Uccisa con la scusa del delitto d'onore , visto che secondo quello che lei neppure più reputava suo padre, la madre lo tradiva.
La legge lo tollerava. Aveva giustificato tale atto e aveva lasciato che un uomo come quello si prendesse cura per altri due anni della piccola Y/n, che a 13 anni si ritrova orfana di entrambi i genitori dopo aver trovato il padre morto per strada.
Forse vi sembrerà spregevole ma a Y/n non dispiaceva. Quell'uomo era terribile, un mostro! L'aveva costretta a lavorare al posto suo mentre lui passava tutto il giorno a ubriacarsi.
Dopo la morte del padre, Y/n si vede costretta a cercare un lavoro per non morire di fame e appena la sua amica Amy le racconta di questa nuova fabbrica di seta di una famiglia molto ricca coreana, lei accorre e riesce a ottenere il posto senza grandi problemi. L'avrebbero pagata 2 dollari al giorno.
Se avesse potuto avrebbe sicuramente urlato e picchiato quello schiavista ma non poteva. Quel lavoro per lei era l'unico modo di sopravvivere.

Spazio autore:
Salveeeee allora, oltre a "coinquilini", volevo portare avanti questa piccolissima one shot che durerà pochi capitoli. È una one shot storica, parliamo degli anni della rivoluzione industriale in Gran Bretagna.
Spero che questa piccola intro vi piaccia. Ditemi se gradite di più che la one shot presegua in terza persona o in prima persona, ovviamente sotto l'ottica di Y/n.
-UNNIE-

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