Il giovane senza aspettare risposta,sorrise e quasi rapito dalla figura della fanciulla, le prese il cioccolatino dalle mani e lo apri per poi porlo nuovamente alla giovane.
"Lo assaggi, proviene da Cuba"
Y/n annui perché nonostante fosse per lei tanto strano fermarsi a parlare con qualcuno per strada,uno sconosciuto, ancor di più con un signore come lui, non si sentiva minacciata o stranita,inoltre aveva davvero voglia di quella cioccolata e la mangiò.
Quasi come se tutti i ricordi li riaffiorassero uno a uno, rivisse per filo e per segno la sera in cui la madre le regalo la barretta, il gusto dolce e amaro, la sensazione di pizzicore sulla punta della lingua".
"È buonissima signore"
Il giovane sorrise di nuovo e mettendo le mani in tasca, inizió a cercare finché qualche secondo dopo portó nelle mani della fanciulla altri cioccolati.
"Ecco prendetene altri"
Y/n in quel momento si imbarazzó molto, non capiva ancora perché l'aveva fermata. E poi perché voleva sapere il suo nome? Forse il sorvegliante gli aveva segnalato il suo comportamento a lavoro e voleva licenziarla?
"Y/n! Y/n!"
Due voci familiari richiamarono l'attenzione della ragazza che si vide venire incontro Jimin e Hoseok. Il secondo era un amico d'infanzia dell'altro e anche se Y/n non lo conosceva poi da così tanto, lo trovava davvero un ragazzo divertente e simpatico. Quelle poche volte che non era stanca da lavoro, andava spesso con i due dietro i pub per ascoltare della musica e da lì danzare fino al mattino. Era divertente, per dei giovani come loro forse era l'unico modo per svagarsi quando non svenivano dalla stanchezza.
"Dunque Y/n é il vostro nome?"
Jungkook non era sicuro del perchè quella ragazza l'avesse tanto colpito, ma durante la visita lo aveva letteralmente affascinato. Come laborava, incoraggiava le sue compagne, cercava di aiutare quando notava che una era più stanca. Lo affascinó l'idea di una donna così piccola ma così intraprendente e forte al vedersi.
"Si signore"
"Y/n, il signore ti sta importunando?" chiese con tono infastidito Hoseok.
"Se siete venuto per pretendere qualcosa da lei avete sbagliato completamente persona chiaro?" Continua Jimin che di solito era il solito Pacifico Jimin.
"No vi prego lui.."
Y/n tentò di giustificare la compagnia del giovane ma non riuscì neppure ad aprir bocca che egli stesso la anticipó.
"No signori io.."
"Stia alla larga! Non abbiamo paura di essere arrestati. Sappiamo cosa voi ricchi fate alle giovani come Y/n" continuò Hoseok.
"Vi consiglio di andare via sulle vostre gambe. O.."
"Forse meglio che io vada. Mi dispiace averla fatta sentire in qualche modo importunata. Non era mia intenzione. Spero mi possa perdonare"
La giovane si senti nuovamente in imbarazzo. Non sapeva cosa dire. I suoi due amici volevano solo difenderla eppure l'avevano messa forse in grandi casini.
Cosa le sarebbe successo l'indomani a lavoro dopo questa scenata?
"Signore no la prego non.."
Ma Jungkook si voltò e andò via verso una carrozza, che nel giro di pochi secondi si allontanò lungo la strada.
"Perché siete stati tanto scortesi? Non mi stava importunando!"
"Cosa? Ma se aveva le sue mani sulle vostre!" Rispose inquieto Jimin, evidentemente infastidito da quel contatto.
"Mi stava dando solo dei cioccolatini. Ora perderò il lavoro, ne sono certa.."
"Cosa? Perché?"chiese Hoseok stupito.
"Quel signore era il figlio del mio capo. È venuto in fabbrica stamane ed è rimasto fino a chiusura per controllare. Durante il lavoro ci ha distribuito dei cioccolatini perché a suo parere voleva premiarci del nostro lavoro..ma ora sicuramente perderò il lavoro"
Y/n era triste, delusa e un po' arrabbiata. Perché i suoi amici all'improvviso sembravano così protettivi? Sapevano molto bene entrambi che la ragazza sapeva cavarmela molto bene da sola. Inoltre non era questo il caso.
"y/n mi dispiace, io..vi prego non arrabbiatevi ulteriormente"
Jimin si sentiva uno sciocco. Forse aveva tolto alla ragazza che amava l'unico modo per sopravvivere. Se quel signore era davvero il figlio del capo probabilmente aveva messo nei casini la giovane. Ma lui voleva solo "salvarla".
"Non sono arrabbiata...sono..sono triste. Vi conosco da tempo. Pensavo sapeste che me la cavo sempre bene"
"Come l'ultima volta che uno come lui stava per farvi del male?" Chiese annoiato Hoseok, che sapeva della cotta dell'amico per la giovane e provava un odio immenso per la gente ricca come Jungkook che non faceva altro che vivere alle spese della gente povera come loro.
"Sono comunque tornata a casa illesa. Voi non avete il diritto di comportarvi così. Non avete il diritto. Non ve l'ho chiesto."
Le lacrime sul viso di Y/n iniziarono a scendere per la frustrazione e tristezza. Perdere quel lavoro, seppure un lavoro orribile non avrebbe fatto altro che peggiorare le sue condizioni e lei anche se una vita misera, desiderava viverla comunque perché sapeva che anche se spoglia di tutto, la sua era una vita che valeva la pena di essere vissuta tanto quanto quella dell'uomo più ricco d'Inghilterra.
Così scappo via verso casa, lasciando i due amici sempre più dispiaciuti e increduli.

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ONE SHOTS ON BTS 3
FanfictionTerza raccolta sui nostri adorabili ragazzi. Spero vi piaccia questa proprio come le altre due. 🥰🥰 -Unnie-