Escort 🔞

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🔞 SMUT IN VISTA!🔞

Il mio lavoro è tutto quello che ho. Non che io sja una donna d'affari, anzi, ma il lavoro che ho mi permette di guadagnare abbastanza da permettermi un appartamento e di mandare a scuola il mio fratellino minore Suho.
-promettimi che non aprirai la porta a nessuno come al solito- chiedo stroppicciandogli le guanciotte.
-va bene, ma tu torni subito vero?- mi chiede lui con in mano il suo pupazzo di Ironman.
Vorrei potergli dire di sì, ma oggi mi hanno ingaggiato a una festa privata e non so realmente quanto tempo starò via ma mi viene in mente una idea.
-facciamo così-
Lo porto sul divano e lo copro con le coperte mentre accendo la tv.
-se ci metterò più del solito potrai vedere tutti i cartoni animati che vuoi ok?-
I suoi occhi sembrano brillare dalla felicità è inizia a annuire saltellando felice di poter vedere tutti i suoi cartoni animati preferiti.
-non aprire a nessuno Suho!-
-sii-
Gli diedi un bacio sulle guance per poi prendere la giacca e scappare di corsa a cambiarmi nel bagno pubblico sotto casa.
Anche se Suho ha solo 5 anni e non capirebbe ugualmente, non voglio che mi veda così.
Una volta indossato il minidress mi incammino con i miei tacchi a spillo verso quello che è l'indirizzo fornitomi dall'agenzia.
Quando ho portato il curriculum presso questa agenzia pensavo di dover semplicemente ballare per qualche addio al nubilato e basta, ma dopo essere stata assunta mi hanno chiaramente fatto capire che se avessi acconsentito ai clienti anche altro, loro si sarebbero presi solo il 15%, il resto era tutto mio.
Non mi nascondo di certo dietro un dito, ammetto che ho accettato senza pensarci due volte. Non che diventare una escort fosse il mio sogno di una vita ma ripaga bene e non voglio che a Sugo manchi qualcosa. Voglio dargli tutto quello che io non ho avuto.
-la strada è questa, il numero civico è...il 57. Ok 43-45-47...51-53,55..eccolo 57!-
Wow questa si che è una villa enorme. Non che sia la mia prima volta in delle abitazioni del genere, ma così grande..wow.
Suono al citofono e senza neppure rispondere il cancello principale si apre e due uomini mi fanno segno di seguirli all'interno.
Deve essere un cliente molto importante per avere persino due uomini al cancello che ti scorfano dentro.
Sono loro poi a suonare alla porta e a lasciarmi li sola.
Ci vogliono un paio di minuti prima che qualcuno venga a aprire, ma appena la porta si apre, mi si palesa un ragazzo alto, moro, con tatuaggi lungo il collo e il braccio destro, piercing sul sopracciglio e labbro e mi sorride con uno dei soliti sorrisi a cui sono abituata, quelli sornioni.
-tu saresti il mio regalo di compleanno?-
-posso essere tutto quello che vuoi per te stasera-
Si sposta al lato per farmi entrare in casa e appena mi accorgo del lusso che mi circonda, capisco come mai per una serata mi pagheranno tanto.
-vedo che è arrivato il pacchetto- commenta un'altro ragazzo. È alto quanto il primo ma ha un aspetto più elegante, camicia bianca aperta, capelli neri tirati indietro, e una collana Gucci che stringe tra i denti mentre perlustra con lo sguardo ogni centimetro del mio corpo.
-a occhio vale tutti i soldi che abbiamo speso- aggiunge un terzo, poco più basso degli altri due, biondo, penso porti delle mentine azzurre. Labbra carnose e alle mani una infinitá di anelli.
-come ti chiami?- mi chiede il primo.
-non dovrebbe interessarti come mi chiamo, Jungkook- affermo avvicinandomi a lui e posando la mia mano sulla patta dei suoi pantaloni di pelle.
-mi interessa perché voglio sapere il nome della troia che urlerà il mio nome fra qualche istante-
So di essere una escort e che il mio lavoro è questo, so bene che le sue parole non dovrebbero ferirmi ma lo fanno ogni volta che sento definirmi in questo modo. Ma non posso dire nulla, è quello che in questo momento sono.
-allora?-
-Y/n..-
Sento il suo sguardo intensificarsi mentre i suoi due amici iniziano a indossare le giacche.
-noi ti lasciamo al tuo regalo, mi raccomando, divertiti-
-Jimin non sprecherò un solo won che avete pagato-
-e fai bene coniglio, su andiamo Taehyung, ho voglia di crêpes-
Così i due una volta lanciato un ultimo sguardo su di me vanno via chiudendosi la porta alle spalle.
-a quanto pare ho diritto a un balletto è una scopata giusto? Seguimi-
Io annuisco e lo seguo come da lui ordinato.
Man mano che passo per i corridoi mi accorgo di quanto sia veramente enorme questa casa. Ci sono una infinitá di stanze! Quadri e foto appesi alle pareti.
-eccoci, entra pure-
Così entro nella stanza che lui ha aperto con una chiave e appena accende la luce, questa di colora di rosso.
Il letto è a baldacchino, le lenzuola sono nere, di seta potrei dire a occhio. Per il resto non è molto arredata, se non un grosso armadio.
-voglio che danzi per me nuda-
Così lo spingo a sedersi sul letto e inizio a danzare spogliandomi lentamente di quei pochi indumenti che ho addosso.
Parto dalle scarpe, per poi passare alle auto reggenti, il minidress, restando solo con un completino nero e rosso in rete.
Continuo poi a danzare toccandomi tutta e rimuovo lentamente anche il completino, restando solo con il perizoma.
Lui mi fa segno di fare un giro su me stessa e così lo accontento.
Vedo subito la sua lingua che inizia a giocare con il suo piercing e le mani spingere sul cavallo dei suoi pantaloni quasi a invitarmi a raggiungerlo.
Così gattonando mi avvicino a lui, e risalendo per le sue ginocchia porto le sue mani sul mio perizoma e lo accompagno giù per le mie gambe finché con il piede non lo lancio lontano da me.
Si alza di scatto stringendomi forte a se e l'erezione che è dentro ai suoi pantaloni si fa sentire immediatamente contro la mia intimità già nuda.
-spogliami- i suoi ordini sono diretti, voce ferma e occhi puntati dritti sulle mie labbra.
Porto le mie mani alla sua maglietta bianca e dopo averla rimossa mi accorgo del suo fisico ben scolpito e di quanti altri tatuaggi siano sparsi ovunque.
I suoi addominali sono una vera tentazione, che posso soddisfare passandoci lentamente su con l'indice.
Arrivata al bottone del pantalone, lo apro e tiro giù la zip, scendendo in ginocchio per toglierli bene del tutto.
Poso una mano sulla sua erezione e inizio a accarezzarla da sopra il tessuto obbligandolo nuovamente a sedersi a gambe aperte.
Rimuovo a una lentezza disarmante i boxer e una volta liberi da ogni indumento,salgo con le mani dal ginocchio lungo le sue cosce muscolose iniziando a lasciare dei baci proprio sulla punta.
Con una mano afferra i miei capelli e mi costringe a guardarlo negli occhi dal basso.
-le tue labbra..sembrano perfette- è così mi rispinge giù.
Inizio a leccare e succhiare la cappella per poi scendere sempre più in fondo, cercando di prenderlo tutto per bene, ma la sua grandezza e lunghezza non me lo permettono, così mi aiuto con le mani.
Inizio a pompare sempre più velocemente alternando movimenti circolatori con la lingua e le velocità.
-cazzo!- impreca lui dal piacere quando inizi a sentire il suo pene contrarsi e la sua punta sbattere sempre più infondo nella mia gola.
Inizia a dettarmi il ritmo anche lui con la sua mano sulla mia testa.
Il suo ritmo è veloce, violento e il suo pene va fino in fondo. Così per un altro paio di minuti, finché dopo l'ennesima imprecazione mi viene in gola e spasmi di piacere lo fanno svuotare tutto.
Mi alzo da terra leccandomi le labbra e lui insaziabile mi butta sul letto, salendo su di me.
-le tue labbra erano perfette intorno al mio cazzo, ma voglio di più-
Così senza farmelo ripetere due volte, catapulto la situazione al contrario.
-hai dei preservativi?- chiedo iniziando a sdrusciarmi su di lui.
-si sono nell'armadio. Primo cassetto-
Mi alzo accarezzandogli l'erezione che si stava nuovamente formando. Vado all'armadio e lo apro cercando nel primo cassetto i preservativi. Noto anche diversi giochini erotici ma non dico niente, anche perché per quello mi avrebbe dovuto pagare oltre e i suoi amici avevano pagato solo per un balletto e un rapporto completo.
Torno sul letto e dopo averne aperto uno, ricomincio a pompare con la mano la sua erezione. Dopo aver ottenuto di nuovo la durezza di prima, gli metto il preservativo e salgo su di lui allineando la mia vagina al suo pene.
Lui mi prende per i fianchi e appena le nostre sue intimità vengono a contatto, dei brividi percorrono tutta la mia schiena.
Lui mi spinge giù sulla sua lunghezza violentemente facendomi quasi mozzare il fiato e inizia a spingere verso l'alto gemendo nuovamente dal piacere.
Così rispettando il suo ritmo inizio a cavalcare la sua erezione e più stoccate sento dentro di me, più avverto la sua lunghezza aumentare. Mi sembra di sentirlo quasi nello stomaco.
Inizio a sentire anche io la voglia il piacere impossessarsi di me, così inizio a gemere il suo nome e lui sembra quasi impazzire del tutto.
Capovolge le posizioni, prendendo le mie gambe per poi portarle alle sue spalle e riprendere le spinge sempre più veloci e profonde. Appoggia una mano sul mio stomaco per tenermi salda e sentire la sua lunghezza fino in fondo dentro di me e una sui miei seni che danzano allo stesso ritmo delle spinte.
Inizia a torturarli per poi portarmi un dito alla bocca.
-lecca-
Faccio ciò che mi ha ordinato e appena lo scorre lentamente dalle mie labbra al mio collo, passando per i miei seni dove si sofferma si nuovo a giocherellare. Scende al mio ventre dove poi si allarga sui fianchi.
-voglio sentirti urlare-
È così infila il dito dentro la mia seconda entrata.
Sento il piacere aumentare e lui se ne accorge.
-cazzo sei la troia più eccitante che abbia mai scopato-
Con l'altra mano, scende e don due dita mi tortura il clitoride con movimenti circolatori ed è lì che perdo ogni ragione.
Di norma i clienti pensano al loro piacere e basta, non capisco perché questo Jungkook all'improvviso abbia iniziato a pensare anche a me.
-continua..Jungkook, continua- lo imploro e lui fa come richiesto.
Il movimento coordinato di stoccate, dita sul clitoride e dentro di me da dietro mi fa iniziasse a tremare, i brividi stanno percorrendo ogni centimetro del mio corpo.
Sento le pareti della mi vagina stringersi ancora di più intorno al suo pene e così appena sento il piacere raggiungere quasi l'orgasmo..
-posso venire?-
Lui apre gli occhi che fino a quel momento erano rimasti chiusi per godersi ogni istante e mi sorride.
-implorami-
-ti..ti prego fammi venire, lasciami venire-
Lui ride e annuisce. Così dopo qualcosa come 30 lunghi secondi raggiungo l'orgasmo e lui due secondi più tardi dentro di me.
Urliamo entrambi il nome dell'altro e devo ammettere che non raggiungevo un orgasmo del genere non so da quanto.
Perché ripeto i clienti non pensano a altro se non il loro piacere e per una ragazza come me trovare un uomo che accetti il mio lavoro non è facile.
Sento il suo corpo staccarsi dal mio bruscamente e sdraiarsi sul letto per poi controllare il preservativo e buttarlo a terra.
-posso usare un bagno?- chiedo alzandomi dal letto.
Lui mi guarda ridendo per poi fare lo stesso e dirigersi verso l'armadio.
Da un'altro cassetto prende una busta e me la lancia.
"Regalo compleanno". Immagino siano i soldi dei suoi amici.
Così prendo la busta a terra e inizio a vestirmi. Non avendomi risposto immagino che voglia vedermi quanto prima fuori da casa sua.
-Y/n-
Annuisco con il capo.
-sei la scopata più bella della mia vita. Credo ci rivedremo presto. Spenderei per te anche ogni centesimo sul mio conto in banca-
Dovrei essere felice, sapere che potrebbe richiamarmi e pagare altrettanto da un lato mi tranquillizza da un lato mi fa agitare.
A ogni cliente non è possibile avere più di un tot di incontri con la stessa escort.
-grazie..ora vado, con permesso-
E dopo aver indossato anche le scarpe esco dalla porta. Trovare l'uscita sarà una impresa ma posso farcela.
Che poi che lavoro può mai fare per avere una tale abitazione? Abitandoci poi da solo.
Dopo un paio di minuti trovo l'uscita, dove gli stessi uomini di prima mi scortano fino al cancello e mi fanno uscire.
Butto l'occhio sull'orologio del cellulare e non ho fatto molto tardi. Magari se mi cambio di nuovo faccio in tempo a passare al convenient store a prendere il gelato preferito di Suho.
Così velocizzo il passo e una volta cambiata di nuovo, vado nel primo store che trovo aperto e prendo un ramen istantaneo per me e un gelato alla banana per Suho.
Il ragazzo che dovrebbe essere alla cassa non c'è e io aspetto per qualcosa cosa 5 minuti.
-mi scusi..non ce nessuno?-
-eccomi mi scusi!- si inchina il ragazzino che avrà poco più di 16 anni.
-non c'è problema, ecco- dico porgendoli i prodotti da passare in cassa.
Lui sorride e dopo averli messi in busta mi dice il totale.
-grazie, buona serata-
Uscita dallo store guardo di nuovo l'orologio e inizio a correre verso casa più velocemente che posso.
Mi dispiace aver lasciato Suho solo per tre ore, ma tra spostamento e tutto, non avendo la macchina ci metto sempre molto tempo.
Una volta alla porta, apro con le chiami e la tv è ancora accesa.
-Y/naaaaa sei tornata! Mi sei mancata così tanto!- 
L'abbraccio che Suho mi regala è la ragione per il quale faccio tutto quello che faccio.
-si piccolo, scusa se ci ho messo tanto, ma! Ho una cosa per te! Ramen istantaneo e..gelato!-
-gelato gelato gelato!- saltella lui felice.
Così dopo aver cucinato il ramen, lo smezziamo davanti alla tv con delle uova sode e poi gli faccio mangiare il gelato anche se mezzo addormentato.
-era buonissimo, grazie!-
-di niente piccolino, ora però a nanna, che è tardi!-
-va bene...ma puoi dormire con me?.. doomanj abbiamo la visita con il dottore a scuola e ho paura-
Mi ero completamente dimenticata della giornata della salute a scuola di Suho. Per fortuna non ho nessun cliente in mattinata e posso andare.
-tranquillo ok? Sarò lì con te, i dottori sono buoni-
-va bene, ma mi potrai tenere la mano?-
-certo, sono sicura che il dottore mi lascerà tenermi la mano. Su ora però a lavarci i denti i e poi a letto-

Dopo la sveglia, ho alzato Suho per aiutarlo a lavarsi, mi sono fatta anche io una doccia e ci siamo vestiti per poi correre alla fermata del pullman a prendere il bus.

Ho optato per degli abiti comodi per entrambi

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Ho optato per degli abiti comodi per entrambi. Tra i documenti di tutte le visite di Suho e la bottiglietta d'acqua e le merendine, non potevo che vestirmi comoda e fare altrettanto con lui.
Spesso ci prendono per madre e figlio. Io non mi soffermo mai a spiegare la situazione. Non capirebbero.
Arrivati davanti scuola. Noto la fila immensa di genitori con i loro figli per fare la visita, così decido di fare un gioco con Suho.
-io dico un colore a tu mi dici la cosa a cui pensi per primo ok?-
Continuiamo così per tutto il tempo finché non arriva il nostro turno e la segretaria del dottore ci fa entrare in infermeria.
Il dottore è di spalle, così io faccio accomodare Suho sul lettino prendendolo in braccio e gli sposto i capelli dal visino.
-comunque just se penso al rosso penso a te!- esclama poi all'improvviso.
-a me? Suho continuiamo dopo la visita ok? Perché non saluti il dottore?-
Appena il dottore si volta, resto letteralmente senza parole. Per lui lo shock sembra lo stesso, mentre Suho agitando le manine lo saluta energicamente.
-ciaooooo dottore!!-
Al suono della sua vocina entrambi ritorniamo sul pianeta terra e non ci posso credere a quanto piccolo sia il mondo.
Il medico è Jungkook.
-ciao piccolino, il tuo nome?-
Con il camice che copre i tatuaggi, i piercing a quanto pare tolti e i capelli più fluffy sembra un'altra persona.
-Suho, Lee Suho, giusto Y/na?-
-si piccolo giusto- gli sorrido.
-i bambini dovrebbero venire con i propri genitori a visita-
A quella espressione il faccino di Suho si intristisce e io subito mi metto sulla difensiva per far sì che da ciò non si generino troppo danni.
-ecco a lei i documenti relativi alla salute di Suho. Io sono sua sorella. I nostri genitori sono in viaggio-
Spero capisca vivamente. Suho sa che mamma e papà sono in un lungo viaggio e che purtroppo per diversi motivi non può sentirli. Non so se riuscirò e quando a dirgli la verità.
Jungkook prende la cartellina dalle mie mani e dopo aver letto tutto il necessario inizia a visitare Suho.
Durante la visita noto con piacere il tocco delicato e premuroso che ha con Suho.
-avevi ragione Y/na i dottori sono buoni!- commenta Suho mentre lo aiuto a rimettersi la maglietta.
-avevi paura piccoletto?- gli scompiglia i capelli Jungkook.
-un pochino. Ma mia sorella mi ha detto che i dottori sono buoni..ed è vero!-
-sono felice che tu mi abbia creduto, su vieni adesso ci mettiamo le scarpette e appena il dottore ci dice che possiamo andare ti porto a mangiare lo zucchero filato-
-siiiii, allora dottore? Sto bene vero?-
Jungkook annuisce firmando il documento che dovrò rilasciare alla maestra e sorride a Suho per poi consegnarli la cartellina con il foglio indietro.
-sei un bambino in perfetta salute piccolo. E per questo ho un premio per te-
Così Jungkook caccia dal suo taschino una caramella al limone e gliela porge.
Suho mi guarda per vedere se gli do il permesso e io annuisco subito.
-come si dice?-
-grazie dottore-
-ah una cosa! Nel caso dalle analisi del sangue uscisse qualcosa di anomalo. Gradirei il suo numero-
La sua rischiata mi sembra strana. Insomma di solito è la scuola a informare su eventuali problemi, ma visto che a quanto pare lui è nuovo, non c'è più il vecchio dottore, magari le cose con lui sono cambiate.
-si va bene, ecco- dico scrivendogli il numero su un pezzo di carta sulla sua scrivania.
-possiamo andare?- chiedo prendendo per mano Suho.
-certo,ciao ciao Suho, arrivederci-

Spazio autrice:
Buona seraaaaaa! Ora la questione è una. Vi piacerebbe avere una seconda parte di questa One shot, o la lascio così? Anche perché io l'ho pensata apposta così per lasciare a voi immaginare il resto. Ma qualora foste interessati a una parte due, fatemelo sapere.
-UNNIE- 🫶🏻

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