MY DAD HOSEOK

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Avere un padre coreografo è una figata. È un uomo con una fantasia e un talento invidiabile. Talento che io ovviamene non ho ripreso, perché ovviamente padre coreografo, madre ballerina, fratello maggiore primo ballerino della Universal Ballet Company di Seoul  e io?
Io l'unico ritmo che riesco a rispettare è quello che il mio cervello prende quando apro un libro.
Amo leggere, studiare, ma sopratutto scrivere.
So che forse non diventerò mai una scrittrice, che non avrò mai successo, ma quando scrivo io mi sento completamente nel mio elemento.
"Tesoro scendi a mangiare, è arrivato anche tuo fratello!"
La mamma mi chiama al piano di sotto e già so come andrà questo pranzo di Natale, come ogni pranzo in cui siamo tutti e quattro seduti allo stesso tavolo. Si parlerà solo di una cosa:DANZA.
Con questo non voglio dire che mi dia noia la danza, anzi io ammiro il loro talento. Ma non ne capisco poi molto. Da bambina per cercare di recuperare almeno delle informazioni a riguardo ho letto molti libri tecnici sulla danza ma resta che sono solo tutte parole.
"Eccomi! Ciao Jae" dico abbracciando forte mio fratello che forse vedo in tutto l'anno 3-4 volte, se tutto va bene.
È sempre in tournée con la compagnia e quando ha dei giorni di vacanza torna a casa da noi.
"Ciao peste! Che libro stavi leggendo oggi?"
"Delitto e castigo di Dostoevskij"
"I russi sono bravi con la danza. A tal proposito, in compagnia è entrata proprio una ballerina russa. Ha un collo del piede magnifico! Dovreste vedere quegli arabesque. Le gambe e schiena perfette"
Ecco appunto, ogni tanto ho l'impressione che a qualcuno possa interessare di quello che faccio, ma appena possono sviare sull'argomento danza, loro trovano ogni piccolo pretesto.
"Si ho sentito parlare di lei, è molto giovane. Credo verrò a fare un salto in accademia nel pomeriggio. Ho in mente una cosa, voglio parlarne con il direttore"
Aggiunge mia madre che appena sente di una nuova ballerina subito ha in mente grandi progetti di qua e di la.
Così per cercare di cambiare aria, raggiungo papà in cucina.
"Tesoro! È pronto, mi dai una mano con i piatti?"
"Certo!"
Portati i piatti a tavola, mi siedo accanto a mio fratello mentre loro tre iniziano a discutere di cose loro di cui riconosco solo i nomi.
Così inizio a mangiare il riso con kimchi quando mi viene una idea per il mio libro. Così mi alzo di scatto e corro di sopra a segnarmelo sul taccuino.
"Y/n scendi! Non hai finito ancora di mangiare!"
Mi sgrida mio padre.
"Arrivooo"
Finito di appuntare quello che dovevo, scendo di sotto e mi risiedo a tavola.
"Quante volte ti devo dire che se siamo a tavola tutti insieme, nessuno si alza fino a fine pasto?"
"Ma mamma mi era venuta una idea bellissima per il mio libro"
"Non mi interessa chiaro? Le regole sono regole"
"Va bene scusa..."

A fine pasto aiuto la mamma con i piatti visto che andrà via prima con Jae e quando ho finito mi accorgo che papà sta per addormentarsi sul divano, così deciso di coprirlo con una coperta e di sistemargli meglio la testa sul cuscino, o avrà l'emicrania.
"Tesoro, aish l'età gioca brutti scherzi. Stavo per addormentarmi?"
"Esatto,vuoi che ti porti una tisana? Qualcosa?"
"No, piuttosto ti va se facciamo una chiacchierata?"
"Certo!"
Mamma e Jae ci salutano mentre vanno via, così io mi sistemo sul divano accanto a lui.
"Settimana scorsa ho parlato con Taehyung, quel tuo compagno di corso. Mi ha detto che questo fine settimana c'è un concorso di poesia e che tu parteciperai. Perché non me lo hai detto?"
"Perché tanto non saresti potuto venire lo stesso. Il sabato hai lezione fino alle 23. E poi so che ti da noia. Quindi"
"Piccola..ascolta mi dispiace ok? Se vuoi mi libero. Sposto tutte le lezioni alla domenica. Mh? E poi non è vero, non mi da noia. Solo che non ne capisco molto"
"Non fa nulla papà davvero. E poi con me verrà Taehyung. Tranquillo"
La sua espressione è delusa, come se ci fosse rimasto male. Forse si aspettava che lo invitassi comunque.
"Papà tutto ok?"
"È che..l'ultima volta che ho letto una tua poesia, era la festa del papà e avevi 6 anni. Sai non avevo capito subito che l'avessi scritta tu,non avevo capito quanto tu fossi brava. Ora hai 20 anni e io, io non so più nemmeno se le scrivevi ancora. Ho scoperto che scrivi un libro perchè tuo fratello me lo ha detto qualche mese fa. Tua madre mi ha detto che ti mancano solo 3 esami e potrai lavorare sulla tesi. È assurdo...io non so niente di quello che fai, di quello che ti piace..poco fa quando hai detto che pensi mi dia noia mi sono sentito male. Non mi da noia affatto. Niente di tutto questo mi da noia. Mi dispiace se in qualche modo ti ho dato questa impressione"
"No papà, dispiace a me se non te ne ho parlato. È che, è che non sapevo come dirtelo, insomma non c'entra niente con il tuo mondo, anzi con il vostro"
"Ascolta so che questo sabato hai già chiesto a Taehyung di farti compagnia, ma se fosse possibile, ti farebbe piacere anche la mia compagnia?"
"Vuoi davvero venire?"
Lui annuisce e allora io faccio lo stesso per poi abbracciarlo forte.
"Ora sono sicura che vincerò" dico fiera.
"Ah si?"
"Certo! La poesia è la stessa che ti ho scritto quella volta alla festa del papà, è solo stata un po' più, ecco riletta in alcuni termini. È meno infantile ma è sempre quella"
"Sono certo della tua vittoria allora!"

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