1779 FINALE JK

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*due mesi dopo*
Come Y/n sia riuscita a evitare per due mesi il figlio del suo capo non lo sapeva neppure lei eppure era totalmente cosciente che non avrebbe potuto continuare così ancora a lungo.
Quel ragazzo cercava continuamente di parlarle ma lei con una scusa o l'altra riusciva a evitare la questione.

A fine turno, sistemato il grembiule e la postazione,corse fuori velocemente come suo solito e fu felicemente sorpresa di trovare Jimin a attenderla.
"Siete venuto a prendere vostra madre?"
Chiese Y/n curiosa.
"Mia madre ...e la mia amica Y/n. Siamo a dicembre inoltrato e qui a Londra è freddo e pericoloso a quest'ora"
"Che bravo figliolo che ho mh? Non capisco come mai sia ancora senza moglie" scherzò la donna facendo un occhiolino al figlio mettendolo in completo imbarazzo. Il pizzicotto sulla guancia poi lo fece diventare del tutto rosso.
"Y/n! Signorina! Vi prego!"
Jimin all'improvviso si irrigidì e appena un corpo più robusto si avvicinò alla sua amica, le si parò avanti con una espressione del tutto diversa da quella rilassata di qualche istante prima.
"Non rivolgete una sola parola a Y/n. Non ve lo meritate"
"Figliolo cosa fai? Lo scusi, mio figlio è.."
Y/n non voleva alzare il suo sguardo per incontrare quello di Jungkook. Non voleva.
Erano passati due mesi, e nonostante avesse cercato in tutti i modi di dimenticare le belle emozioni vissute con lui, faceva ancora fatica a dimenticare la delusione provata all'orto botanico quando mille sguardi giudicanti l'avevano quasi uccisa dall'imbarazzo e vergogna.
"Non vi preoccupate signora. Vostro figlio vuole solo aiutare la sua amica. Lo capisco, ma io ho bisogno di parlare con Y/n. Non posso più aspettare"
"Non credete di averci messo abbastanza per pensare di parlarle. Quanto due mesi? Y/n non ha bisogno di chiarire nulla. Andiamo"
"Y/n vi prego...non vi disturberò più di 5 minuti. Vi supplico"
Le parole di Jungkook erano davvero piene di dolore e preoccupazione e anche se Y/n era già di spalle pronta a andare via con Jimin e sua madre, si voltò nuovamente verso il giovane e per la prima volta dopo due mesi gli occhi di uno incontrarono gli occhi dell'altro risvegliando qualcosa che i due sapevano benissimo non potesse più restare assopito.
"Jimin.."
"Non avrete intenzione di restare qui con lui. Vi farà solo stare male di nuovo.."
"Voi tornate a casa. Non mi succederà nulla, ve lo prometto"
Jimin guardò entrambi e di nuovo quella sensazione di gelosia ,che aveva già provato due mesi prima ma che aveva ben mascherato in nome della sua amicizia con la giovane, si ripresentò.
Era geloso perché nonostante tutto Y/n aveva deciso di restare a ascoltare quel giovane. Era geloso perché sapeva in cuor suo che Y/n provava qualcosa per quel giovane e anche se lui moriva dentro non poteva obbligarla a fare diversamente.
"Per favore.." continuó poi Y/n.
Jimin annuì e dopo aver lanciato l'ennesimo sguardo tagliente al giovane, aiuto la madre con lo scialle e andarono via.

"Pensavo di non riuscire più a parlarvi. Siete stata così sfuggente" la mano di Jungkook cerca disperatamente quella della giovane ma non la trova. Troppo schiva e distante per permettere un contatto fra i due.
"Avete 5 minuti..cosa dovete dirmi di tanto importante da non poter attendere oltre?"
"Y/n...Perdonatemi, quel giorno all'orto botanico, io..io sono stato un vigliacco. Dovevo difendervi, rimettere a posto quelle due donne e invece.."
Y/n non sapeva se osare o tenersi tutto dentro, se perdonare o scagliarsi contro di lui sfogando tutto il dolore.
"Avete preferito preservare voi stesso e il vostro onore. Signore avete fatto bene. L'idea di vederci, andare a fare una passeggiata, non era una cosa consona. Lo avremmo dovuto comprendere sin dall'inizio. Una operaia come me sotto braccio a un signore come voi? Assurdo. Cosa ci faceva una come me in giro con un uomo nobile come voi? Cosa avrebbero potuto mai pensare di voi? Cosa avrebbero potuto riferire a vostro padre? Siete conosciuti in città, le vostre fabbriche sono rinomate e la vostra figura non è indifferente,avrebbero solo sparso voci imbarazzanti sul vostro conto, il vostro onore sarebbe stato sporcato per colpa mia"
"Vi prego basta..lo so. Lo so che la gente non fa altro che parlare, ed è  proprio per questo che in questi due mesi ho provato a parlarvi, ci ho provato in mille modi, ma voi...le due donne, dopo quel pomeriggio io non le ho più volute incontrare. Beh immaginatevi il saparietto, mi alzo l'indomani e cosa è successo? Mio padre viene a sapere della mia passeggiata in vostra compagnia. Ovviamente la gente aveva ingigantito e inventato molte cose e mio padre era furioso. Anzi furioso era dire poco. Ma diversamente da quello che pensavo non lo era con me...ma con loro. Sapete, io non sono nato qui a Londra, noi veniamo da Seoul, una città molto grande a Est. In Asia. Li le cose sono diverse e per mio padre e mia madre, dei rivoluzionari, moderni, due persone all'avanguardia,quell'ambiente era fin troppo stretto. Abbiamo scelto di portare la nostra attività qui a Londra perchè questa città è avanti, è famosa in tutta Europa!
I miei genitori hanno pensato che trasferirci qui ci avrebbe permesso di vivere in pace la nostra mentalità aperta e così è stato. Mio padre era furioso perché dei perfetti sconosciuti avevano messo bocca sulle mie scelte, sulla mia libertà. Si erano permessi di giudicare suo figlio e dunque la sua famiglia. Mio padre sarà anche un uomo all'antica sul lavoro, ma in famiglia, mi ha sempre insegnato che per quanto riguarda l'amore non c'è limite che regga, non c'è limite che possa impedire a due amanti di realizzare il loro amore"
Y/n era confusa, non capiva. Il padre di Jungkook, il suo capo, quello che permetteva a un sorvegliante di seviziare le sue operaie in modi spregevoli, non aveva problemi se suo figlio frequentava una operaia?
Come è possibile?
"Vostro padre...vostro padre permette a quell'uomo, il sorvegliante di torturare donne che lavorano per 16 ore in modi crudeli se fanno anche solo un piccolo errore e io dovrei credere che lui, proprio lui non abbia avuto problemi a accettare la nostra passeggiata?"
Jungkook abbasso il capo imbarazzato per poi prendere dalla giacca un foglio e porgerlo alla giovane.
"Non cambierà forse il futuro di tutte le operaie di Londra, ma delle mie si. L'azienda ora è mia, non più di mio padre e decido io come le mie operaie devono o non devono lavorare. Quell'uomo. L'ho licenziato. Due mesi fa dopo quello che è successo sono venuto a scoprire da delle ex operaie tutto quello che succedeva in questa fabbrica. Ho fatto quanto più in fretta potevo a velocizzare la burocrazia. Ieri sera ho avuto la conferma che ora la fabbrica è nelle mie mani e le decisioni spettano a me.
L'ho licenziato. Sono contro tutto ciò. Inoltre abbasserò il monte orario lavorativo a 10 ore per le operaie al di sotto di 18 anni e 12 per tutte le altre. Forse ripeterò non cambierò la vita di tutte le operaie di Londra, ma voglio cambiare le vostre. Se la cambrica di famiglia va bene è solo grazie al vostro lavoro. Se lavorare e siete stanche, se lavorate e siete torturate non fate bene il vostro lavoro. Inoltre la pausa. Durerà non più 20 minuti,ma 40. Così le madri di famiglia avranno il tempo di tornare a casa dai figli."
Dire che quelle parole scioccarono Y/n sarebbe stato poco. Se non avesse letto su carta furto quello che a parole aveva detto il giovane ci avrebbe creduto a stento. Eppure era vero. Le cose stavano davvero per cambiare ed era solo merito di quel giovane.
"Voi..voi..sul serio?"
Jungkook annuì e finalmente le sue mani riuscirono a congiungersi con quelle della giovane che finalmente più rilassata riuscì a concedersi e a concedergli quel contatto tanto desiderato.
"E anche se so che i 5 minuti sono finiti, vorrei chiedervi un ultima cosa.Posso avere un altro minuto a disposizione?"
Y/n non capí immediatamente quello che il giovane volesse fare, così annuì.
"Si signore"
E forse in meno di due secondi le labbra di Jungkook si posarono delicate su quelle di Y/n. Un bacio casto, senza malizia ma desideroso di qualcosa di più. I loro corpi si avvicinarono tanto da portarsi l'uno verso l'altro quasi innondò impercettibile. Tanto che il braccio che avvolse delicatamente il fianco della giovane quasi non venne avvertito.
"Mi concederete la possibilità di potervi corteggiare per un po'? Regalarvi tanti fiori? Portarvi a cena nei migliori ristoranti di Londra? Magari mi farete l'onore anche di girare il mondo con me?"
"Basterà una vita per tutto?" Chiede Y/n divertita dalla faccia buffa e corrucciata del giovane che forse spaventato da un "no" era tesa e con un piccolo broncio.
"Se la passerò con voi si"
"Allora si"
I due si sorrisero di nuovo, con le labbra che si sfioravano di nuovo impazienti e appena gli occhi di uno si persero completamente negli occhi dell'altro si ribaciarono nuovamente, questa volta senza pudore del mondo. Perché in quel bacio il mondo era tutto in loro, era tutto il loro.

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