1779 cap.6

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Quella sera Y/n tornó a casa sollevata ma anche confusa. Il signor Jeon, il giovane, non l'aveva licenziata, anzi le aveva concesso una giornata libera e le aveva chiesto se fosse stato possibile vedersi il giorno seguente a Hyde Park.
Non capiva come mai le avesse regalato quella giornata libera, non capiva sopratutto perché dopo l'incomprensione con i suoi due amici aveva pensato di aver fatto una pessima figura. Mai si sarebbe aspettata un invito al parco. Che poi perché un signore come lui avrebbe dovuto invitare una come lei al parco?
Nel mentre che i pensieri attanagliavano la mente della giovane, qualcuno bussò alla sua porta.
"Y/n..sono Jimin, possiamo parlare? Volevo chiarire e chiedervi scusa"
Y/n si risveglio dalla trans in cui era e aprí la porta al giovane amico, che con gli occhi rossi e lucidi, chinó il capo.
"Mi dispiace tanto avervi causato in qualche modo problemi. Io tengo molto a voi e pensavo di fare cosa giusta. Non ho mai messo in dubbio che voi siate una donna forte, io volevo solo...mi dispiace."
"Jimin"
Y/n portó una mano sulla guancia dell'amico e con delicatezza lo accarezzò.
"Vi scuserò se voi scuserete me. Non volevo arrabbiarmi tanto o trattarvi male"
Jimin che si beò di quel dolce contatto, incrociò il suo sguardo con quello della giovane e come se si fossero scusati a parole, si sorrisero, con gli occhi e con le labbra.
"È successo qualcosa con quel giovane a lavoro?" Continua Jimin.
"No. Pensavo mi licenziasse, invece abbiamo chiarito..mi sembra così assurdo che un uomo come lui abbia volutamente chiarire con me. Si è anche scusato, ci credete? Inoltre mi ha dato una giornata libera domani"
Sentire quelle magiche parole per le orecchie dell'altro era a dire poco strano.
Chi poteva permettersi una giornata libera? Nessuno. Avrebbe smesso di lavorare il giorno stesso in cui sarebbe morto.

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