Resti?

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Io sono consapevole del fatto che ho un carattere strano, che non sono la persona più aperta di questo mondo, che se m'incazzo me la prendo con tutti, che spesso mi isolo, che certe volte sono assente alla vita e alle persone, che spesso entro nel mio mondo e non lascio entrare nessuno.
So che per qualche strana ragione non riesco a spiegare quello che mi succede e so anche che le persone non capirebbero. La verità è che certe volte io vorrei solo qualcuno che mi tendesse la mano e mi dicesse:"Lascia per un attimo il tuo mondo, le tue paure e tutto quello che proprio non va e vieni con me, io voglio farti entrare nel mio di mondo, io sono qui per te. "
E sembrava che nello stesso mondo ci fosse anche Giacomo, non so perché ma avevo questo tipo di pensiero fisso nella mia mente dal momento in cui aveva aperto bocca per parlarmi di mio fratello.
Eppure l'altra metà di me cercava in tutti i modi di non regalarsi sulle sue parole, di non appoggiarmi a lui ne tanto meno farmi film mentali, che era soltanto un ragazzo con i suoi problemi pronto a sfidare il mondo e che l'ultima cosa che in quel momento voleva era perdere tempo con una ragazza di 19 anni in preda ai suoi problemi familiari.

« A cosa stai pensando? »

Mi chiese mentre ero appoggiata alla tavola del suo appartamento.

La sua casa non era tanto lontana dalla mia, me ne accorsi quando fece la strada per casa mia e in auto l'avevo supplicato di non potarmi da Miki ma lui mi disse che stava andando al suo appartamento e non voleva assolutamente infrangere il mio "desiderio" di non andare da Michele.

« A.. niente di importante! »
« Quasi odio il fatto che tu non ti apra.. »
« Perché dovrei aprirmi con te? »
« Perché non farlo? Sono un estraneo per te no? Non andrei in giro a dire le tue cose, e per di più non avrei motivo per farlo visto che tu non vuoi saperne niente di me. »

Lo guardai prendendo la tazza che mi aveva porso mentre lui teneva la sua tra le mani, entrambi piene di latte e caffè freddo, avevamo questa cosa in comune stranamente.
Lo guardai sospirando seguendolo fino al salone e sedendomi dopo di lui sul divano continuò:

« Non credi debba darti anche tu una possibilità? »
« Quale possibilità Giacomo? »
« Sole.. non puoi nasconderti sempre dietro a qualcosa pur di non mostrare ciò che hai dentro.. »
« Ma tu che cazzo ne sai? »

Lo guardai diventare serio mentre poggiò la tazza accanto alla mia sul tavolino avanti al divano e io feci per alzarmi portando le mani sui fianchi:

« Vieni qui a Roma.. ti trovo con una macchina fotografia a fotografarmi, sei l'amico di una mia pseudo amica.. passo una mattina intera con te, mi difendi in un club soltanto perché uno ci prova.. mi parli di mio fratello e la mia migliore amica e per di più condividiamo un posto che per di più essendo nata a Roma nemmeno c'ero andata mezza volta! E adesso sono qui.. in casa tua, a parlare con te di non so cosa.. perché?? »

Deglutì parlando forse troppo velocemente sentendo un enorme nodo alla gola ma allo stesso tempo un sasso enorme allo stomaco, non sapevo perché mi facesse quest'effetto pero' una cosa la sapevo.. senza far niente riusciva a far uscire un lato di me che nemmeno conoscevo o forse non avevo mai visto.. in 2 settimane.

Lo guardai avvicinarsi subito al mio corpo mentre il suo viso non perse tempo ad avvicinarsi al mio e deglutì subito sentendo il suo profumo che ancora non riuscivo a distinguere qual era:

« Io non lo so cosa okay? So solo che più provo a starti lontano e più il mio istinto mi sussurra all'orecchio fastidiosamente come una zanzara di mandarti un messaggio.. ci provarci in continuazione perché è come se sapessi che alla fine tu così antipatica con lo sei.. o almeno ci spero e voglio crederlo.. nessuno nasce così, ci si diventa e forse qualcuno t'ha fatto diventare così ma.. »
« E tu vorresti per caso farmi cambiare? »
« Io non voglio cambiarti Sole..
Sole è il momento di finirla di difenderti in continuazione, non devi difenderti da nulla.. qui non c'è nessuno che può farti qualcosa.. smettila di difenderti da qualcosa che non c'è! »

Deglutì sentendo i miei occhi caleidoscopio, come li chiamava la mia mamma, quasi infastiditi dalle parole di Giacomo.
Ma la verità era che non erano infastiditi, erano semplicemente capiti per la prima volta da qualcuno e forse quel qualcuno si sentiva come me. Forse aveva anche lui un mondo dentro tutto suo, un mondo tutto da scoprire..

Alzai gli occhi ai suoi sentendo le sue mani calde toccare il mio viso infilandole nei miei capelli scuri e le sue dita accarezzare appena il mio labbro inferiore, socchiusi appena queste ultime e chiusi gli occhi quando sentì le sue labbra sulle mie.

Non so quando fu l'ultima volta che baciai qualcuno anzi, quasi sembrava che fosse la prima volta pur avendo 19 anni.. pur essendo la pecora nera di casa, la solita che combinava guai, la più ribelle e la più casinista.. non avevo mai dato il mio corpo a nessun ragazzo.

Inizialmente tentennai, la verità era che avevo paura e volevo che questa paura restasse per me, ma dopo pensai che forse aveva ragione, che tutti questi forse dovevano semplicemente diventare certezza. Socchiusi le labbra quando le sue mani strinsero piano la presa al mio viso e le mie dita arrivarono attorno ai suoi polsi cercando di allungarmi alla sua altezza mentre Giacomo tolse la mano dalla mia guancia sinistra facendola cadere sul mio fianco coperto da un semplice body nero che indossavo.
Credo sia stato il bacio più lungo e intenso che abbia mai dato, soprattutto perché adesso sentivo quasi il suo sapore nelle mie labbra, mischiato tra la nicotina e la menta delle Air che metteva in bocca ogni volta che finiva di fumare.

Mi staccai appena dalle sue labbra e lo guardai passare la punta della lingua sulle proprie labbra, ammetto che rimasi a fissare per un po' e smisi di farlo quando lo guardai sorridere, e per un istante mi senti' strana.. quasi in imbarazzo.

« Cre lentiggini.. sei in imbarazzo? »
« Smettila stupido.. »

Lo guardai sorridere ancora e girai subito lo sguardo per non sorridere, continuavo a trattenere ogni mio sentimento eppure non lo facevo apposta, ma lui no, lui restó li in piedi per poco, torno' a sedersi sul divano e poi mi rivolse lo sguardo:

« E comunque.. hai intenzione di accendere quel telefono? Dovresti affrontare la cosa.. »
« Non lo so.. tra un po' vado via.. »
« Ti accompagno io sono le 23 e non ti lascio andare a casa da sola! »
« Non andrò a casa, non voglio adesso! »
« E allora non ti lascio in giro.. »
« Jack.. »
« Smettila di chiamarmi così.. »
« Okay, Giacomo.. sono grande abbastanza da poter fare tutto da sola.. »
« Questo lo dici tu.. »

Lo guardai mentre faceva uno dei suoi sorrisetti e sbuffai appena tornando seduta sul divano un po' più in là da lui, ed era una cosa stupida perché avevo appena assaporato le sue labbra.. portai il bordo della tazza alle labbra bevendo un sorso di latte e poi tornai a guardarlo.

« Rimani qui stanotte okay? Dormo io sul divano e tu in camera tranquillamente.. ma se non vai da tuo fratello da qui non esci.. »

Perché faceva così? Perché cercava in tutti i modi di tenermi in qualche modo sott'occhio?

𝓟𝓮𝓻 𝓬𝓪𝓼𝓸.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora