Estranei

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Avevo provato a chiamare Giacomo tutta la mattina ma non mi aveva calcolato minimamente, sapevo che era incazzato sicuramente perché non l'avevo avvisato di Alberto e infatti non riuscivo neanche a parlargli.

« Albe dai mi fai fare tardi.. »
« Sono pronto un minuto.. »

Sbuffai appena guardando Alberto infilarsi una giacca di jeans nera e sospirai appena prendendo la borsa mettendo la catena sulla spalla destra afferrando le chiavi di casa e poggiai la mano sulla maniglia per aprire.
Appena apri feci per uscire ma incontrai subito lo sguardo di Giacomo, era intento a bussare al campanello mentre tolse subito il dito quando ebbe la mia visione avanti.

« Già.. »

Fece per parlare ma nel momento in cui Alberto si avvicinò per uscire con le non rendendosi conto che ci fosse Giacomo, quest'ultimo resto' a guardarci per qualche istante,

Fece per parlare ma nel momento in cui Alberto si avvicinò per uscire con le non rendendosi conto che ci fosse Giacomo, quest'ultimo resto' a guardarci per qualche istante,

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socchiusi le labbra per parlare ma mi lascio' lì, in piedi avanti alla porta mentre lui non perse tempo a salire sul suo scooter e andare via.

« Giacomo! »

Urlai seguendolo ma troppo tardi, la mia voce uscì quando lui già si era allontanato del tutto.
Sospirai appena passando le mani sul viso e girai lo sguardo ad Albe che chiuse la porta alle spalle porgendomi le chiavi che avevo lasciato a lui.

« Ti.. chiamo più tardi.. »

Annuì appena guardandolo andare via con la sua auto mentre il mio sguardo cadde sulla mia auto in garage, si.. avevo preso la patente in questi tre mesi, Miki mi aveva regalato una Smart a quattro posti, era carina ma l'auto in quel momento era l'ultimo dei miei pensieri.

Apri il garage con il telecomandino e entrai in auto dopo essermi assicurata di aver chiuso casa, iniziai a guidare spostando lo sguardo sul mio cellulare fermandomi al primo semaforo della città.
Cercai il numero di Giacomo che era il primo in rubrica visto che dalla mattina stavo cercando di parlagli ma senza risultati, spostai il ciuffo di capelli dietro al mio orecchio e misi l'auto parlante al cellulare poggiando il cellulare sul cruscotto sentendo il rumore del cellulare e poi..

Mi dispiace ma il cliente da lei chiamata non è al momento raggiungibile.. „

Serrai la mascella sbattendo la mano contro il volante dell'auto e chiusi gli occhi sentendo gli occhi pizzicare appena.
Riprovai ancora ma stavolta il cellulare non squillò, l'aveva spento del tutto, non capivo perché reagiva così.. sapeva che Albe era mio amico, e che i miei sentimenti verso lui non erano paragonabili a nessun'altro.

-

« quindi adesso non vi parlate? »
« non lo so Ky.. non so niente.. »
« credo lui sia convinto che tu provi qualcosa per Alberto, anch'io glie l'ho dissi.. »
« nessun ragazzo è paragonabile a lui.. »
« Lo so Sole.. »
« Ma tu sai qualcosa riguardo all'ultima storia?»
« Non devo dirtelo io.. »
« Kyshan per favore.. »

La guardai sospirando cercando quasi spiegazioni implorandola con lo sguardo, la guardai abbassare lo sguardo seduta sul muretto del parcheggio dove andavamo spesso noi tutti.

« Giacomo a Napoli faceva parte di una compagnia teatrale con me, spesso gli sono state fatte proposte lavorative ma lui ha sempre rifiutato, diceva che non era portato per questo, che lui non desiderava altro che fotografare.. però giovedì sera, ha ricevuto una proposta per un film qui a Roma.. e ha accettato.. la ragazza è una delle protagoniste.. »

Alzai subito la testa a lei ascoltandola parlare e deglutì appena sentendo gli occhi lucidi. Ero felice per lui, davvero, ma mi sentivo un po' fuori luogo con il loro mondo.. lui non era riuscito a dirmi la verità e poi collegai i messaggi che non mi fece la sera a Piazza Di Spagna dicendo che era Matteo.
Ma perché? Cosa c'era di sbagliato nel dirmelo?

Non risposi nemmeno, annuì semplicemente e il mio sguardo cadde sui ragazzi che stavano venendo verso di noi: Matteo, Massimiliano e Domenico, ridevano e il mio sguardo cadde sullo scooter che si fermò quasi avanti a loro fermandogli la strada:

« Ue ue, ma te cagnat natavot o mezz? »
« Eh l'ho affittato oggi, il mio è dal meccanico »

Lo guardai deglutendo, sorrideva.. aveva il casco tra le mani e aveva appena spento lo scooter sotto lo sguardo dei suoi amici che continuavano a parlare con lui.
Kyshan urlò ai ragazzi che subito dopo si avvicinarono, mentre io avevo lo sguardo basso sul cellulare parlando con Ludovica in chat, non sapeva niente, per il momento andava bene così.

Erano le 17:30 del pomeriggio e avevo sperato una giornata intera a sperare che lui mi chiamasse o solo sapesse che l'avevo chiamato mille volte.

« E vuoi che c'è facit ca? »
« Ci veniamo spesso quando non ci siete »
« Vabbuò ma mo che fate? »
« Quello che vedi.. »

Kyshan e Massimiliano si scambiarono delle frasi mentre io strinsi nell'altra mano la birra che avevamo comprato poco prima e girai la testa a lui.. era seduto sullo scooter e aveva appena preso il cellulare, non mi aveva degnata neanche di uno sguardo:

 era seduto sullo scooter e aveva appena preso il cellulare, non mi aveva degnata neanche di uno sguardo:

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Aveva una rosa nel casco, non sapevo nemmeno cosa stesse facendo.. se quella rosa era per un'altra ragazza, guardai il suo sguardo.. notai che stava accendendo il telefono e subito dopo gli arrivando raffiche di messaggi, forse miei:

« Uaglió.. miett a vibrazion.. »
« Eh.. il nostro amico e' ricaricato assai »
« Ma sit semp sciem? »

Lo guardai rispondere a Domenico e Matteo mentre questi ridevano.

Sospirai appena girando lo sguardo e notai che forse si, aveva visto tutti i miei messaggi perché mi rivolse lo sguardo per la prima volta da quando era arrivato..
abbassai subito gli occhi e guardai l'ora sul mio cellulare scendendo dal muretto.

« Ma guardate chi si vede.. Beatrice!! »

Urlò Massimiliano quasi mentre quest'ultima con un enorme sorriso si avvicinò ai ragazzi e per primo bacio' la guancia di Kyshan, sembravo essere amiche.. poi saluto' i ragazzi e infine lui:

« Stai imparando o no il copione? »
« Ci sto provando.. » rispose
« Ah ma quindi qua stanno nascendo nuova star?  Che facciamo stasera festeggiamo tutti a casa Caiazzo? » disse Massimiliano rivolgendosi a Giacomo.

I miei occhi caddero su di lui, mentre porgeva La Rosa che aveva nel caso alla bionda che era da poco arrivata, deglutì appena e afferrai la giacca prendendo la borsa.

« Sole.. tu vieni vero? »
« No.. ho da fare.. »

Loro annuirono guardandomi e poi volerlo gli occhi a Ciro, quasi capirono che qualcosa non andava. Sospirai appena alzando gli occhi facendo un cenno con la testa camminando a passo veloce verso la mia auto che apri senza girarmi.

In un giorno e mezzo sembravamo due estranei che non avevano condiviso un bel niente.

𝓟𝓮𝓻 𝓬𝓪𝓼𝓸.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora